Homo Sum
Nel mio quaderno di poesie,
appena lo rigiri tra le mani,
trovi appunti di cuori e di respiri
ed è normale: amo gli esseri umani.
Penso spesso a polsi, a vasi e aorte,
al loro vocabolo pressorio
al grido timido che tendono
o al saldo fiume che le squassa
e le accarezza.
Mi concentro a spiare le braccia
con due dita lievi
e una segreta meraviglia:
è prodigioso il poco che basta
a ritrovare quel nesso discreto
che più di ogni altro significa vita.
Ma torno sempre ai versi
al codice che forse mi chiarisce
- di sottecchi, come a non guardare -
il pigolio testardo dello schermo
che non ne vuol sapere di tornare.
Dedicata a tutti gli aspiranti medici (o medici veri!) che amano scrivere. Koira91 mi perdonerà se la taggo ma è doveroso:).
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