Parte 11
«Dovete perdonarla. Questo fatto del trasferimento no l'ha preso molto bene. Già la situazione in famiglia, negli ultimi tempi, l'ha davvero scombussolata. Per fortuna che Mattew fa da cuscinetto. È l'unico che sappia come prenderla» spiega infine Tony frustrato.
«A me sembra che abbia parecchi problemi di stabilità psicologica pure lui» rifletto ad alta voce, senza accorgermi che gli altri mi stanno ascoltando.
«Amelia!» ringhia mio padre fissandomi torvo «Ma che diavolo ti prende oggi?» sibila tra i denti serrati.
«Che c'è? Ho solo espresso un pensiero» ribatto alzando le spalle.
«Beh. Tienili per te i tuoi pensieri» sbraita ancora mio padre.
«Viviamo in un Paese dove c'è la libertà di parola. Qua non ce n'è uno normale, inclusi te e la mamma. Fate la finta di essere dei buoni genitori quando, in realtà, non ve n'è mai fregato un fico secco di me e di Elliot. Figuriamoci se potevate essere amici di gente priva di problematiche esistenziali. Io me ne torno al mio tavolo» giro i tacchi e mi allontano, tornandomene al mio posto.
Riesco comunque a scorgere le facce shoccate di mio padre e Tony ma, Matt?
Lui se ne sta tra di loro facendo finta di essere interessato a ciò che si dicono i due genitori modello.
Sai che m'importa.
Lo vedo incrociare le braccia al petto facendo sollevare e tendere tutti i suoi spettacolari muscoli.
Ecco che entra in scena Mister Muscolo! Penso tra me e me.
Bleah.
Chi si crede di essere? Non esiste proprio che io mi metta a dargli una mano quando si sistemerà da queste parti. Io non ho mai avuto l'aiuto di nessuno. Beh, in verità, mio fratello Elliot, ha cercato in ogni modo di spianarmi la strada, ma il mio carattere non gli è stato di molto aiuto.
«Papà. Vado a vedere che fine ha fatto Clara, prima che possa combinare qualche casino» dice improvvisamente Matt, ma senza guardare il padre, come avrebbe dovuto, ma...ME!!!
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