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Capitolo 10

La donna di fronte a me richiamò nella tenda gli altri due e comunicò loro le rotte aggiornate. Io ancora leggermente intontita per via del suo "incantesimo" non seguii attentamente i loro discorsi.
Poi d'un tratto le parole mi uscirono dalla bocca in un gesto involontario, quasi non voluto -Chi era quella donna?- la curiosità che albergava in me doveva essere colmata.
Tutti e tre rivolsero i loro sguardi, gelidi, alla mia persona.
-Cara [T/N]... io vorrei tanto poterti spiegare le mie visioni... ciò che ti attende... Ma non mi è possibile farlo...- disse la ragazza dalle sembianze di rannocchia.
-Ma io voglio sapere! Vi prego... non tenetemi all'oscuro di tutto...- abbassai il capo stringendo i pugni fino a far sbiancare le nocche -non fate come le persone dalle quali mi avete portato via...- ovviamente mi riferivo a mia madre, e a tutte le sue taciute verità sul mio passato, su chi fosse mio padre, sul perché mi tenesse quasi imprigionata nel buco che era la mia camera, ovvero quella soffitta malconcia dove i due erano venuti per rapirmi. Che poi ancora non mi avevano spiegato perché ero lì, perché gli servivo! Non mi avevano mai detto un cazzo come mia madre eppure si aspettavano chissà quali cose da me. No. Non volevo. Non avrei fatto nuovamente da schiava a qualcuno! In lacrime, magari come reazione nervosa, mi alzai e con il capo basso schivai sia Bakugou sia Kirishima, che non si aspettavano questa reazione, e corsi fuori dalla tenda ignorando le grida dei tre, che iniziarono ad inseguirmi, la rana solo per un breve tragitto. Io corsi e corsi fino ad arrivare nelle vicinanze dell'abitazione di Uraraka.
Stranamente sentivo che quello fosse l'unico posto sicuro dove andare in quel momento. Bussai alla porta una sola volta e subito la ragazza dai corti capelli castani mi aprì.
-[T/N]! Come mai sei qui da sola?- mi chiese la castana.
-Posso entrare? Dopo ti spiego tutto...- dissi io con lo sguardo basso per evitare che si vedessero le mie lacrime, guardai i miei piedi avvolti in degli stivaletti di pelle di non si sa bene quale animale.
-C-certo- sorrise, spostandosi e facendomi entrare. Lentamente mi diressi nel salotto che mi aveva mostrato qualche giorno prima. Mi sedetti su una panca che era al centro della stanza e mi misi a testa in giù con le gambe piegate pensando. I pensieri correvano più veloci in quella posizione.
La proprietaria mi si sedette accanto ed aspettò che tornassi in una posizione normale per chiedermi ancora una volta come mai fossi sola.
-Sai... è che sono scappata... Cioè... odiavo e odio tutt'ora quando le persone nel mio mondo mi nascondevano le cose... era come se... mi tradissero capisci?- dissi con la voce spezzata -e adesso stanno facendo la stessa cosa anche qui... perché non possono semplicemente dirmi le cose come stanno e farla finita? Non mi pare di chiedere troppo... o sbaglio?- dissi ormai sull'orlo di nuove lacrime.
-Tu sei ancora piccola... dirti cose del genere potrebbe scioccarti troppo... per questo loro alcune cose non te le dicono... per proteggerti...- disse la ragazza al mio fianco congiungendo le mani in grembo.
Mi girai verso la donna con uno sguardo pieno di astio -Perché mi trattate tutti come fossi solo una stupida bambina che non sa nulla di quello che la circonda!?- mi alzai di scatto -PENSATE CHE NON SAPPIA COSA C'È NEL MONDO!? CHE VIVA IN UNA BOLLA DI VETRO!?- scoppiai in un pianto disperato guardando la ragazza di fronte a me.
-Oh [T/N]... nessuno ha mai inteso questo...- anche lei si alzò e mi venne incontro -loro volevano solo... solo non addossarti una responsabilità troppo grande...- mi strinse a sé racchiudendomi in un abbraccio. L'abbraccio più bello di tutta la mia vita. Mi sentii protetta ed amata per la prima volta da non so nemmeno io quanto tempo.
Dopo qualche minuto la ragazza si staccò da me è guardò fuori dalla finestra al lato.
-Si è fatto tardi... Non mi fido a farti uscire... ti va di rimanere qui?- mi chiese sfoggiando uno dei suoi sorrisi. Annuii con il capo ringraziandola ancora per essere stata così paziente e mi andai a sistemare sulla stessa panca dove mi ero adagiata prima.
Osservai la castana sparire dietro ad una delle pareti della casa sentendole gridare "Preparo la cenaaa".
In realtà ella non andò affatto a preparare la cena. Tutt'altro. Uraraka si nascose in una sala della casa a me sconosciuta e scrisse una piccola lettera e la legò con un cura alla zampetta di una colomba, aprì la finestra e con la magia le indicò il percorso che avrebbe dovuto percorrere. Dopodiché tornò nella cucina per prepare seriamente un pasto decente.

Katsuki's POV

"Dove diamine si è cacciata quella stupida ragazzina!? Mi sta causando troppi problemi" pensai tra me e me, mentre urlavo il nome della diretta interessata accanto a capelli schifosi.
-[T/N] DOVE SEI!?- urlai con tutto il fiato che era nel mio corpo -perché è scappata così!?- sbuffai sonoramente guardandomi attorno. Anche se non sembrava ero preoccupato... e molto... ma non per la ragazzina ma per l'integrità della missione! Quella era la cosa più importante di tutte... e poi mica mi faccio venire il batticuore per una sciocca... quindicenne... sedicenne... o quanti anni avesse quella dannata.
-Ehi amico... Tranquillo la troveremo- mi sorrise capelli schifosi portandomi una mano sulla spalla.
-Tch... ovvio che lo faremo... o prenderò a calci quella fetente fino a che non sputa anche l'anima...- dissi distogliendo lo sguardo.
-Sei sempre così violento!- sospirò il ragazzo accanto a me -non puoi essere più gentile dato che è una ragazza? Non pensi che magari le dia fastidio il fatto che urli sempre?-
Sobbalzai minimo di tre metri per ciò che disse.
-Ma sti cazzi? Sai quanto mi importa dell'opinione di una come quella?- dissi facendo una smorfia e distogliendo lo sguardo -Non è comunque un comportamento da nobile come sei.- grugnii in risposta mettendo le mani nelle tasche dei miei pantaloni.
-Non sono un nobile. Sei il primo che dovrebbe capirlo e saperlo.- commentai andando avanti a testa bassa.
-Vuoi metterla su questo piano? Perfetto. Nemmeno un vichingo si comporta male con una bella ragazza- continuò a ribattere lui.
-Non è bella. E non mi importa cosa farebbe o meno un vichingo. Soprattutto perché sono sposato. E dovrei essere gentile solo con la mia donna.- riportai a galla un argomento spiacevole per me, senza neanche rendermene conto.
-Primo non puoi dire che non sia carina... secondo dovrebbe importarti ed anche molto... E terzo tua moglie orami è scomparsa... accettarlo e fatri una nuova vita sarebbe un bel passo avanti...- disse guardandomi serio -credo sia il modo migliore per te di superare la sua perdita...- mi mise ancora una mano sulla spalla. La scrollai via ed aumentai il passo cupo con lo sguardo basso infatti non vidi che qualcosa si stava dirigendo verso il sottoscritto. Alzai gli occhi dai miei piedi quei pochi secondi che bastarono per farmi vedere uno stramaledettissimo uccello che mi sbatté dritto sul naso.
-CHE-AHI!- imprecai contro il volatile che continuava a graffiarmi la faccia con le sue zampe schifose. Lo afferrai con un rapido movimento della mano e lo sollevai dal mio viso notando che legato ad una delle sue zampette gracili c'era una specie di biglietto. Mi alzai da terra, sì cadetti per colpa di uno stupido uccello, e liberando l'animale presi il biglietto e lo lessi ad alta voce:
"Bakugo, Kirishima, non preoccupatevi [T/N] è a casa mia, vuole rimanere sola... domani mattina starà di nuovo da voi.
Uraraka"
-QUELLA DANNATA RAGAZZINA! È SEMPRE STATA LÌ!- dissi accartocciando il biglietto buttandolo poi a terra.
-Ok... allora meglio tornare a casa ed aspettare- disse il che mi aveva raggiunto e si stava trattenendo dal ridere.
-HAH!? MA SEI SCEMO?! NOI ORA LA ANDIAMO A PRENDERE!- gridai incamminandomi subito a grandi falcate verso l'abitazione della strega.
-Amico... hai letto il biglietto? Vuole stare da sola... lasciale i suoi spazi...- disse guardandomi con disapprovazione.
-Sai quanto stracazzo me ne frega delle crisi adolescenziali di quella stupida! La voglio qui adesso!- un'immagine di tanti anni fa mi si materializzò nella mente. Guardai il vuoto per un paio di secondi ancora confuso da quel pensiero. -V-Vado a prenderla...- Mi girai, nuovamente cupo, e ricominciai a camminare verso la casa della castana. Le avrei uccise entrambe.

[T/N]'s POV

Uraraka mi preparò un ottimo assortimento di carne e verdure che mangiai con gusto. Tutto stava andando per il meglio, noi continuammo a parlare, io continuai a sfogarmi fino a quando non sentii, fuori dalla porta, una voce che mi era fin troppo familiare.
-STREGA APRI QUESTA DANNATA PORTA!- la sua voce si propagò per tutta la casa facendo tremare entrambe.
-Sembra molto arrabbiato- dissi io stringendomi alla ragazza.
-Non preoccuparti... ora gli passa- disse lei stringendomi di rimando, intimorita quanto me dalla sua indole.
-GIURO CHE SE NON MI APRITE ENTRO TRE SECONDI BUTTO GIÙ LA PORTA! 1...- gridò ancora il ragazzo.
-Ok... forse non gli passa...- disse Uraraka e mi tirò con sé lontano dalla porta.
-...2... 3!- urlò e sentii il suono di piccole esplosioni propagarsi fuori dalla porta poi vidi la porta letteralmente saltare in aria. Il legno andò in pezzi e la maggior parte impattò contro il muro della cucina.
-MA SEI IMPAZZITO!?- gridai contro il biondo che sostava ansimante appoggiato allo stipite della porta.
-Ora tu... torni a casa con me...- disse alzando il suo sguardo color cremisi su di me. Mi tremarono le gambe non appena incrociati quegli occhi così profondi.
-Cosa aspetti cretina che ti porti in braccio io?- disse il biondo tornato ormai in posizione eretta.
-Ho detto che non voglio venire... Non rompere...- dissi io incrociando le braccia al petto.
-Perché fai così tante storie!?- disse il ragazzo ormai esasperato.
-Lascia che sia io a porgerti una domanda... perché voi mi mentite?- dissi puntando il mio sguardo (colore occhi) sul ragazzo. -pensate che non possa essere all'altezza di tutto questo? Sono stata letteralmente rapita o non so cosa in questo mondo fantastico... pieno di strambi come te e di magia, di draghi e altre cose stravaganti e pensi sul serio che non possa venire a conoscenza di una qualsiasi informazione!?- esclamai sentendo nuovamente le lacrime pizzicare, nonostante ciò mantenni il mio sguardo sul biondo.
Egli in tutta risposta abbassò lo sguardo e mi venne incontro con un'andatura ciondolante. Si abbassò di scatto e mi sollevò appoggiandomi contro la sua spalla.
-OHI! LASCIAMI!!!- dissi io agitata cercando di liberarmi.
-Ora andiamo a casa...- disse ed uscì silente dalla casa.
Continuai a dibattermi per essere liberata per tutto il tragitto fino a quando non arrivammo alla sua abitazione e mi scaricò al suo interno.
-Ora fila a letto...- mi disse con sguardo stanco.
-NO! IO NON VOGLIO STARCI CON VOI!- misi il broncio piazzandomi a terra.
Sbadigliò incurante del mio commento: -Domani partiremo, senza altri intoppi, verso la foresta a nord-ovest del regno dei Castelli volanti- prese il mio polso e mi trascinò di peso verso le scale -ti alzi o devo farti sbattere contro le scale?- disse guardandomi dall'alto. -mi alzo mi alzo...- dissi io alzandomi lentamente.
Egli mi portò fino al letto -Sdraiati e poi dormi- mi ordinò quasi seccato. Obbedii evitando altre storie dato che Kirishima già dormiva.
Mi sistemai sul letto fissandolo. Come era fraintendibile questa situazione... inoltre come era vestito... tutto dava l'aria di un'atmosfera completamente differente... pensai tra me e me non notando subito il ragazzo che si avvicinava con la stessa andatura ciondolante ed inquietante di prima.
-B-Bakugou?- lo guardai confusa, lui non si degnò di rispondermi e si buttò a peso morto su di me.
-Così almeno sarò sicuro che non te ne andrai...- disse poco prima di addormentarsi su di me.
-Non starai dicendo sul serio spero!- dissi provando a togliermelo di dosso. "Ma quanto pesa!?" Pensai dimenandomi ancora cercando di liberarmi.
"Levatiiii" ripetei sotto voce per i primi minuti, ma quando mi accorsi dell'inutilità delle mie azioni mi arresi cercando di sistemarmi alla bell'è meglio sotto il suo corpo. "Ti odio lo sai vero stupido stronzo giallo!?" Dissi tra me e me distogliendo lo sguardo e riuscendo a mala pena a girarmi su di un fianco. Dopo qualche minuto ancora mi addormentai cercando di dimenticare quella terribile giornata.

(2130 parole)
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SPAZIO MEH
Ragazzi ciaoooo! Voi non sapete quanto tempo ci abbia messo per farmi venire le idee e per scrivere questo capitolo che per altro non è nulla di eclatante in sé per sé... ma comunque spero che sia qualche cosa di vagamente decente ed accettabile per voi. Sto facendo tutti questi capitoletti filler prima di arrivare al verso succo della questione.

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