capitolo 3
Sobbalzai sentendo la schiena nuda a contatto con la fredda pietra che per quella notte mi aveva fatto da letto. Solo mi chiesi perché la mia schiena fosse scoperta, dato che la sera prima ero certa di essermi addormentata con dei vestiti indosso, quindi aprendo lentamente un occhio mi accorsi che la mia maglietta era stata letteralmente strappata via nel retro scoprendo la mia pelle candida e il ferretto del reggiseno. Per fortuna la parte anteriore era rimasta quasi del tutto intatta così da coprirmi il petto e l'addome. Venni percorsa da un brivido freddo quando mi alzai, mettendomi seduta a gambe incrociate. Girai il capo abbassando lo sguardo e notando, che il ragazzo che la sera prima mi aveva offerto di dormire con lui, era anche lo stesso che in quel momento aveva stretta tra le mani la stoffa (colore maglietta) della mia maglia. Lo guardai con un espressione talmente adirata che pensai di poterlo addirittura incenerire. Mi accorsi solo dopo che stava ancora dormendo beato, aveva un espressione così pacata e calma in volto che mi parve un'altra persona. Mi chiesi allora che ore fossero, se fossi io ad essermi svegliata così presto, oppure se fosse lui a non essere mattiniero come mi ero aspettata. Poi, girando nuovamente il capo, notai che il covone, dove la notte antecedente aveva riposato Kirishima, era vuoto. Mi alzai dal letto e lo cercai timidamente con lo sguardo per tutta la caverna. Vidi una luce ed istintivamente la seguii pensando fosse il ragazzo che si stava trasformando in drago o viceversa. Seguendo la luce arrivai di fronte ad una rientranza nella caverna, che formava quasi una stanza, solo non c'era alcuna porta. Allungai lo sguardo oltre la parete e vidi Kirishima intento a farsi una doccia. Stando seduto sopra un tronco e rovesciandosi addosso l'acqua contenuta in una bacinella. Per grazia divina era girato di spalle ed aveva un pezzo di stoffa a coprire le parti intime. Non si accorse della mia presenza, ed io infatti mi voltai di scatto, con un leggero rossore ad adornarmi le guance, e tornai a passo svelto verso il biondo il quale si era girato di spalle. Mi misi nuovamente sul letto ad aspettare, aspettare o che il rosso finisse con la sua pulizia o che il biondo si destasse dal suo sonno. Istintivamente, ed essendo ancora abbastanza stanca, mi abbassai nuovamente sul letto guardando i capelli chiari del ragazzo.
"Se non fosse così scorbutico sarebbe davvero un bel ragazzo..." pensasti posando lo sguardo sul suo viso.
Annoiandomi, e non poco, mi avvicinai maggiormente a lui azzerando la distanza che ci separava e lo abbracciai avvolgendogli le braccia intorno al busto accarezzando delicatamente il suo petto con le mani, che erano due pezzi di giacchio. Bakugo sobbalzò non appena sentì questa scarica di freddo sul petto, e si girò verso la mia persona con occhi di fuoco.
-Che diamine stai facendo ragaz- aspetta... per quale motivazione ultraterrena hai la maglietta tutta strappata!?- chiese lui ancora più furioso facendo correre lo sguardo sui miei fianchi nudi.
-Dimmelo tu perché- dissi io, staccandomi dall'abbraccio imbarazzata per poi indicare il pezzo di stoffa che ancora sostava tra le sue mani. Il ragazzo non appena si accorse di avere quelle pezze intrecciate tra le dita arrossì leggermente ed emettendo un suono stizzito me le lanciò malamente addosso.
-Alza il tuo culo dal letto e seguimi- disse alzandosi a sua volta facendo un mezzo grugnito. Lo seguii tenendomi ancora stretti addosso i rimasugli della mia maglia. Lo vidi girare improvvisamente verso destra e per poco non diedi una facciata contro la parete, data la scarsa luminosità della stanza dove eravamo entrati. Accese con un leggero tocco delle dita, cosa che non si addiceva per nulla alla sua persona, i rampicanti illuminando quel piccolo anfratto nascosto. Appena ebbi la possibilità di distinguere anche il palmo della mia mano vidi che mi aveva condotto in una specie di cabina armadio, anch'essa fatta irrimediabilmente di pietra. C'erano tanti di quei mantelli da far invidia ad un re, nonché molte giacche di pelle animale, e pantaloni di una stoffa simile alla iuta. Il biondo si buttò a capo fitto nella ricerca di qualcosa che avrei potuto indossare, ma constatò poco dopo di esserne carente. Infatti sia lui che il rosso avevano sempre il petto nudo, senza copertura alcuna. Resosi conto di questo fatto si piegò all'altezza di uno degli innumerevoli cassetti presenti nella stanza e ne tirò fuori delle bende, quelle che di solito lui od il suo amico utilizzavano per fermare la fuoriuscita di sangue caso mai si fossero feriti in battaglia.
-Girati- mi ordinò Bakugo con tono freddo, ma non arrabbiato. Io feci come disse senza obiettare e sentii le sue mani percorrermi il corpo andando a sfilare l'ultimo pezzo di stoffa che mi copriva.
-C-Che diavolo stai facendo!?- arrossii vistosamente al suo gesto e coprendomi il petto, banché esso fosse ancora protetto dal reggiseno, feci per girarmi ma mi sentii bloccata da un presa ferrea sulle spalle.
-Non ho vesti da darti... per cui per coprirti il... petto userò queste, oltre a quello strano coso che indossi- disse mostrandomi delle bende avvolte a formare una spirale. Lo guardai in viso e lui era leggermente rosso, al contrario di me che stavo diventando come un pomodoro maturo.
Mi scostò con delicatezza le braccia dal petto ed iniziò a srotolare la benda e con movimenti lenti prese ad avvolgermi la stoffa a partire da mezzo busto, e via via con movimenti circolari, stando attendo a non sfiorarmi troppo vicino al seno, mi avvolse completamente andando a formare un top un po' rudimentale. Senza dire una parola si girò nuovamente verso l'armadio e prese uno dei mantelli lì presenti e me lo poggiò sopra le spalle, sollevandomi le braccia per farci passare due strisce di pelle fermando la stoffa sopra le mie spalle. Dire che fossi arrossita era un eufemismo. Il biondo mi girò verso di sé e dopo aver fatto scorrere lo sguardo sul mio corpo per un paio di secondi disse: -Ora sembri una di noi- accennò un sorriso prima di sorpassarmi e tornare nella stanza principale. Io rimasi paralizzata con le spalle rigide a fissare il vuoto per un paio di secondi, finché non sentii un gran vociare e dei potenti colpi provenire dalla sala principale. Andai a controllare e vidi Bakugo con uno sguardo che pareva terrorizzato ma in realtà era preoccupato. Si girò verso di me e mi corse incontro prendendomi per un braccio e trascinandomi verso la stanza dove prima Kirishima si stava lavando, ma la superammo e lo vidi piegarsi verso il terreno spostando un tappeto e sollevando una lastra di pietra dicendomi con un fil di voce "entra". Io feci come dettomi dal ragazzo, sempre più confusa dalla situazione, buttandomi in quella botola e a seguire vidi una seconda figura entrare, che però non era quella del biondo ma bensì quella del secondo ragazzo della casa. Il rosso guardò l'altro con rammarico rendendosi conto di essere semplicemente impotente in una situazione come quella. Questo trasmettevano i suoi occhi rossi, fissi in quelli di Bakugo. Mi stupii nel vedere lui e mi prese un colpo quando vidi il biondo serrare nuovamente la lastra di pietra sopra le nostre teste. Kirishima, imprecando e toccando i soliti viticci sulle pareti fece luce e vidi che quella non era una semplice botola ma una specie di stanza anti panico, con cibo a sufficienza per sopravvivere dei mesi, due brande, e anche delle armi.
-K-Kirishima... perché Bakugo non è venuto?- dissi io mettendomi seduta per terra sentendo le gambe deboli.
-Lo odio quando cerca di proteggere tutti... lo avrei potuto aiutare... ma tornerà presto, fidati di lui- disse sedendosi accanto a me.
Punto di vista di Katsuki
Dopo aver messo al sicuro il drago e la strana tipa... mi misi di fronte alla porta, immaginando già chi fosse venuto così ardentemente a disturbarci, vedendo poi con la coda dell'occhio le mie teorie confermate. Vidi tre figure che vi sostavano di fronte. Aprii la porta mettendo subito una mano dietro la schiena afferrando l'impugnatura della mia spada. Mi spostai vedendo le tr- quattro figure, una di esse era un tappo, entrare nella casa.
-Ma ciao Bakugo~- disse una donna, che per mia sfortuna conoscevo molto bene.
-Salve Nemuri, o dovrei chiamarti Midnight, che cattivo proposito ti porta qui?- la guardai con astio studiando le altre tre persone che si erano introdotte nella mia abitazione. Erano due ragazzi ed una ragazza, uno dei due ragazzi era un nano, aveva i capelli viola che andavano ad avvolgersi in ricci spessi, di corporatura era abbastanza esile, sarebbe stato facile metterlo a dormire. L'altro ragazzo aveva anch'esso dei capelli viola, solo che i suoi si avviluppavano verso il cielo ed aveva delle profonde occhiaie a segnargli il viso oltre che una struttura corporea decente, lui forse sarebbe stato più tosto da affrontare ma nulla di difficile. La ragazza invece aveva dei capelli color dell'erba che erano molto più simili a viticci ingarbugliati piuttosto che a dei capelli.
-Perché dici questo piccolo~- disse la donna con sempre una nota maliziosa nella voce, la conoscevo da molto tempo, e conoscevo bene le sue ottime abilità di persuasione e di incantatrice.
-Lo sai benissimo anche tu Nemuri, e ora dimmi cosa vuoi prima che ti sbatta fuori dalla porta a calci- dissi guardandola storto.
-Oh, be' sai... speravo che potessimo risolvere la cosa in alrto modo... ma il tuo carattere non è cambiato affatto... ho saputo da poco che sei in possesso di una cosa, o meglio di qualcuno che interessa particolarmente il mio capo, per cui sono venuta qui per prendermela...- disse lanciandomi un'occhiataccia.
-Non so di cosa tu stia parlando- ribattei io.
-Ah no? Bakugo... piccolo mio... perché sei sempre così testardo?- disse per poi alzare un braccio verso di me e far fuoriuscire dalla sua mano una polvere dalle sfumature rosate. La schivai balzando in aria estraendo la mia spada e scagliandomi sul gruppo tentando di ferire uno dei presenti. Colpii alla cieca per colpa di quel dannato fumo ma per fortuna presi la spalla del ragazzo dai capelli viola, quello più alto, e mi diedi la spinta per catapultarmi all'esterno della casa. Li chiusi dentro facendo spostare con una potente esplosione il masso che fungeva da porta. –Bene... vediamo se l'incantesimo di quell'incapace di Uraraka ha funzionato- dissi dandomi una spinta con le mie esplosioni librandomi a mezz'aria.
Con tutta la forza che era in mio possesso rilasciai una potente esplosione contro la casa. Il contraccolpo che ne scaturì mi mandò per terra ma mi rialzai quasi subito vedendo la magia fare effetto. La potenza dell'esplosione stava risalendo, all'interno delle venature scolpite nella roccia circolare che formava la casa, come fosse acqua, ma per la quale nessuna legge fisica avesse effetto. Vidi inoltre l'energia confluire sopra il tetto dove vi era situato il buco dal quale ero entrato il giorno antecedente.
-Presto Ibara- disse Midnight –proteggici con i tuoi rampicanti... quell'esplosione non mi convince per nulla- la ragazza fece come disse la donna e puntò i suoi capelli nel terreno recidendoli avvolgendo con essi tutti e quattro.
L'esplosione si propagò con forza dirompente all'interno dell'abitazione, distruggendo tutto quello che vi fosse al suo interno.
Rientrai nella casa speranzoso di averli uccisi, ma me li ritrovai davanti vivi e vegeti, mentre la casa, la mia casa, dove avevo vissuto per quegli anni, era distrutta, quella stupida di Uraraka aveva dimenticato di incantare anche l'interno della casa... tutto il mio lavoro andato perduto... e adesso si sarebbero portati via anche il mio obiettivo.
Notai solo guardandoli che mancava il tappetto all'appello ed infatti me lo ritrovai alle spalle e vidi che mi aveva appiccicato addosso della roba viola. Provai a staccarla inutilmente, infatti le mie mani vi rimasero incollate, così mi impedii da solo ogni mobilità. Vidi l'altro ragazzo venirmi incontro e a pochi centimetri da me mi assestò un pugno potente in mezzo allo stomaco. Sentii il cervo della sera prima risalirmi dall'intestino con un retrogusto di acido, e repressi il conato che stava salendo prepotente per uscire. Midnight si avvicinò a me e mi prese i capelli tra le dita affusolate costringendomi ad alzare il viso verso la sua figura.
-Ora tu vieni con noi- disse prima di farmi inalare quel profumo tossico che rilasciavano i suoi pori, facendomi cadere in un sonno illusorio.
(2015 parole)
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SPAZIO MEH
Shiau bella genteh! come va la vita? spero bene.
Come è il capitolo? Vi è piaciuto?
Fatemelo sapere lasciando una stellina ed un commento!
Al prossimo capitolo baci la vostra Fulvia
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