Capitolo 2
-Chi siete voi due? Cosa è questo posto? Che volete da me?- furono le uniche parole che lasciarono la mia bocca in quel momento. I due ancora non si decidevano a rispondere alle mie domande, così ipotizzai che non parlassero la mia lingua.
-Ehi voi due capite cosa sto dicendo!?- lo strano ragazzo drago annuì in risposta alla mia domanda.
-E allora rispondetemi razza di idioti!- dissi io fissandoli con sguardo assassino, lasciando trasparire la mia rabbia, che portava via con sé ogni briciolo delle già poce buone maniere che possedevo.
-Ecco... scusaci ma... l'oracolo non ci aveva avvertiti né della tua bellezza dal punto di vista fisico, non dubito di quella intelletuale, né della tua voce così soave, per la anche un insulto risulta piacevole- disse il rosso facendo un piccolo inchino.
"CHE RAZZA DI LECCACULO MI TROVO DI FRONTE!?" Il mio viso prese una tinta vermiglia alle sue parole.
Nessuno mi aveva mai fatto dei complimenti simili, a dire il vero nessuno mi aveva mai fatto il minimo complimento, perciò ne rimasi spiazzata.
"Mi sta sicuramente prendendo per il culo" pensai rimanendo in silenzio.
-Il mio nome è Kirishima Eijiro, piacere di fare la vostra conoscenza fanciulla, il mio cavaliere invece è il comandante in capo della nostra gente, Bakugo Katsuki- sorrise nuovamente alla sottoscritta strappandomi dal volto un sorriso caldo e dolce, senza alcuna motivazione apparente dato che quei due loschi figuri erano pur sempre le persone che mi avevano rapito. Il biondo in tutto questo era rimasto a fissarmi senza dire una parola. Kirishima gli diede una leggera gomitata che lo riscosse dal suo stato di trance.
-Scusatelo, di solito è più sveglio- ridacchiò il rosso mentre l'altro gli diede uno schiaffo sulla nuca.
–Comunque- parlò per la prima volta questo Bakugo, aveva una voce roca, che mi riscosse nel profondo e sentii un brivido percorrermi tutta la spina dorsale, sembrava un basso vivente quando parlava. –come ti chiami ragazzina?- disse procurandosi un'occhiataccia da parte del rosso.
-Ragazzina lo vai a dire alle tue amichette ok?- dissi incrociando le braccia al petto. Sono completamente diversi questi due... uno ha buone maniere ed educazione, e lui è la bestia teoricamente parlando, l'altro è un'animale e sarebbe il capo? Che stronzata. –Tu... piccola bas- il biondo provò a parlare quando lo interruppi dicendo: -Comunque mi chiamo [T/N]- lo guardai dal basso verso l'alto e anche se di bassa statura mi sentii immensamente più potente dell'altro. Le lusinghe del rosso mi avevano evidentemente montato la testa.
-Wow...è davvero un bel nome, un sacco strano ma bello!- sorrise il rosso mentre dalle labbra dell'altro uscì soltanto un suono stizzito.
-Ma ce la dobbiamo proprio portare a casa?- chiese Bakugo all'altro, ignorando completamente il fatto che io fossi a due passi da lui e potessi benissimo sentire le sue parole denigratorie nei miei confronti.
-Hai sentito anche tu ciò che ha proferito l'oracolo... dobbiamo proteggerla ad ogni costo... e le parole dell'oracolo non si contestano lo sai bene...- disse in tutta risposta l'altro, con uno sguardo più che serio in volto. –Quindi [T/N] puoi avere la premura di seguirci?- si rivolse a me sta volta.
-Prima voi abbiate la buona creanza di rispondere alle mie domande e poi io ci penserò- dissi ormai al limite della pazienza.
-Tch... mocciosa presuntuosa- disse il biondo.
-Io sarò presuntuosa ma tu puzzi come una fogna- dissi assottigliando lo sguardo. Quelle frecciatine avrebbero potuto continuare per ore.
-No no io la ammazzo a 'sta qua!- disse avvicinandosi a me a grandi falcate, ma il rosso si frappose tra me e il ragazzo.
-Bakugo usa il cervello per una volta...- disse visibilmente arrabbiato e quando incrociò le braccia al petto l'espressione dell'interpellato cambiò diventando un ghigno quasi sadico.
-Togliti Kirishima...- disse Bakugo fumante di rabbia, letteralmente, gli stava uscendo del fumo grigio sia dal naso che dalle mani, e non capivo con quale fisica succedesse questo.
-NO! Se disobbedisci all'oracolo sai cosa succederà... e io non voglio che tu faccia la sua stessa fine!- era sull'orlo di urlare. Apparentemente sempre calmo quel ragazzo aveva appena perso il sorriso che gli lambiva sempre le labbra. Chissà di chi stessero parlando.
-NON LE FARO' NULLA, BRUTTO STPIDO!!- disse lui per tutta risposta sorpassandolo con una mossa agile che fui in grado di vedere per puro miracolo tanta era la velocità con cui fu eseguita, il ragazzo fece fuoriuscire dalle mani una specie di esplosione e spinto dalla propulsione di essa volò letteralmente sopra la testa del rosso atterrando poco lontano da me. Cioè quel tipo si era appena fatto esplodere le mani e era tutto a posto? In che cazzo di posto ero finita!?
Il ragazzo estrasse dal fodero che aveva in vita una spada e si avvicinò velocemente a me. Io vedendolo sgranai gli occhi ma non riuscii a muovermi paralizzata dalla paura. Mi affiancò e con l'impugnatura della spada mi diede un potente colpo sulla nuca.
-Che diavolo hai fatto!?- furono le ultime parole che udii da parte del rosso prima di perdere completamente i sensi.
Punto di vista di Katsuki
-Non le ho fatto nulla di che- dissi io in risposta caricandomi la ragazza sulle spalle.
-Ma perché lo hai fatto!?- mi chiese il ragazzo. Io lo ignorai semplicemente. In realtà volevo semplicemente far tacere questa testa di merda sulla mia spalla.
-Wow... è pesante, pensavo fosse più leggera- dissi sentendone il peso gravarmi sulle spalle. Mi incamminai con la ragazza verso la nostra casa. Capelli schifosi mi seguì senza fiatare e non appena arrivammo a casa posai la corvina sul letto che di solito occupava il rosso.
-Adesso tu vai a cercare da mangiare per la cena- mi disse lui non appena mi fui risollevato da terra.
-Hah!?- dissi io guardandolo storto -Tu osi dare degli ordini al tuo pad- AHI AHI AHI!!- mi sentii tirare un orecchio dal ragazzo –E VA BENE!! VADO- dissi ed il ragazzo lasciò la sua ferrea presa sul mio lobo ormai dolorante. Uscii fumante di rabbia dalla casa e con agili mosse mi arrampicai sull'albero più vicino, arrivando in poco tempo in cima ad esso, controllai in giro guardando tutto il paesaggio dall'alto. Aiutandomi con una delle mie esplosioni saltai dalla chioma di un albero a quella di un altro. Ripetei questi movimenti varie volte, finché dall'alto di uno di essi non vidi la preda perfetta. Tirai fuori dal fodero la mia spada e con un balzo attaccai il cervo che avevo adocchiato, era giovane dato che le corna che aveva sul capo erano piccole e ancora si dovevano sviluppare. Dopo aver tirato un fendente al collo dell'animale mi assicurai che fosse morto, ma così, mio malgrado non fu, infatti mi beccai un suo calcio su una gamba, ma bloccandolo, come voleva la mia tradizione, affondai il metallo freddo nel suo ventre, recitando le parole a noi sacre che riportavano le anime degli esseri da noi uccisi, ingiustamente, secondo il giudizio degli dei, nel paradiso affianco ad Odino.
-Chiedo perdono per aver tolto la vita ad una così giovane creatura, vola alta o anima pura ed innocente- dissi prima di togliere la lama dal suo ventre osservandolo esalare l'ultimo respiro.
-Ehi Bakugo!- disse una voce alle mie spalle –battutina di caccia pomeridiana?- sentii una seconda voce, entrambe le riconobbi, e quando mi girai mi trovai di fronte proprio chi mi aspettavo di trovare. Kaminari e Sero, però all'appello mancava Ashido, dissi a me stesso osservando il duo.
-Più o meno- dissi in risposta al mio secondo in comando e a suo fratello. Alle mie spalle sentii uno scalpitare di ali e così capii che era arrivata anche Mina, infatti non appena girai di poco il capo vidi la maestosa creatura dalle colorazioni rosate svettare di fronte ai miei occhi.
-Ciao Ashido- dissi accennando ad un lieve sorriso quando la ragazza riprese la sua forma umana e lasciandosi alle spalle il tipico odore di bruciato che contraddistingueva ogni drago, in modo diverso.
Punto di vista di [T/N]
Mi risvegliai svariate ore dopo in quella che di primo acchitto mi parve una caverna. Era tutto buio e la mia vista era impossibilitata appunto dalla scarsa illuminazione che vigeva nel posto. Accanto a me sentii la presenza di qualcuno ed appena girai il capo vidi la figura di Eijiro che mi stringeva a sé con un braccio stretto intorno alla vita. Sobbalzai quando vidi lo sguardo del ragazzo fisso nel mio. I suoi occhi rosso cremisi non avevano la stessa intensità di quelli di Bakugo, anzi mi parvero più passionali di quelli del biondo.
-Ehi, ben svegliata- mi disse lui regalandomi nuovamente un suo sorriso. -Scusa se ti sto così attaccato- arrossì lievemente -avevo paura che se ti fossi svegliata e avessi vagato da sola qui intorno ti saresti potuta ferire..- finì il discorso mettendosi a sedere.
-So badare a me stessa- dissi io arrossendo leggermente –comunque... cosa è successo?- chiesi sentendo la testa pulsare, per poi fissare il mio sguardo sulla sua spalla dove c'era un simbolo, come un tatuaggio, colorato di nero. Lui non notò le mie continue occhiate a quel segno e rispose tranquillamente: -Quello scemo di Bakugo ti ha fatta svenire, Odino solo sa per quale motivazione, e poi ti si è caricato sulle spalle e ti ha portato qui a casa nostra- si alzò, in posizione eretta, e accese una fiammella al centro della stanza che via via andò ad illuminare il resto della camera con delle piccole scintille che ne fuoriuscivano andando ad attivare altri piccoli focolari sparsi qui e là nella caverna. Con movimenti agili e un tocco delicato altre luci si accesero nell'antro, questa volta esse erano in realtà petali di luce scintillanti che fluttuarono al suo tocco per tutta la stanza. E man mano che questi fluttuavano leggeri nell'aria, guidati dalle brezza di qualche vento nelle vicinanze, si accendevano di mille luci colorate anche i rampicanti che ricoprivano tutte le pareti di quel posto magico.
-Wow.- fu l'unica cosa che riuscii a pronunciare guardando quello spettacolo immenso che mi si era parato di fronte. Dopo poco mi riscossi dai miei pensieri notando che il ragazzo mi stava fissando con insistenza.
-D-dove si trova adesso Bakugo?- chiesi riportando la mia mente alla "realtà".
-È andato a procurarsi la cena per tutti come punizione, di solito cacciamo insieme e poi cucino io, ma questa volta farà tutto lui- ridacchiò al pensiero del biondo che cucinava, ed effettivamente la immaginasti comeuna scena esilarante.
-E quando dovrebbe tornare in teoria?- chiesi, stupendo anche me stessa di tutto questo interessamento nei confronti dell'altro.
-Adesso- disse Bakugo buttandosi all'interno della caverna grazie ad una fenditura sul tetto di essa. Notai solo quando si rimise in piedi che aveva sulle spalle la carcassa di un cervo morto da poco. Guardai il povero animale e poi il ragazzo. Notavo qualcosa di diverso in lui, ma non capivo realmente cosa fosse, poi me lo fece notare Kirishima dicendo: -Bakugo... dove è finito il tuo mantello?-
-Mh?- il biondo girò un paio di volte su sé stesso imprecando. –Diamine! L'ho perso di nuovo!- buttò a terra il cadavere del cervo toccandosi ripetutamente le spalle. –Porco diavolo...- disse lui appena constatò di aver realmente perduto l'indumento.
–Smettila di essere così volgare- lo rimproverò Kirishima sedendosi beato su di una panca in legno. –Tch... taci capelli schifosi- disse il ragazzo.
-I miei capelli non sono poi così diversi dai tuoi- disse il rosso. Bakugo emise il suo solito verso di disapprovazione per poi trascinarsi il cervo morto dietro fino al "piano cottura", lasciando macchie di sangue sul pavimento in pietra, dove poi lo stese iniziando a scuoiarlo. Io guardai quel macabro spettacolo per vari secondi prima di sentire una sensazione crescente di volta stomaco non appena vidi le interiora dell'animale scivolare sulla fredda pietra del tavolo. Mi voltai di lato guardando il rosso che aveva un'espressione disgustata dipinta in volto, e meno male che era lui che cucinava, mi dissi prima di sedermi accanto a lui. Evidentemente avevo conosciuto un drago vegetariano, ridacchiasti mentalmente. Dopo svariati minuti che passai a girarmi i pollici arrivò alle mie spalle Bakugo con tre piatti tra le mani che posò sul tavolo pronunciando un flebile "buon appetito" prima di sedersi anch'esso al tavolo.
Iniziai a mangiare con calma mentre gli altri due si strafogavano con la carne, mi chiesi per quale arcana motivazione mi sentissi così a mio agio in quella situazuone, per quale motivo ancora non avessi cercato di scappare in un inutile e vano tentativo di tornare a casa. Mi distrassi dai miei pensieri e portai la mia attenzione a guardare Bakugo vidi che aveva le mani ed il ventre sporchi di sangue. Notando il mio persistente sguardo su di sé il biondo alzò il viso verso di me e mi lanciò un'occhiataccia. Aveva ancora il boccone in bocca quando disse: -Che guardi!? Pensa a mangiare- arrossii un poco alle sue parole riconcentrandomi sul cibo nel mio piatto.
Dopo aver finito il pasto Kirishima si alzò sparecchiando la tavola.
-E' stata una giornata lunga per tutti- disse –domani ti spiegheremo tutto [T/N] adesso pensiamo solo a dormire- si mise accucciato su di un covone di paglia.
-Io grazie a qualcuno ho dormito già abbastanza oggi- dissi alludendo al mio svenimento tirando un'occhiata eloquente al biondo.
-Colpa tua- disse l'indiretto interpellato in tutta risposta, mettendosi comodamente sul suo letto, che come materasso aveva un comodissimo ripiano di pietra. Io guardai i due disorientata. Dove avrei dormito? Chiesi a me stessa guardandomi intorno. Poi sentii Bakugo chiamarmi facendomi posto sul "letto" scostandosi di poco.
-Grazie- sussurrai io pentendomi in poco per la frecciatina che gli avevo tirato prima, il mio viso infatti era più che altro contorto in una smorfia forzata. Mi posizionai accanto a lui inalando il suo odore. Un misto tra sangue, sudore e un pungente odore metallico. Sarebbe stata dura dormire con tutti quegli odori che si mischiavano nelle narici creando in me un forte desiderio di allontanarmi. Ma repressi questo mio istinto non volendo arrecare offesa al ragazzo che dopo tutti quei nostri battibecchi si era gentilmente offerto di ospitarmi nel suo letto per la notte. Dopo qualche minuto caddi tra le braccia di Morfeo non accorgendomi minimamente di essermi stretta alla vita del ragazzo avendo procurato in esso una reazione di totale confusione che nemmeno lui stesso capiva appieno.
(2420 parole)
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SPAZIO MEH
Belle perzoncine vi piace la ztoria? Spero vivamente di sì
lasciate tanto amore votando e commentando :3
Al prossimo capitolo la vostra Fulvia :3
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