Gaza
Era qualunque, la mattinata
è stata debolezza da giornale
che importa, starò male.
Ho ancora il tempo
di ricucirmi un poco
pianificare un mondo sensato
farmi un caffè zuccherato
contrario al solito, al mio.
Gaza nemmeno mi urla
mi scivola dentro pian piano
sussurra, mi sfiora la mano
fa di un mio riccio il suo nido.
Andrò a cercare un ramo
per lei – di salice piangente
vi impiccherò, che la veda la gente,
la mia arroganza occidentale
vi appenderò come collane
cocci di urla e stelle
di cartone.
N.d.A.: Per una guerra ma, diciamo, per tutte le guerre.
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