Il mio cuore prende a battere più lentamente, i nervi quasi sembrano crollare, mi rilasso e non ne comprendo il motivo.

D'altra parte il mio cervello inizia ad elaborare nuove e più fantasiose teorie facendomi notare che, il fatto di essere stata invitata ad entrare, non può che essere un indizio positivo, indica infatti che Matt deve essere in casa e che quindi tutta la storia di Paul non è che una menzogna. Ma ancora mi sto rincuorando di quella considerazione che mi pare così fondata che subito vengo colta da un ennesimo dubbio. Se Matt è in casa, perché ha lasciato che sua madre mi ricevesse e perché non è ancora apparso a salutarmi? Forse non è davvero in casa o forse si sta preparando per me?

Entro nel panico e le mani iniziano a sudarmi.

«Ciao Amelia» dice Mrs De Luca mentre mi viene incontro porgendomi la mano.

«É tanto che non ci vediamo. Sei diventata proprio una giovane donna molto bella. Assomigli molto a tua madre» continua ma non riceve una mia risposta perché sono pietrificata dall'ansia.

In verità non vedo Serena da quando avevo tre anni e fu in occasione del suo matrimonio con Tony. Non ricordo granché e la maggior parte dei ricordi sono il frutto delle foto dell'epoca e delle storie raccontate da mio padre su quel giorno.

Mi invita a seguirla oltre quel patio e ci addentriamo nel giardino dove camminiamo sull'erba fresca che mi accarezza i piedi come un vello e che rende ovattato il rumore dei miei passi. La vedo di spalle mentre cammina ed è sinuosa ed aggraziata anche nel camminare, tipico delle modelle. Qualunque ragazza pagherebbe per avere un fisico del genere, compresa la sottoscritta. Improvvisamente mi si mozza il fiato davanti alla scena che mi si para davanti agli occhi. Ci troviamo davanti ad un immenso spazio dove ci sono una piscina grande quanto due vasche olimpioniche, sormontata da tre mega scivoli che sembrano usciti da un parco divertimenti e, tutto intorno ci sono sdraio di legno ed ombrelloni in paglia.

Serena mi invita ad accomodarmi su di un divanetto in vimini bianco mentre lei si siede di fronte a me su una poltrona nello stesso stile.

«Dov'è Matt?» questa domanda mi esce dalla bocca con la stessa impetuosità di un fiume in piena che smotta gli argini.

Vedo la donna, di fronte a me, abbassare lo sguardo sulle sue mani che tiene cinte in grembo.

«Amelia. Matt non è in casa» risponde prostrata con un filo di voce.

Quella risposta mi serra la gola.

«Ha detto che usciva con un'amica e che non sarebbe tornato per cena. Onestamente non so dove sia né con chi. A stento mi parla, cerca di aggirarmi come un ostacolo. Il nostro rapporto si è molto incrinato da quando io e Tony...beh, credo che tu sappia del divorzio. Ed ora la faccenda del trasferimento ha creato ancora più tensione tra noi. Io non immaginavo che foste divenuti amici. Non so praticamente più nulla della vita di mio figlio e mi si spezza il cuore ma...non so come fare. Capisci, Amelia? Io sono una modella e giro per il mondo, ora mi hanno offerto questa grande occasione di lavorare per un importantissimo atelier di moda in Europa e potrei avere la possibilità di presentare la mia linea di lingerie. Questo significa star via per diverso tempo, non posso portare i ragazzi con me, non so nemmeno io cosa mi aspetta una volta li. Clara, è troppo piccola per tutto questo ed io non me la sento di sradicarli completamente da qui. Lo so che trasferirsi a Seattle è comunque un cambiamento pesante da metabolizzare ma starebbero con il padre e poi non è come cambiare completamente continente» mi confida afflitta come se stesse cercando di trovare più una giustificazione per se stessa che altro.

Non la seguo più ormai, accecata dall'ira che mi sta divorando. L'ombra pesante del sospetto tradimento, rende prigioniero il mio raziocinio impedendomi di trovare altre spiegazioni a quella situazione.

«Amelia, mi sembri così pallida, improvvisamente. Posso offrirti una limonata fresca?» chiede premurosa.

«No, grazie. Ora devo correre a casa, mi aspettano per cena» rispondo velocemente scattando in piedi, pronta a caricare verso l'uscita.

Mi manca l'aria eppure siamo all'aperto.

«Aspetta. Vuoi lasciarmi qualche messaggio per Matt?» domanda cercando di attirare la mia attenzione.

«No. Lo chiamerò più tardi se ne avrò voglia» rispondo caustica.

«Ha dimenticato il cellulare a casa, neanche io posso rintracciarlo» ribatte alle mie spalle.

Sospiro ancora più forte cercando di assimilare quell'ulteriore informazione che, come la fatidica goccia che fa colmare la misura, mi dilania l'anima nutrendo la mia rabbia che come un animale famelico trova finalmente pane per i suoi denti aguzzi.

Mi irrigidisco, ingoio la bile e riprendo la mia avanzata quasi militare verso l'uscita, lasciandomi alle spalle lo sguardo attonito di Mrs De Luca.