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capitolo 9

La mattina seguente venni svegliata dalla calda luce del sole che sbatté contro il mio viso facendo contorcere la mia espressione da calma ad infastidita. Aprii lentamente un'occhio scoprendo il viso del ragazzo che aveva dormito con me.
Era così dannatamente bello quando stava zitto... e soprattutto così dannatamente vicino...
Potevo sentire vividamente il suo respiro caldo sul mio viso. Quel tipo era tutto caldo. Le sue mani stringendomi mi bloccavano per stare attaccata a lui neanche fossi una sardina. Non mi dispiaceva affatto come situazione ma volevo anche respirare. Quelle sue maledette mani emanavano calore peggio del resto del corpo che era stretto intorno al mio. Le sue gambe a bloccare le mie... per l'ennesima volta da quando lo avevo conosciuto. Mi sembrava di essere uno di quei cuscini enormi che avevano gli otaku stra fissati.
Data la vicinanza vidi le sue labbra muoversi in preda ad un sogno. Non ero il massimo nella lettura del labiale ma riuscii a capire qualcosa. Mugolò più volte prima che io riuscissi effettivamente a comprendere delle parole.
-Voglio... mia...- solo questo riuscii ad interpretare e capii il tema del suo sogno. Non lo immaginavo per niente con una ragazza. Era troppo burbero... anche se un pochino mi piaceva pensando ad una possibile convivenza mi veniva la pelle d'oca. Immaginatevi, due teste calde sotto lo stesso tetto che litigano anche per chi deve mangiare per primo. Assolutamente no. Non fattibile. Impossibilmente impossibile. Posai nuovamente lo sguardo su di lui e tutti i pensieri precedenti si diradarono come fumo. Ritornai alla realtà quando sentii la schiena fare strani scricchiolii.
Non volevo spostarmi da quella posizione anche se scomoda. Era una bella sensazione essere abbracciate in quel modo, soprattutto se prima non si aveva mai ricevuto attenzioni simili neanche dai propri genitori. Sospirai ripensando a mia madre e a come quella sera, di neanche una settimana fa, mi avesse urlato quelle cose. Per fortuna non avevo visto la sua espressione, o sono sicura che sarei scoppiata a piangere.
Guardai nuovamente il biondo trattenendo le lacrime a stento.
"Per la miseria [T/N] controllati! Non devi farti vedere debole da nessuno! Men che meno da qualcuno che già ti considera inferiore!!"
Con molta forza di volontà richiamai le lacrime chiudendo gli occhi e facendole rimanere attaccate alle ciglia fino a che non si seccarono.
Lentamente e con movimenti delicati iniziai ad accarezzare la sua schiena contratta nello stringermi. Dovevo cercare un modo per distrarre la mente da tutti quei ricordi spiacevoli. Trovai la sensazione della pelle sotto le dita stranamente confortante e rilassante. Chiusi gli occhi continuando con quelle piccole carezze sperando di non far svegliare il ragazzo, per evitare una qualsiasi sfuriata mattutina, ma le mie preghiere non furono ascoltate ed il biondo aprì gli occhi ed iniziò a fissarmi. Mi fissò con un'intensità penetrante che mi fece venire i brividi. La cosa più terrificante era il suo silenzio, non pronunciò una sola parola. Né un mugolio, né un insulto come mi sarei, invece, aspettata io. Semplicemente mi guardava. E mi metteva un ansia pazzesca addosso.
Appena tornai alla realtà, e soprattutto al fatto che in teoria io lo detestavo, mi impanicai. Non volevo che la mia copertura da ragazza dura ed imperturbabile cedesse in quel modo. Alzai immediatamente le mani in aria pregando che non mi uccidesse all'istante.
-B-BAKUGO TI PREGO SCUSA NON VOLEVO SOLO TU ERI COSÌ VICINO E-E IO- mi interruppe posando un dito sulle mie labbra e con il tono di voce più calmo che io gli avessi mai visto assumere mi disse: -Zitta che Kirishima sta dormendo... e poi le urla di prima mattina mi danno sui nervi- mi guardò negli occhi con evidente sonnolenza per poi sbadigliare e sciogliere l'abbraccio nel quale mi teneva stretta. Inutile dire che ero letteralmente scioccata. Non lo avevo mai visto assumere un'espressione così rilassata. Non appena fui libera dal suo corpo mi girai di spalle e mi alzai.
-Dove te ne vai adesso?- disse lui stripicciandosi un'occhio.
-Avete degli spazzolini da queste parti? Ho un bisogno assurdo di lavarmi i denti- dissi io tirandomi indietro i capelli che mi coprivano il viso poco prima.
-Purtroppo per te mia cara principessina non siamo forniti di tali strumenti, non so nemmeno cosa diamine sia uno spazzocoso- disse lui sarcasticamente. Allora avevo ragione. Non li avevano proprio da queste parti. Il solo pensiero mi fece rabbrividire. E vabbè... Me ne sarei fatta una ragione. Mi veniva da vomitare ma me ne sarei fatta una ragione.
-Già il sangue acido di prima mattina? Era solo una domanda- dissi stiracchiandomi per bene.
-E la mia solo una risposta- ribatté lui.
Lo ignorai e mi alzai per andare a fare la agognata doccia che da giorni ero ansiosa di fare.
- Se ti fai la doccia attenta all'acqua devi aspettare un po' prima che si scaldi...- disse il biondo per poi alzarsi e dirigersi in modo lento e silenzioso al piano inferiore. Entrai nel bagno altrettanto silenziosamente non volendo svegliare il drago che a quanto pareva stava riposando tanto beatamente. Mi sfilai la camicia che lo sclerato mi aveva dato la sera precedente vedendo nuovi tagli sulle mie braccia. Quell'avventura si stava rivelando più pericolosa di quanto mi fossi aspettata ed immaginata. Ma d'altronde cosa vuoi aspettarti quando stai tutto il giorno appiccicata ad un riccio vichingo pazzo ed al suo amico drago magico parlante mezzo umano. Trattenni una risata isterica data l'assurdità della situazione nel quale mi trovavo.

Lentamente aprii l'acqua che iniziò a sgorgare dentro la rudimentale vasca tramite un tubo collocato sul fondo. Man mano che essa si riempiva sentivo la temperatura della stanza diminuire. Misi la mano dentro la vasca e la ritrassi subito quando sentii la temperatura ghiacciata dell'acqua. Altro che un po' ci sarebbero voluti mille anni per farla riscaldare.
Mi sedetti su uno sgabello in legno premunendomi di metterci un asciugamano per evitare che qualche scheggia, data la mia molto nota fortuna, mi finisse dritta dritta nel fondoschiena. Mi misi lì ad aspettare che l'acqua si scaldasse. Avrei anche fatto un bel bagno caldo se Kirishima, appena svegliatosi, non si fosse introdotto nella stanza facendomi sobbalzare per due motivi. Primo ERO FOTTUTAMENTE NUDA! Secondo BUSSARE NON È ABITUDINE DI QUESTE PERSONE!
Lanciai un urlo così potente che pensavo mi si sarebbero rotte le corde vocali. Dopo aver stordito il ragazzo, inconsciamente sia chiaro, iniziai a tirargli qualsiasi oggetto di piccole misure che mi capitasse a tiro. Lui uscì di corsa dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Con il fiatone e rossa come i migliori pomodori mi sedetti nuovamente sullo sgabello sentendo nuove urla, provenienti da Bakugo questa volta, proprio fuori dalla porta.
Provai a calmare il respiro, dopotutto sì dai non c'è troppo da allarmarsi. Mi ha vista nuda che sarà mai. Provai a convincere me stessa che non era un grande problema ma non ebbero alcun effetto le mie auto rassicurazioni.
Toc toc. Sentii, finalmente oserei dire, bussare a quella dannata porta.
-CHE VOLETE ANCORA!?- urlai io ancora rossa dalla testa ai piedi.
-Tranquilla non entrerò... però volevo dirti...- aprì uno spiraglio della porta -primo mi dispiace a nome di quel DEMENTE- marcò per bene la parola -di Kirishima e volevo darti qualcosa per coprirti- vidi il suo braccio entrare nella stanza con in mano un lungo panno di un blu sbiadito -spero che basti sai non ho avuto modo di misurarti- disse lui cercando probabilmente di sdrammatizzare quella imbarazzante situazione. Mi alzai dallo sgabelletto in legno e con cautela presi la stoffa tra le mani togliendola delicatamente da quelle del biondo per poi avvolgerlo repentinamente sul mio corpo. 
-Grazie- dissi semplicemente io aspettando che ritirasse il braccio prima di chiudere nuovamente la porta.
Finalmente quando immersi nuovamente la mano nell'acqua sentii un dolce tepore avvolgerla. Lasciai sul bordo della vasca l'improvvisato asciugamano e mi immersi nell'acqua. Era calda e limpida ed io non potei fare a meno di affondare il viso in essa sciacquando via tutto lo sporco che si era accumulato sul mio corpo in quei giorni.
Iniziai a carezzarmi dolcemente il corpo insistendo maggiormente sulle parti piene di terriccio. Quando mi fossi sporcata in quella maniera ancora mi sfuggiva. Dopo essermi lavata rimasi a mollo nell'acqua pensando a tutto, alla situazione nella quale mi trovavo, a come poterne uscire magari, e per una buona mezz'ora stetti lì a rimuginare ed avrei anche continuato se Bakugo, come al suo solito, non mi avesse urlato, in malo modo, dall'altra parte della porta.
-ESCI DA QUELLA FOTTUTA VASCA CHE DEVO FARE COLAZIONE- udii tali parole rivoltemi con cotanto sgarbo, e torniamo seri invece cazzeggiare come al mio solito. Sospirai sconsolata uscendo dalla vasca ed avvolgendomi con l'asciugamano. Tamponai i capelli con esso e li lasciai ricadere alle mie spalle, li carezzai delicatamente cercando di stricare i nodi formatisi durante quei giorni.
"Mi verrà il torcicollo" pensai rimpiangendo il mio caro ed amato vecchio phon.
Uscii dal bagno e con tutta la calma del mondo scesi al piano inferiore sedendomi al tavolo dove i due stavano già banchettando. Mi guardarono come sconvolti e ad entrambi colò fuori da un angolo della bocca un po' del latte che stavano bevendo.
Io li guardai tranquilla e dissi: -Che sono quelle facce?- inclinai la testa.
-SEI FOTTUTAMENTE NUDA- disse il biondo il cui viso aveva assunto il colore dei peperoni.
-Ho l'ascigamano apposta scemo- dissi io iniziando a mangiare.
-A-Ah [T-T/N]... s-scusa per p-prima non sapevo che... ecco che fossi nella vasca... M-MA TI GIURO CHE NON HO VISTO NULLA!!-  disse lui tutto rosso in viso.
-Tranquillo Kirishima- gli risposi per per tranquillizzaro iniziando poi a  strafogandomi di tutto ciò che mi capitasse sotto mano, o denti in questo caso. I due mi stavano guardando ancora sbalorditi. Alzai lo sguardo verso di loro e con la bocca ancora piena dissi: -Che fè!? Ho fae!- e mi rifiondai sul cibo. I due ancora più scioccati si alzarono ed iniziarono a sparecchiare la loro parte di tavolo.
-Sbrigati a finire maiale che poi dobbiamo partire- disse il biondo alle mie spalle.
-OHI!- dissi ancora con la bocca piena -MAIALE A FI!?-
-A t- Kirishima gli tappò la bocca sospirando.
-Non iniziate già di mattina vi prego- disse abbassando lo sguardo.
-E va bene- dicemmo in coro io ed il biondo bofonchiando.
-Appena finisci di mangiare ti ho preparato di sopra dei vestiti puliti- disse nuovamente il rosso sparendo nella sua parte di casa.
-HAFZIE- dissi ingurgitando l'ultimo pezzo di carne offertami per poi alzarmi. Mi tenni stretto l'ascigamamo al corpo e salii le scale inciampando un paio di volte ma rimanendo sempre in piedi.
I vestiti si trovavano sul letto di Bakugo. C'era uno dei suoi mantelli assieme ad un paio dei pantaloni che avevo visto indosso a Kirishima e per coprirmi il busto si erano muniti di una delle maglie che indossava Uraraka.

"Che gentili che sono però"
"Certo questi ti rapiscono e tu pensi che sono gentili, ovvio..."
"Taci stupida coscienza"

Iniziai a vestirmi velocemente scendendo nuovamente dai ragazzi.
-Allora come sto?- chiesi loro facendo qualche giravolta.
-Meno... meno racchia del solito- disse Bakugo distogliendo lo sguardo leggermente imbarazzato e a disagio.  
-Forza andiamo scemo- disse il rosso prendendolo per il braccio e facendolo uscire dalla casa.
-Che idiota- dissi in un sussurro.
-Ora andiamo dall'Oracolo, per l'ennesima volta e poi partiremo- Kirishima proferì tali parole con ancora Bakugo sotto braccio.
-Perché ci torniamo?- chiesi io curiosa.
-Ha detto che voleva parlarti- mi rispose flemmatico.
-Ah... Ok...- dissi abbassando lo sguardo.
A passo spedito arrivammo dalla donna che stava ancora di fronte al fuoco, anche se c'erano 80° gradi all'ombra.
-Vi aspettavo...- disse lei alzandosi.
-Vi lasciamo sole?- disse Bakugo ormai ripresosi.
-Sì grazie- disse la donna girandosi verso di me. I due alle sue parole uscirono dalla tenda lasciandoci a guardarci.
-Mia cara [T/N] ora siediti, cra.- disse sorridendomi, io eseguii il suo ordine con piacere dato che mi facevano male le gambe.
-Bene- disse iniziando a tracciare intorno alla mia figura seduta un grande cerchio con la solita polvere colorata. Saltellando come una rana tracciava linee su linee intorno a me. Mi toccò la fronte e tracciò l'ennesima linea.
Dopo di essa la mia vista si annebbiò e vidi solo immagini sconnesse ed un volto.
Era una donna, paffuta, anche lei con i capelli verdi come i prati ed i suoi occhi erano due smeraldi splendidi e lucenti. Ed il suo sorriso... quel sorriso sapeva di casa.
Mi risvegliai da quella trance con il volto di Tsuyu estremamente vicino. Mi scostai leggermente.
-Cosa hai visto?- mi chiese lei spalancando gli occhi.
-Il viso di una donna- dissi io ancora intontita.
-Come sospettavo- disse lei richiamando i due ragazzi nella tenda.

Chi era quella persona?

(2210 parole)

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
SPAZIO MEH

Lo so lo so non è successo granché oggi ma ehi mi serviva un capitolo di passaggio per chiarire nuovamente la situazione!

Per questo capitolo è tutto, se vi è piaciuto lasciate una stellina ed un commento e be' ci sentiremo tra un po'

Al prossimo capitolo baci baciosi dalla vostra Fulvia 😙

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