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20. Lezioni pericolose

Le dita dell'alba avevano appena iniziato a striare di rosa il cielo, ma gli abitanti del piccolo accampamento tra i boschi si stavano già dando da fare.
Meggie, che appariva sempre più stanca, stava raggruppando alcune cose all'interno di una grossa tovaglia, aiutata da Evelyn; non molto lontano Lena si raccoglieva i capelli in uno chignon alto sulla testa, uno dei suoi grossi seni che sporgeva in maniera innaturale dalla scollatura. Doveva essersi mossa troppo durante la notte.

Lily si accigliò, ma decise di ignorarla, e vide Jules infilare i lunghi stivali consunti, alti fino al ginocchio, e gettarsi in spalla una faretra con le punte delle frecce che spuntavano da dietro il collo.
I suoi sensi, mentre le ultime tracce di sonno svanivano dal suo corpo, si misero subito in allerta. Quelle frecce...
Scattò in piedi prima che fossero trascorsi neanche cinque secondi.
Una faretra, arco, frecce.
Se avesse imparato a maneggiare anche quel tipo di arma, a lanciare una freccia e centrare un bersaglio proprio nel suo centro, non le sarebbe servito altro per vendicarsi di suo padre.

Per poco, maldestramente, non inciampò nell'orlo ormai lacero del vestito che non cambiava da più di due settimane. Durante la permanenza nei boschi, dopo che Jack era rimasto ferito, molte cose erano cambiate, concretizzandosi bruscamente attorno a lei. Abituata a cambiarsi d'abito almeno due volte al giorno, Lily aveva dovuto fare i conti con l'ambiente selvaggio e le sue abitudini, aveva assaggiato la novità di lavarsi al fiume, di non avere troppe pretese riguardo acconciature e vestiario, e ad approfittare del cibo e gli ortaggi offerti dalla foresta.
Ragion per cui, quando rischiò di cadere a terra, non le sfuggì altro che un leggero sospiro sconsolato; ormai le capitava fin troppo spesso.

-Jules, aspettate!-
Lily agitò una mano mentre con l'altra tratteneva una parte della lunga gonna.
L'uomo, alto all'incirca quanto Jack, si voltò con un sorriso confuso.

-Miss Ferguson?-
-Oh, chiamatemi soltanto Lily- ansimò lei, arrivandogli di fronte.
-Lily, che cosa desiderate?-
-Un favore. Siete un soldato, un cacciatore abile.-
Jules si fece immediatamente più attento, nei suoi occhi chiari si accese una piccola scintilla.
-Dite pure.-
-Nei giorni scorsi ho preso molte lezioni da Edwin riguardo i duelli con le spade e il combattimento corpo a corpo- spiegò Lily, con le guance arrossate dalla corsa.
-Ma se voi foste così gentile da insegnarmi anche ad usare un arco ve ne sarei infinitamente... -

-No- ingiunse una voce profonda, alle spalle della fanciulla. -Jules, puoi andare a procurare la colazione. Ci penso io alla signorina Ferguson.-
Lily schiuse le labbra senza sapere cosa dire, prima di voltarsi e di incontrare lo sguardo vigile di Jack Sanders.

-Come desiderate, signore- fece Jules, rivolgendo un inchino a Lily e avviandosi verso l'imbocco della foresta.

-Jack- disse lei tentando un sorriso. Negli ultimi tre giorni Jack le era sembrato lontano anni luce, tanto che lei era arrivata più volte a domandarsi quale fosse il motivo di un così repentino cambiamento nei suoi confronti, e adesso si presentava lì e...
-Che cosa ci fate qui?-
-Si dà il caso che io sia a capo di questa guarnigione- replicò lui con un'espressione tranquilla. Aveva ripreso a camminare quasi normalmente, senza l'ausilio del bastone e, nonostante il palese distacco da lui attuato nei giorni precedenti, Lily non poteva fare a meno di esserne sollevata.

Tuttavia, era decisa a scoprire il motivo del suo inaspettato cambio di comportamento nei suoi confronti, così gli piantò addosso un paio di occhi folgoranti.

-Mi avete ignorata fino a ieri, e adesso volete anche impedirmi di allenarmi?-
Gli occhi di Jack si assottigliarono in una chiara espressione sarcastica.

-No, Lily. Voglio solo farvi capire che qui sono io che comando e sono sempre io a decidere se potete allenarvi o meno.-

Lily spalancò la bocca per la sorpresa, mentre il suo cuore aumentava di palpitazioni.
-Ma si può sapere che diavolo vi è preso in questi giorni?-
-Vi sono bastati questi giorni passati in compagnia di Edwin per farvi imparare a parlare come un uomo di bassa leva?- rincarò Jack, abbassandosi quel tanto che bastava per fissarla dritto negli occhi. Colse il folgorio ardente in quei due pozzi verdi, e subito avvertì il familiare fremito ai lombi.
Era intenzionato a sfidarla, a farle capire chiaramente che non poteva più fare quello che le passava per la testa senza prima aver calcolato i rischi.

-Come osate!- s'infervorò la ragazza, sollevando il mento. Quel movimento la fece quasi scontrare con le labbra di Jack, ma, troppo impegnata a decifrare il suo sguardo, non se ne rese conto. Lui sì.
Cambiando espressione, Jack dovette ricorrere a tutta la forza d'animo che possedeva per non catturarle le labbra in un bacio.

Si allontanò, schiarendosi la gola.

-Oso quanto voglio, dato che potrei decidere di rimandarvi da vostro padre quando mi fosse più gradito.-

Si accorse che gli occhi di Lily si illuminarono a quelle parole, e subito si pentì di averle pronunciate. Aveva capito quanto il rapporto con il conte fosse lesionato, e farla soffrire era l'ultima cosa che voleva.

Afferrandola per le spalle, le chiese perdono, mentre con il pollice le spazzava via una lacrima che aveva incrinato per un attimo il candore della sua guancia serica.

-Toglietevi!- sibilò lei, scansando la sua mano con foga. -Non capisco cosa vi abbia preso, signor Sanders, ma non tollererò che diciate una parola di più su mio padre.-
Jack serrò le labbra, bloccando il movimento della sua mano con le dita.

-Vi chiedo perdono per quello che ho detto su vostro padre, Lily- disse, sinceramente pentito. -Non avevo intenzione di ferirvi.-
-Però lo avete fatto- rimbeccò lei, fissandolo con occhi scintillanti.
-Lasciatemi passare.-
-Lily.-
Quando pronunciò il suo nome, la solita ondata di calore avvolse le gambe della ragazza, minacciando di farle cedere.
Le ci volle tutta la buona volontà per resistere.
-Lasciatemi passare, ho detto.-
Jack non la lasciò andare.
-Volevo che capiste quanto è pericolosa questa situazione, soprattutto per voi- le spiegò, determinato. Voleva che lei lo ascoltasse e che lo ascoltasse bene.
-Voglio proteggervi, Lily, e non permetterò che vi mettiate nei guai per la vostra testardaggine. Volete imparare ad usare un arco?-

Lily aguzzò lo sguardo, schiudendo quelle labbra così perfette.
-Sì.-
-Allora lasciate che sia io a insegnarvi. Non chiedetelo a qualcun altro. Con me al vostro fianco, non avrete problemi ad imparare in fretta. Posso insegnarvi trucchi e segreti che nessun altro conosce.-

Le guance di lei si imporporarono. Poi, lentamente, comprese perché Jack era diventato tanto scostante nei giorni antecedenti.

-Dunque era questo che vi aveva infastidito- indovinò, con un leggero sorriso gratificante.
Jack la fissò, confuso.
-Che cosa intendete?-
-Eravate infastidito dal fatto che fosse stato Edwin ad addestrarmi. Eravate arrabbiato?-

Jack intensificò la stretta attorno alle sue dita.
-No. Però avete ragione: vedervi con Edwin mi ha infastidito, per questo ho deciso di allontanarmi un po' da voi. E poi il fatto che non abbiate voluto entrare nella mia tenda quando ero malato... -
-Che cosa? - disse Lily, confusa. -Sono venuta tutti i giorni a controllare come stavate, Jack. Non vi avrei mai lasciato solo quando era essenzialmente colpa mia se eravate ferito.-

Fu come se qualcosa si sciogliesse, nel cuore di Jack. La tensione che aveva sentito lì, nel petto, per troppi giorni iniziò a scemare lontano, e fu come se non fosse mai esistita.
Lily era stata accanto a lui.
Lena gli aveva mentito.
Perché?
Rifletté, sapeva troppo bene cosa aveva spinto Lena a mentirgli.
E la concretezza di quella ragione era lì, davanti a lui, in quel preciso istante. Guardare l'innocenza di Lily, il candore delle sue guance, il sottile tremore che attraversava le sue labbra piene e la luminosità degli occhi era come respirare aria pulita, dopo tanto tempo passato a rotolare nel sangue e nel buio.

-Non voglio che vi sentiate in colpa perché vostro padre mi ha sparato- sussurrò, serio. Il legame di sangue non si sceglieva, lui lo sapeva bene. Aveva perso suo fratello e non aveva mai avuto l'occasione di aggiustare le cose, perciò non avrebbe tollerato che una fanciulla innocente come lei si addossasse colpe che non aveva.

-Avete sentito?- insistette.
Lily sbatté le palpebre.
-Sì- disse in un filo di voce.

Mentre il sole inondava la piccola radura dove si trovavano, salutando un nuovo giorno, gli occhi di Jack le sorrisero.

-Bene. E adesso, vogliamo iniziare la prima lezione?-

***

Dopo aver preso la faretra da Gareth, Jack si diresse verso un punto abbastanza in ombra da non essere intralciati dal sole.
Lilly lo seguì, mentre il resto del gruppo si affaccendava ad accendere un grosso fuoco e ad arrostire la colazione che Jules aveva appena procurato.

-Gareth, prendi questo panno e legalo a un ramo di quell'albero. Ci servirà da bersaglio.-

Il ragazzo obbedì.

-Lily, afferrate l'arco con la mano sinistra e la freccia con la destra. Fate attenzione.-
Lilly seguì le sue istruzioni, ma, non avendone mai tenuto in mano uno, lo fece in modo abbastanza maldestro.
-No- disse Jack, sistemandosi alle sue spalle.
La circondò con il braccio sinistro e rinsaldò la stretta intorno all'arco. Con la mano destra le mostrò il modo corretto di tenere la freccia. Il suo odore, unito al calore del sole, alla fragranza speziata che apparteneva solo a lei, gli colpì le narici facendole fremere. Alcuni riccioli dei suoi capelli gli sfioravano il viso.
La sentì tremare leggermente. Aderì a lei.
-Così va... Va bene?-
-Meglio- le bisbigliò Jack all'orecchio.
-E dove devo mettere la... Freccia?-
-Qui- rispose lui, -dovete adattare la cocca della freccia alla corda dell'arco.-
Senza lasciarla, Jack la fece girare da un lato.

-Vedete quella betulla? Dove Gareth ha attaccato il panno?-
Lily annuì. Lui capì che non aveva parlato perché percepiva la sua vicinanza con la stessa intensità con cui Jack percepiva quella di lei.

-Dovete mirare al di sotto.-

Ancora una volta, Lily annuì.
Jack la sentì irrigidirsi.

-Rilassatevi. Flettete le ginocchia, ruotate le spalle.-

Lei fece quanto le era stato detto. Mentre faceva ruotare le spalle, premette inavvertitamente la schiena contro il suo petto.

Questa volta, fu Jack a venir percorso da un lungo e intenso tremito. Se fossero stati soli, l'avrebbe fatta voltare e l'avrebbe baciata come non aveva mai fatto con nessuna.
-Ora prendete la mira- ripeté con voce roca.

Lily alzò l'arco, deglutendo nervosamente.

-Tirate la corda verso di voi e adesso scoccate la freccia.-

Cercando di ignorare il battito del proprio cuore tumultuoso e il petto possente di Jack contro la sua schiena, Lily lasciò andare lo strale e ne seguì la traiettoria in trepidazione.

La freccia colpì il bersaglio perfettamente al centro.
Si voltò a guardarlo, lasciando ricadere le braccia.

-Complimenti, milady!- esclamò Gareth avvicinandosi.
-Ti ringrazio- rispose Lily senza distogliere lo sguardo da Jack.

-E voi, Jack, non volete mostrarmi quanto siete bravo con arco e frecce?-

Lui sorrise, e lei si sentì andare a fuoco quando colse l'ardore dorato nei suoi occhi.

-Con piacere.-

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