«Cristo! No! Amelia. Ti prego. Non fare così. Lo sai che ti desidero ma non così, non in questo modo, no mentre sei drogata. Maledizione» riNghiava ma la sua voce iniziò a soffocarsi nella sua gola.

Ricordo di averlo trascinato in uno dei box aperti alle nostre spalle e di aver iniziato a baciarlo.

Poi il buio, ricordo di essermi risvegliata nella macchina di James, davanti a casa mia.

Lo fisso torva.

«Amelia!» dice riportandomi alla realtà.

«Ti prego, James. Dimenticati di me. Ho ancora due lunghissimi anni e poi finalmente potrò andare al college e lontana da questo inferno ma, ti prego, se davvero ci tieni a me, lasciami in pace» lo supplico mentre mi fissa ed intravedo nei suoi occhi un'infinita tristezza.

«Amelia. Non avrei mai approfittato di te. Non avrei voluto che finisse così. Megan aveva architettato tutto per bene. Sapeva che non avrei ceduto. Ero talmente preso da te da non importarmi nulla di ciò che avrebbero potuto dire gli altri» lo osservai attentamente anche se non avevo intenzione di continuare a sentirlo.

Sapevo ciò che avevo provato per lui e non volevo davvero che i miei passati sentimenti potessero riaffiorare trascinandomi nuovamente in quell'oblio.

Eppure mi sembrava dannatamente sincero, proprio come quella sera.

«Non voglio sapere niente. Non m'interessano le tue giustificazioni» sbraitai.

Solo Dio sa quello che ho passato in quest'anno. Sarà pure vero che non volesse far sesso con me e che io, sotto l'effetto di una droga, lo avevo trascinato in quel bagno servendogli la mia verginità su di un piatto d'argento,ma, se davvero ci avesse tenuto a me, non mi avrebbe assecondata e, soprattutto, non lo avrebbe raccontato in giro, vantandosi come se fossi il suo ennesimo trofeo.

Faccio per voltarmi e correre via ma mi ferma prendendomi per un braccio.

«Basta! Mi hai fatto già abbastanza male. Mi hai svergognata per tutta la scuola ed hai permesso a quella stronza di Megan di rendermi la sua vittima preferita. Mio Dio. Ha fatto finta di essere mia amica per due anni solo perché le servivo o perché sapeva che sarei stata il suo passatempo preferito per gli anni avvenire. Mi fai schifo Mcdowell. Spero solo che ti sia goduto la scopata della vittoria con la tua puttana» do uno strattone al mio braccio e mi libero dalla sua presa.

Ma non è ancora finita perché James non demorde e mi afferra per la treccia trascinandomi all'indietro. Barcollo ma senza perdere completamente l'equilibrio.

«Ma che accidenti fai?» urlo ma non faccio in tempo a voltarmi nuovamente verso di lui che lo vedo cadere ai miei piedi completamente accartocciato su se stesso lagnandosi per il dolore alla mascella.

Non riesco a capire, finché non lo vedo, davanti a me ed il cuore mi manca un battito.

Matt.