Parte 36
Matt
Cammino su e giù per la stanza e mi tiro indietro nervosamente un ciuffo di capelli quando avverto il cellulare vibrarmi nella tasca.
Lo afferro.
«Pronto!» rispondo.
«De Luca. Sei pronto?» mi chiede la solita voce, un tutor, forse più simile ad un mentore.
Un brivido d'eccitazione mi attraversa la schiena e tra me penso proprio alla singolarità di quell'uomo. Ethan Collins, il mio contatto. Si tratta di un uomo camaleontico, probabilmente si tratta di una qualità innata e non solo dovuta al ruolo che svolge in tutta questa storia. Ma questa sua dote mi crea una certa inquietudine poiché sembra essere davvero il suo punto di forza.
So che non dovrebbe sorprendermi, né turbarmi, visto che anche io ho assunto un'identità differente ma, quando tutto questo è iniziato, lo richiedeva il gioco stesso ora... tutto è cambiato.
«Allora?» ribatte aspro.
«Sì. Sono qui» mi affretto a rispondere per non spazientirlo ulteriormente.
«Insomma. Prendi tutto il necessario. Una macchina ti aspetta davanti al cancello di casa tua. Ti condurrà al luogo stabilito. La tua partner di stasera sarà Samantha e dovrai sapere solo questo. Fai attenzione. In questo luogo sono molto severi circa le regole dei giochi. Fai la tua parte come sempre ed andrà tutto liscio e....non ti divertire troppo» asserisce Ethan sogghignando.
Riattacco e mi precipito a prepararmi.
Il cuore mi va a mille e per un attimo vorrei che la mia partner fosse la dolce Amelia ma, scrollo la testa, cercando di allontanare il pensiero di lei dalla mia mente, per sempre.
Devo smettere di pensarla. Probabilmente l'anno prossimo non seguiremo nemmeno le stesse lezioni e sarà tutto più facile.
Continuo a prepararmi tenendomi concentrato su ciò che dovrò fare.
Ci ho messo un anno a trovare il mio giusto equilibrio ed a non prendermela con il mondo intero perché la mia famiglia stava andando in pezzi. Amelia non può, non deve, entrare in questa storia. Deve starmi lontana o finirò per spezzarla ed è l'ultima cosa che vorrei.
Corro in bagno e mi faccio la doccia, mi prendo solo un secondo per metabolizzare la serata ed entrare nella parte che interpreterò. Vedo Amelia. I suoi enormi occhi che sembrano frammenti di cielo e mi implorano di lasciarla in pace, di lasciarla distruggersi ed, allo stesso tempo, scorgo in essi un lampo di luce che mi attira, come il canto di una sirena, supplicandomi di salvarla da quell'oblio.
Ma io non posso. Ho i miei demoni con cui combattere, non posso aiutarla in questa guerra. Come ho potuto minimamente pensare che il mio mondo potesse trascinarla fuori dalle sue angosce, come ha fatto con me. Ora come ora, però, non sono davvero sicuro di essere uscito dalle mie tenebre ma di aver, piuttosto, scavato un buco ancor più profondo in esse.
Apro gli occhi e mi sembra di vederla davanti a me, sotto l'acqua calda. Tendo la mano per toccarla ma evapora davanti ai miei occhi ed avverto una mano invisibile stringermi la gola. L'acqua scivola sulla mia pelle sensibile bruciandola come una colata di lava incandescente.
Chiudo il rubinetto ed esco dalla doccia afferrando un telo bianco nel quale mi avvolgo.
Avanzo verso il lavandino e cerco di scorgere la mia immagine nello specchio che vi è sopra ma il vapore dell'acqua ha creato una nuvola di fumo che avvolge ogni cosa intorno a me togliendomi quasi il respiro.
Con un colpo di mano tolgo un po' di vapore che offusca lo specchio e, finalmente, riesco ad intravedere parte della mia immagine riflessa. Mi guardo. Occhi nei miei occhi rivolgendo al me dall'altra parte domande e dubbi che corrodono la mia mente. Perché Amelia è ripiombata nella mia vita scombinando tutti i miei piani?
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