capitolo 7
-[T/N] so che ci conosciamo da appena qualche minuto, ma ho notato una cosa, tu sei attratta da Bakugo?-
Rimasi spiazzata alla domanda rivoltami dalla castana. Cosa provavo io? Domanda che nessuno mi aveva fatto da quando ero nata, ed invece una persona a me praticamente sconosciuta me lo aveva chiesto. Lì su due piedi non seppi con certezza cosa risponderle ed infatti feci un gesto avventato e molto, come dire, infantile.
Mi buttai tra le sue braccia quasi piangendo, cosa che non avrei di certo fatto, non per altro la lacrima solitaria che stava per scendere in quel momento aveva appena fatto dietro front. La ragazza rimase colpita dal mio gesto, come in parte la sottoscritta, ma non si sottrasse a quel contatto, ma anzi, ne intensificò la presa stringendomi a sé e carezzandomi dolcemente i (lunghezza capelli) neri come la pece che si avvilupparono intorno alle sue dita delicate. Rimanemmo così per interminabili minuti con lei che mi sussurrava calme parole per tranquillizzarmi, dato che anche senza lacrime mi stavo sfogando sobbalzando tra le sue braccia di tanto in tanto.
Rompemmo quel contatto ed io la guardai imbarazzata.
-Ochaco ti chiedo scusa per il mio comportamento io non so che mi sia preso- la guardai mortificata e lei capendo il mio disagio mi rivolse un caldo sorriso e disse: -Capisco il tuo comportamento [T/N], non capita tutti i giorni di essere portati in un altro mondo-
-G-Già- risposi tentennante guardandola -comunque credo che la risposta alla tua domanda di prima sia sì credo che mi piaccia...- le dissi accennando ad un sorriso.
-Oh? E chi ti piacerebbe, sentiamo- disse Kirishima spuntando alle nostre spalle. Sobbalzammo entrambe e dalle labbra della castana uscì un suono simile allo squittio spaventato di un topolino.
-NESSUNO!!- dissi io e le mie guance assunsero il loro solito colorito cremisi.
-E allora perché sei diventata tutta rossa?- mi incalzò lui, non gli sfuggiva nulla pur avendo una scarsissima luminosità per distinguere gli oggetti.
-Sta zitto- dissi e sul mio viso si formò un piccolo ma adorabile broncio.
-Se stai parlando del sottoscritto, tranquilla non lo dirò a quella testa vuota di Bakugou- disse sorridendo sornione.
-Mi spiace deluderti drago a metà ma non si tratta di te- dissi distogliendo lo sguardo.
Ne rimase visibilmente deluso e non aprì bocca.
-Dai Kirishima- lo rincuorò Uraraka -Ci sono tante belle draghesse qui al villaggio per te, che te ne fai di una fragile umana?- gli poggiò una mano sulla spalla e subito sul suo volto apparì un sorriso enorme.
-HAI RAGIONE!!- disse lui alzandosi infervorato -VADO FUORI A FAR NUOVE CONQUISTE- corse fuori dal luogo dove avevo dormito gridando a squarcia gola.
-... è proprio ingenuo- disse Ochaco ridendo tra sé e sé e scuotendo la testa. -Mi sono bastate poche parole per farlo tornare di buon umore- mi guardò -Vuoi venire con me a conoscere il villaggio?- mi chiese infine con gli occhi che le brillavano per l'emozione.
-Oh ma certamente!- dissi altrettanto radiosa io alzandomi dal letto che mi aveva ospitato. Lei fece lo stesso e mi prese per mano portandomi finalmente all'esterno. Appena la luce del sole mi illuminò il viso sentii un tepore avvolgermi completamente. Si sentiva, ardente, la presenza dei draghi, anche il solo respirare l'aria di quel posto ti lasciava intendere la loro presenza.
Senza esitazione alcuna mi misi a studiare quel posto. Io ed Ochaco ci trovavamo in cima ad una collina, dalla nostra posizione infatti riuscii a vedere un'enorme spiazzo ed al centro di esso vi era una specie di totem, con intarsi precisi a formare varie figure, che in quel momento non riuscii ad identificare data la distanza. Attorno a questa piazza vi erano innumerevoli abitazioni e in quel momento a riempire tale spazio c'erano un'infinità di bambini che giocavano e scherzavano tra di loro. Riuscii a distinguere anche alcune figure materne intente a controllare che i piccoli non si facessero male, mentre in nostra vicinanza vi era una forgia alla quale vidi uomini grandi e forzuti fare la fila con armi di ogni genere ed armature da riparare, o temprare nuovamente. La ragazza al mio fianco mi prese per mano e correndo mi portò giù dalla collina. Ci fermammo proprio davanti al totem e lo guardai attentamente riconoscendo figure a me familiari ma che mai fino ad ora avevo memoria di aver veduto. Incisi nel legno vi erano rispettivamente i visi di tre uomini e di tre draghi alternati tra loro.
-Questi sono i nostri antenati, i primi uomini ed i primi draghi che hanno effettuato il Legame- disse Ochaco guardando le sei figure incantata.
-E il Legame è tipo una cosa di eterna fiducia?- chiesi io curiosa.
-È qualcosa di più profondo della fiducia il Legame ormai è una tradizione che avviene alla nascita. Avvenne per la prima volta, come i vecchi saggi narrano, durante la grande guerra tra vichinghi e draghi. Prima i nostri popoli erano nemici, combattevamo per ogni minima cosa, ma questi tre coraggiosi si intrufolarono nelle tane dei draghi, che allora ancora non sapevano prendere forma umana, e grazie al loro potente carisma e alle loro doti in combattimento invece di ucciderli i draghi, li domarono. E da quel momento in poi per ogni vichingo che veniva alla luce nello stesso momento nasceva un drago, i due venivano uniti, allora tramite un vero e proprio patto di sangue, si tagliava un dito del piede ad entrambi e poi si legava al collo il vichingo con quello del drago e viceversa, ma negli anni questa tradizione troppo eccessiva per alcuni ha lasciato spazio ad un semplice taglio sul polso, ed unendo il sangue dei due nascituri si crea un rapporto di eterna amicizia, fiducia, al volta anche amore tra i due che non può essere spezzato- disse lei con ancora in volto un'espressione sognante.
-Almeno fino a qualche anno fa- disse una voce alle nostre spalle facendoci sobbalzare. Ci girammo entrambe e riconoscemmo la figura di Bakugo.
-Che intendi?- chiesi io ed Uraraka affianco a me divenne improvvisamente triste e silenziosa.
-Quando nel regno cominciò la guerra, che ancora non ha avuto una reale fine, tra gli uomini e le persone del cielo, per colpa del risentimento che Enji Todoroki provava per suo fratello Nezu essendo lui senza poteri, molti dei nostri caddero in battaglia, combattendo anche tra di noi perché ognuno era libero di parteggiare per chi volesse. La cosa più atroce che accadde però fu- fece una pausa guardandomi dritta negli occhi -la scoperta del potere che Nezu avesse sui draghi... poteva controllarli e fargli infrangere il Legame, per questo dopo questa scoperta ci ritirammo tutti sulle montagne, nascondendoci da questo suo orribile potere e molti draghi purtroppo vennero assoggettati ed ancora oggi non hanno fatto più ritorno- lasciò andare dalle labbra un sonoro sospiro.
-Oh- non riuscii a dire altro. Quella storia era, come dire, strabiliante, triste, epica, era troppe cose per identificarla in una sola categoria.
Uraraka alzò il viso, rigato dalle lacrime, verso di me, quasi mi venne un colpo al cuore nel vederla così affranta.
-DAI [T/N]!- urlò lei riacquistando il suo solito sorriso -Il giro turistico non è ancora finito- prese sia me che Katsuki per mano e ci trascinò con forza per tutto il villaggio. Ero ancora leggermente scossa per averla vista così triste ma passando di casa in casa tutti e tre ci rallegrammo, anche grazie all'incredibile gentilezza delle persone di quel posto.
Ogni casa che visitammo era diversa ma un particolare era comune a tutte: c'erano sempre due bambini, ed uno dei due aveva sempre delle piccole corna che spuntavano sul capo, delle ali altrettanto piccine che spuntavano dal retro della schiena e una coda lunga che faceva da strascico ad ognuno di loro. Quella gente aveva dovuto passare le pene dell'inferno, eppure erano ancora lì tutti sorridenti che vivevano felici le loro vite.
-Uraraka- richiamò l'attenzione della castana il ragazzo affianco a me -Non sarebbe meglio portarla dall'oracolo?- le chiese.
-Si sarebbe meglio, tanto il giro turistico era finito- ridacchiò e sempre con la sua mano stretta nella mia mi fece recare assieme al biondo in una capanna dietro il villaggio dalla quale usciva un fumo nero che a me sembrava minaccioso all'aspetto, ma appena ne sentii l'odore cambiai idea sentendo prorompente nelle narici profumi di mille spezie tutte assieme.
Tutti e tre entrammo in questa capanna e seduta a terra dandoci le spalle vi era una donna, con dei foltissimi e lunghissimi capelli color dell'erba avvolti in un'acconciatura che andava a formare un delicato fiocco. Di fronte a lei vi era un fuoco dal quale proveniva quel fumo speziato, e sopra di esso infatti la donna vi stava buttando sopra a manciate delle polveri, che dedussi fossero le spezie.
-Oracolo- la chiamò con voce sommessa Bakugo, era la prima volta che lo vedevo così sottomesso a qualcuno, infatti aveva preso una postura un po' più piegata su sé stesso, verso l'interno, con le spalle curve ed il capo leggermente chino.
La donna si alzò sensualmente facendo una specie di danza e si girò verso di noi. Non appena la vidi riconobbi in lei i tratti di una rana, con la bocca larga e gli occhi altrettanto grandi e leggermente sporgenti. I capelli le ricadevano dolcemente sulla fronte divisi in tre ciocche ben definite. Portò piano le mani verso il petto piegandole all'ingiù.
-Quindi saresti tu [T/N], cra- disse lei avvicinandosi a me.
"È carina e strana al tempo stesso" pensai tra me e me.
-S-Sì- dissi con la voce tremante.
-Non aver paura, cra. Questi due babbei ti hanno spaventata vero?- disse canzonatoria accarezzandomi i capelli e rivolgendo un'occhiata di rimprovero ai due ragazzi al mio fianco che ingobbirono ulteriormente la loro postura. Ridacchiai alla vista del ragazzo dal carattere esplosivo e sempre così tanto arrabbiato, sottomesso da una ranocchia troppo cresciuta, era qualcosa di esilarante.
-Sei diversa da come ti avevo vista nelle mie visioni- disse la donna continuando ad accarezzarmi i capelli.
-Vieni siediti accanto a me, cra- mi porse la mano e mi fece accomodare di fianco a lei con di fronte il fuoco sfrigolante. -Andate a chiamare Kirishima- disse infine congedando con un gesto della mano i due alle nostre spalle.
-Va bene Oracolo- dissero in coro e con un inchino uscirono dalla capanna. La vidi sbuffare pesantemente -Cra! Avrò detto mille volte di chiamarmi Tsuyu invece di oracolo è così complicato?- chiese retorica e si sporse a prendere altre polveri.
Dopo una breve pausa disse -Sai quanto sia faticoso questo compito?- rivolgendosi a me girandosi -Avere delle visioni che ti tormentano il sonno, dover prendere decisioni conseguenti a queste visioni, tenendo conto di tutto, possibili perdite, assoggettamento da altri popoli, sapere che la guerra non finirà mai se non grazie al sacrificio di una dolce ragazza innocente come te?- disse con rammarico spargendo una polvere color oro sopra il fuoco.
-Sacrificio? Che intendi?- le chiesi preoccupata.
-Un sacrificio figurato- disse e mosse le mani vicino al fuoco dove il fumo prese a roteare e vidi distinguersi una figura a me familiare, quella di Bakugo. Era lì immobile e stoico in quella coltre di fumo dorata. Senza neanche rendermene conto la donna buttò sopra alla polvere dorata altre due polveri rispettivamente una rossa ed una bianca, queste due iniziarono a fumare e sovrastarono completamente la figura a me conosciuta sostituendola con quella di un altro ragazzo, altrettanto immobile e stoico solo che adesso nella stanza aleggiava il miscuglio di queste due polveri rosso come il fuoco e bianco come il ghiaccio.
-Nelle visioni che ho avuto- parlò nuovamente la donna interrompendo quel momento magico -ci sono due versioni che ritornano prepotenti alla mia mente... non posso rivelarti i dettagli o si distorcerebbero. L'unica cosa che puoi sapere è che in una sei felice e nell'altra avviene il tuo sacrificio- disse ritornando poi a guardare il fuoco, ed in quel momento entrarono nella capanna Kirishima, Bakugo ed Uraraka. Io rimasi lì a fissare il vuoto attonita. Come potevo scegliere tra la mia felicità personale e la fine di una guerra dopotutto avevo solo 15 anni era una responsabilità troppo grande che gravava sulle mie spalle
(2132 parole)
-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
SPAZIO MEH
Scusate per lo hiatus ma ho avuto bisogno di una piccola pausa di riflessione. Io questa storia la continuo sperando che comuqnue riprenda un risvolto positivo, baci.
-
Allora ragashuoli vi piace la piega che sta prendendo la storia? Io spero vivamente di sì perché mi sta piacendo un casino scriverla e spero che piaccia anche a voi!
Detto questo fate vedere il vostro amore lasciando una stellina ed un commento.
Noi ci vediamo la prossima settimana la vostra Fulvia.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro