14. Distanze
La mattina seguente, ai primi albori del giorno, Jack era pronto a lasciare il piccolo cottage tra i boschi insieme al suo seguito. Quella dimora gli sarebbe mancata. Negli ultimi mesi gli aveva assicurato protezione, un tetto sopra la testa, le sterpaglie della foresta che lo circondavano erano state il luogo perfetto per gli addestramenti giornalieri dei soldati.
Lì, in quella minuscola abitazione, aveva condiviso con i suoi uomini un'intimità che, dubitava, avrebbe avuto occasione di provare ancora, una volta tornato a Kirkthon Castle.
Quella era la sua vera casa, il posto a cui apparteneva e in cui avrebbe potuto esercitare i suoi diritti di conte.
Aveva scelto la vita del soldato nel momento in cui suo padre era venuto a mancare, quattro anni prima, quando lui ne aveva solo ventitré. Aveva rinnegato la sua natura di nobile e tutto ciò che ne comportava; qualcuno avrebbe potuto considerarlo un vigliacco. Jack non si sentiva tale. Era stato un giovane inesperto, portato per mano per tutta la vita dal vecchio e amorevole padre, e quando il conte era morto il dolore era stato troppo grande perché lui riuscisse a sopportarlo. La vita del soldato lo aveva cambiato, lo aveva forgiato. Era diventato un uomo, il suo corpo si era scolpito, la sua indole si era rafforzata, aveva imparato ad impartire gli ordini che un giorno avrebbe dovuto riservare a una servitù tutta sua.
Ci sarebbero voluti all'incirca quattro giorni prima di giungere a Kirkthon Castle. Quattro giorni in cui sarebbe stato a stretto contatto con Lily Ferguson.
Per quanto avesse cercato di non guardarla, di impedire alla sua mente di tornare al momento in cui l'aveva baciata e respirato il suo odore, si era ritrovato a seguire di continuo i suoi movimenti delicati, aggraziati, quando l'aveva vista allacciarsi il mantello sulle spalle, o sistemarsi una ciocca ribelle dietro un orecchio.
In uno di quei momenti, lei lo aveva sorpreso a fissarla. Jack si era sentito attraversare da un intenso calore, e aveva cercato di reprimere il desiderio di trascinarla in un luogo appartato e stringerla ancora tra le braccia, esplorarle la bocca e la lingua.
Per sua fortuna, però, i soldati e Lena, soprattutto, non li avevano lasciati soli neanche un istante.
Quando il sole diramò le nuvole, Jack decise che era finalmente giunto il momento di partire.
Lena chiuse il baule che conteneva le sue cose e le boccette, le stoffe e gli intrugli miracolosi, e attese che uno degli uomini lo legasse sul carro.
Lily, dal canto suo, non possedeva bagagli, perciò non fece altro che rimanere ad osservare a una certa distanza gli uomini che montavano le selle e le donne della cucina che trascinavano piccoli sacchi, contenenti i loro indumenti, sopra a un grosso carro.
Scorse uno degli uomini che l'avevano aggredita solo un paio di settimane prima, e trasalì appena quando lui le rivolse un cenno del capo in segno di rispetto. Era davvero incredibile come le situazioni potessero cambiare nell'arco di pochi giorni.
All'improvviso, Jack le si avvicinò con un mezzo sorriso.
-Siete turbata- commentò quando lei non ricambiò il suo sorriso.
-Stavo riflettendo. Pensavo a cosa farà mio padre quando capirà che non tornerò più a casa- disse lei abbassando lo sguardo. -Non che la cosa mi dispiaccia, chiaramente.-
Jack incrociò le dita dietro la schiena, aspirando l'aria fresca del primo mattino.
-Da quello che mi avete raccontato suppongo sia meglio tagliare definitivamente i rapporti con lui, non trovate?-
-È così- asserì lei, guardandolo finalmente. —Anche se rimane pur sempre mio padre. Ma non c'è più nulla che mi leghi a quella terra, da quando mia madre è venuta a mancare.
Forse gli stava rivelando troppo di sé, ma a Lily non importava. Jack Sanders era una delle pochissime persone di cui al momento si fidasse, e lui non le aveva dato alcun motivo per non farlo.
—Rimarrà per sempre la vostra casa— le disse lui con un mezzo sorriso consolatorio. —Siete nata e cresciuta lì. Ma se vostro padre ha in mente un destino così nefasto per voi, non posso permettervi di tornare. E tuttavia, so che non lo fareste.
Jack non sapeva perché lo avesse detto. L'idea di lei che se ne andava e che era costretta a sposare un uomo anziano che l'avrebbe condannata a una vita senza amore era inaccettabile, perché lui era più che convinto che in quella ragazza si nascondesse una passione fuori dal comune. Meritava di trovare l'amore e di coltivarlo giorno dopo giorno. E se un minimo aveva imparato a conoscerla, giurava che un giorno lo avrebbe trovato.
-Dobbiamo andare- la informò Jack quando i suoi occhi ardenti rischiarono di frantumare ogni sua certezza.
Lily annuì, seguendolo verso un grosso destriero dal manto grigio scuro e una lunga criniera bianco argentea.
Non sapeva nemmeno se sarebbe riuscita ad arrampicarsi sulla sella, tanto era imponente, figurarsi a rimanervi seduta per quattro giorni. Da piccola, suo padre le aveva sempre vietato di cavalcare, e le uniche volte che lo aveva fatto si erano verificate di nascosto, ma non ricordava quasi come si facesse.
Mentre il vociare rude dei soldati avviluppava quegli ultimi istanti prima della partenza, Lily rivolse un'occhiata circospetta al cavallo.
-Sapete cavalcare?- le domandò Jack, facendola trasalire.
Lei si voltò appena, poi fece spallucce.
-Un tempo sapevo farlo, ma non credo di ricordare come si faccia, ormai.-
-Potete montare con me, se lo desiderate- propose lui sorridendo. Gettando un'occhiata al carro alle sue spalle, aveva calcolato che sarebbe stato sufficientemente largo da contenere il peso di Lena, la cuoca e le altre due ragazze della cucina. Per Lily non ci sarebbe stato posto.
Niente sarebbe piaciuto di più, a Lily, di viaggiare insieme a Jack, ma dopo essersi resa conto di aver baciato quello che di fatto era uno sconosciuto, aveva deciso di stargli più alla larga possibile. Anche se sarebbe stata un'impresa tutt'altro che semplice.
-No, vi ringrazio.- Cercò di sfoggiare un sorriso coraggioso, ignorando il groppo che le stava salendo in gola.
-Ma basterà che mi diate una piccola spinta e sarò in grado di ricordarmi come si cavalca.-
-Come desiderate.-
Jack parve vagamente deluso dalla sua risposta.
All'improvviso le afferrò la vita e la sollevò da terra.
Lily si sentì mozzare il fiato quando la depose sulla groppa dell'animale e le porse le redini.
-Vi... Ringrazio- ansimò, spostando entrambe la gambe da un lato del cavallo.
***
Jack non riusciva a dimenticare cos'aveva provato nel sentire il corpo minuto di lady Lily sotto le mani mentre l'adagiava in sella. Era rimasto incantato perfino dalla grazia con cui si era sistemata per sedere all'amazzone. Si stava davvero rammollendo...
Mentre avanzava dietro di lei in groppa al suo cavallo, si ritrovò a fissare i suoi lunghi e serici capelli biondi, intrecciati un po' alla rinfusa in una treccia azzardata e a desiderare di farseli scivolare tra le dita.
Doveva tenere a freno quei pensieri.
I suoi occhi magnetici, le sue forme morbide, quei capelli setosi non erano cose che lo riguardassero.
Si erano baciati, sì, ma era stata lei a chiederglielo, anche se poi lui non aveva tenuto fede a ciò che aveva spinto Lily a fargli una simile richiesta.
Aveva deciso di mandarla via e invece era successo l'opposto; si trovavano a viaggiare insieme verso il suo castello e non sapeva ancora cosa il futuro avrebbe riservato loro.
Lily si mosse sulla sella. Era una cavalcata faticosa, soprattutto per qualcuno che non vi era abituato, ma il suo buonsenso le suggerì di non lamentarsi e di osservare invece cosa si trovava attorno a lei. Metri su metri di grossi alberi, celanti una strada tortuosa e dissestata che contribuiva a farla sobbalzare ogni pochi secondi.
Non sapeva dove fossero diretti. Jack le aveva solo comunicato che avrebbero affrontato un viaggio insieme, ma lei sospettava che si sarebbero accampati in un altro cottage lasciato allo sbaraglio, nel bosco, anche se non ne era certa.
La consapevolezza della presenza dell'uomo alle sue spalle la tranquillizzava e terrorizzava al tempo stesso. Non voleva provare piacere nel sentirlo dietro di sé, voleva solo dimenticare ciò che era accaduto e desiderare che la sua sconsiderata richiesta rimanesse solo un lontano ricordo del passato.
Eppure era successo.
Lei gli aveva chiesto un bacio e lui l'aveva accontentata, quindi perché si autocommiserava così tanto?
La verità era che si sentiva terribilmente vulnerabile, quando lui la guardava o quando le sorrideva. O anche solo quando parlava in sua presenza.
Sperò che la loro meta si presentasse presto davanti ai loro occhi. Perché, se avesse dovuto trascorrere la notte in compagnia di Jack Sanders, sarebbe stata perduta.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro