In My Arms
Cammino verso l'altare. Il vestito che indosso è quello, creato da Cinna oramai due anni fa, che mi ha letteralmente trasformata in una Ghiandaia Imitatrice.
Intorno a me, vedo solo volti felici. Haymitch, che per una volta ha resistito alla tentazione dell'alcol; Effie, che si asciuga le lacrime, commossa; mia madre, che fa un debole sorriso verso la mia direzione; Plutarch, che annuisce soddisfatto, guardandomi; la Paylor, che mostra il suo consueto contegno; Annie ed il suo bambino; Johanna, che per una volta sembra davvero trovarsi a suo agio; Beetee, che mi fa un cenno d'assenso; Sae la Zozza e sua nipote; Ripper, che ha preferito rinunciare a vendere alcolici per passare la qui presente giornata insieme a noi; e Gale, che dopotutto sembra felice per me e Peeta. Questo è ciò che vedo ora, ma se chiudo gli occhi anche solo per un istante e poi, subito dopo, li riapro, scopro che altre persone si sono aggiunte al gruppo: mio padre, orgoglioso di come sono diventata; Glimmer, bellissima come sempre; Marvel, con quel suo ghigno scherzoso perennemente stampato sulle sue labbra; Rue, che fischietta le sue quattro note; Clove, che stavolta mi dedica un sorriso sincero; Finch, che mi osserva con attenzione; Thresh, che fa saettare lo sguardo da me al mio futuro marito; Cato, che mi lancia una delle sue solite occhiate indecifrabili; Cecelia e la sua famiglia; il vecchio Woof; Seeder, che mi fissa con, negli occhi, la sua consueta gentilezza; Mags, che mi fa un sorriso sdentato, proprio come la prima volta che ci siamo incontrate; Blight, che non ho mai avuto l'occasione di conoscere; Wiress, che continua a ripetere "Tic, toc"; Gloss e sua sorella Cashmere; Chaff, con una bottiglia in mano; Brutus, che mi squadra dall'alto verso il basso; la famiglia di Peeta; Cinna, che ammira stupito la mia figura; Portia, che applaude; Mitchell, che alza il pollice verso di me; Boggs, con uno sguardo fiero negli occhi; Leeg 1 e Leeg 2; Messalla, strapieno di piercing; la Jackson, composta come un soldato deve essere; Castor, che riprende tutto assieme a Pollux e Cressida, che però ci sono davvero, a differenza sua; Homes, con un fucile tra le mani; Finnick, che mangia zollette di zucchero; Prim, che mi fissa con gli occhi lucidi; la Coin, fredda ed impassibile; e, per finire, Snow, con la barba bianca sporca del suo sangue.
Per poco non faccio cadere il bouquet a terra, tanto mi tremano le mani. Mi sforzo di tornare a concentrarmi sul giovane uomo che mi sta aspettando, e di colpo tutto il resto del mondo svanisce. Ci siamo solo io e lui, nient'altro, e devo ammettere che questa nuova dimensione non mi dispiace affatto.
Purtroppo, però, dovrò tornare presto alla vita vera, ed i ricordi delle persone che ho visto poco fa mi tormenteranno in eterno. Adesso, però, l'unica cosa che voglio fare è pronunciare tre parole che mi salveranno, se non per sempre, almeno per un po' di tempo, ossia: - Sì, lo voglio.
A/N: Una flashfiction sulla Peetniss! Era in cantiere già da un po' di tempo, ma sono sempre stata troppo pigra per riuscire a scriverla. Adesso l'ho fatto, e mi è venuta da schifo, lo so. Perdonatemi! Ad ogni modo, questo aborto letterario è dedicato a TERESA_AGNES_WICKED_, che li shippa come se non ci fosse un domani. Scusa se è un orrore! A presto! Baci!
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