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capitolo 6

-Oh, ciao- disse il biondo alla persona alle mie spalle.

-La conosci?- guardai il ragazzo alle mie spalle al quale ero ancora avvinghiata.

-Sì è quella demente di una faccia tonda- disse lui sbuffando e stringendo maggiormente la presa su di me.

-Sì sì ho capito chi è, è la mia vicina di casa infatti, che non lo sai- sbuffai pesantemente portando la mia attenzione alla ragazza che aveva iniziato a parlare.

-Intanto senza questa demente di una faccia tonda- disse lei imitandolo –voi non sareste neanche qui!- finì di parlare rilasciando un sonoro sbuffo.

-Vi volete bene insomma- dissi io cercando di liberarmi.

-Tu sta zitta- si rivolse con il suo solito sgarbo alla sottoscritta –se ti fossi ricordata di usare bene quei tuoi stupidissimi poteri magici ora la mia casa non sarebbe distrutta!- urlò il biondo, quasi del tutto in preda alla collera, con una vena carica di sangue a pulsargli evidente sulla tempia.

-I-il mio incantesimo n-non ha funzionato?- disse lei con voce tremolante e gli occhi lucidi –Eppure mi ci ero tanto impegnata e l'oracolo aveva detto- era sull'orlo di una crisi di pianto ne ero certa.

-Certo che ha funzionato idiota! Non sei mica una debole! Sei solo rincoglionita ti avevo detto di incantare anche linterno ma tu te ne sei dimenticata- disse lui allontanando il suo sguardo da quello della castana.

-GIUSTO CIELO! È vero! Sono proprio una sciocca!!- disse lei con rammarico appoggiandosi al grande bastone in legno che aveva con sé.

-È inutile pianger sul latte versato, volevo solo che lo sapessi per evitare di fare lo stesso errore una seconda volta- disse lui.

-Wow- presi nuovamente parola io -è la prima volta che ti sento dire qualcosa di sensato- dissi con un ghigno in viso.

-TU PICCOLA BASTARDA!!- disse avventandosi su di me, non che ci volesse molto dato che eravamo attaccati come delle sardine in scatola.

-TU BRUTTO PORCOSPINO LEVAMI QUELLE TUE MANACCE SUDATICCE E PUZZOLENTI DI DOSSO!!- dissi io in risposta provando a liberarmi per l'ennesima volta dalla sua presa ferrea. La ragazza ci stava guardando senza effettivamente sapere bene come agire dato che stavamo litigando come due bambini di 4 anni. Essendo fondamentalmente quel ragazzo un coglione iniziò a scuotermi, afferrandomi per le braccia facendomi dare qualche spallata contro la superficie si pietra, evidentemente non sapevano cosa fosse un materasso lì, e mi pietrificai quando lentamente le bende che mi aveva avvolto sul busto si stavano allentando.
-E-Ehi fe-rmo-
Ignorandomi continuò a scuotermi ad occhi chiusi e le bende caddero flosce sul mio grembo coprendo ormai poco e niente. Lanciai un gridolino, a quel punto il biondo aprì gli occhi e l'unica cosa che gli sentii pronunciare fu un "ah" accompagnato poi da un fiotto di sangue che gli uscì dal naso. Presi nuovamente le bende e le tirai su per coprirmi e approfittando della situazione gli diedi un calcio, non troppo potente ma, che lo prese alla sprovvista e riuscii a farlo cadere a terra.

-Cretino!- lo guardai male prendendo poi mantello per coprirmi
-Ti avevo detto di fermarti..-
Abbassai lo sguardo leggermente rossa. Lui sussurrò un flebile scusa prima di dire: -U-Uraraka portale qualcosa per vestirsi- dopodiché si alzò e con lo sguardo basso si sedette nuovamente sul letto.

-Non l'ho fatto apposta ok?- disse ancora non guardandomi e portandosi una mano sul collo. Arrossii leggermente
-Non fa nulla ok- ridacchiai -sono solo tette, non è questa grande cosa- gli misi una mano sulla schiena e sorrisi.

Lui alzò lo sguardo, nei suoi occhi c'era stupore, evidentemente non si aspettava una risposta simile, neanche io me la sarei aspettata.

-Sei seria?- mi chiese lui scoppiando a ridere.

-Ehi! Che c'è da ridere ora!?- arrossii nuovamente disorientata dalla sua risata, cioè era stupenda.

-Non mi aspettavo una risposta come quella, "solo tette"- continua a ridere. Lo seguii ridendo anche io.
-Hai una risata fantastica- dissi sincera portandomi una mano sul viso.
Riassunse il colorito vermiglio di pochi secondi prima, mentre la sua risata si spegneva.
-Comunque...- fece per iniziare a parlare ma venne interrotto dalla castana che spalancò la porta ed entrò con dei vestiti in mano assieme ad un'ulteriore persona. Mi dedicai finalmente un momento per osservarli con più attenzione.

Uraraka non era molto alta e sembrava una bambina. Aveva un viso tondeggiante, ora capivo il perché di quel nomignolo, non che ci volesse un genio per capirlo, i suoi occhi erano molto grandi ed erano di bel marrone marcato, aveva delle sopracciglia piccole ed anch'esse tondeggianti, le gote erano perennemente arrossate. In quel momento indossava una cappa dal colore tendente ad un rosa scuro. Sui bordi della cappa vi erano cuciture nere che convergevano in un cinturino che aveva legato al collo. Sotto la cappa indossava un vestito apparentemente leggero di un colore rosa pesca, leggermente usurato ai bordi delle maniche. In vita aveva una cintura alla quale erano legati innumerevoli sacchetti. Sotto la veste portava dei pantaloni neri aderenti che venivano inghiottiti dagli stivaletti anch'essi rosa. Notai che una sola delle mani era coperta da un guanto del medesimo colore della cappa e con quella mano stava tenendo un bastone apparentemente molto resistente pieno di intarsiature che andavano a formare delle spirali su di esso, ed in cima a questo capolavoro di artigianato vi era una luccicante pietra rosa, aveva forma ovale e risplendeva di luce propria.

L'altro individuo invece era più alto della ragazza e una lunga veste blu ricopriva tutto il suo corpo. Anche lui in vita aveva una cintura alla quale erano attaccate innumerevoli boccette e sacchetti. La veste aveva anche un cappuccio molto largo, simile a quello della castana, che gli copriva gran parte del volto. Vidi comunque che aveva lineamenti mascolini ma non troppo marcati, non aveva traccia alcuna di peli facciali ed i suoi capelli erano di un biondo intenso, che rimandavano al colore del sole. Gli occhi invece erano più simili all'acqua marina ed erano anch'essi molto grandi.

-Monoma che ci fai qui?- chiese, con ostilità, Bakugo.

-Sono venuto qui per conoscere la persona da avere così tanta importanza da interessare persino l'oracolo- disse lui per poi squadrarmi da capo a piedi. –Quindi è questa bambina il motivo di tale importanza?- chiese lui avvicinandosi alla sottoscritta.

-Bambina?- chiesi retorica io –Perché tu hai 50 anni?- lo guardai in segno di sfida.

(ho cambiato le loro età per comodità, dato che Bakugo non poteva sposarsi a 15 anni a parer mio)

-No in realtà ne ho 22, sembro così tanto vecchio?- chiese lui quasi offeso.

-Con quella addosso- asserii alla veste –sembri Gandalf- risi tra me e me dato che nessuno nella stanza aveva capito a cosa mi riferissi.

-È proprio stupida- disse il cosplay di Gandalf.

-Non ti azzardare- dicemmo all'unisono io e Bakugo, ci guardammo e poi distogliemmo lo sguardo arrossendo.

-Oh vedo che qui nascono nuovi amori~- disse lui ghignando.

-Ohi! Che diamine dici!- il ragazzo accanto a me si era alzato rosso di rabbia e stava camminando minaccioso verso Monoma.

-Ragazzi!- si intromise Uraraka fermandoli -Piantatela ed uscite da qui così che come ti chiami?- mi chiese la ragazza –[T/N]- dissi io guardandola –ecco così che [T/N] possa cambiarsi in pace- i due guardarono prima lei, che li incenerì con lo sguardo, poi me ed io feci spallucce ed infine uscirono dalla stanza sempre battibeccando.

-E poi sarei io la bambina- commentai incrociando le braccia al petto.

-Lasciali stare sono solo due stupidi- mi sorrise e si sedette accanto a me. Porgendomi i vestiti.

-Io mi chiamo Uraraka Ochaco, puoi chiamarmi per nome se vuoi- mi rivolse nuovamente un sorriso.

-Ok Ochaco- le sorrisi di rimando guardando la veste che mi era stata data. Era simile alla sua e la riuscii ad indossare senza problemi particolari, anche se indosso a me risultava non più come un vestitino, cosa che invece era quello della ragazza, ma come una maglietta un po' lunga. Il mantello che avevo momentaneamente tolto, si posò nuovamente sulle mie spalle.

-[T/N] so che ci conosciamo da appena qualche minuto, ma ho notato una cosa, tu sei attratta da Bakugo?-

(1411 parole)

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-
SPAZIO MEH

Ok. Ho veramente cambiato tanto questo capitolo. Era troppo troppo cringe. Stavo tipo "aiuto e mo che ho scritto!?) Ma bando alle ciance, ciancio alle bande, bruschettami le gambe.

Vi è piaciuto questo capitolo?

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Baci la vostra Fulvia

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