CAPITOLO 03 - Everybody hurts
Il suono delle onde, i gabbiani sopra la sua testa. L'odore di salsedine che gli riempiva le narici... e quello del sangue... tanto sangue, gli offuscava la vista. Ogni respiro un'atroce agonia. Poi un volto apparve spezzando il ronzio nella sua testa.
«Signore mi sente? Stanno arrivando i soccorsi. Mi dica dove sente dolore?»
Voleva dirgli ovunque, ma la verità era che aveva il terrore di chiedergli di guardare le sue gambe. Non le sentiva più, come se fossero state strappate dal corpo.
Dopo poco altri volti sfocati popolarono il suo mondo. Affaccendati e pieni di domande.
Come si chiamava, se avesse dolore...
Perché tutti glielo chiedevano... Perché non riusciva a parlare?
Perché le sue gambe non si muovevano?
«Credo che sia caduto dal parapetto... forse si è sporto troppo... un bel volo di diversi metri... temo un trauma spinale, cranico, toracico... Santo cielo farei prima a dire quello che penso sia rimasto intero...»
La voce di quell'uomo lo spaventava più delle sue parole. Poi il suo telefono squillò. Non poteva allungare la mano... sapeva bene chi lo stava chiamando, dovevano incontrarsi a casa di Franz... dovevano parlare de suo appuntamento... lui è Giuliano avevano fatto sesso la sera prima e Sofy doveva essere la prima... voleva rispondere... se solo fosse riuscito a muovere la mano...
«Maschio, 18 anni, caucasico, trauma da caduta da più di sei metri... Giovanni... sì Giovanni Salimbeni»
Giò cerco di parlare, ma dalla bocca uscì un fuoco rantolo.
«Credo che abbia uno pneumotorace... dovremo intubare»
Perché parlate come se non fossi presente... perché non mi rivolgete la parola... perché non ho detto a Franz che ero geloso di Matty... che ero geloso che qualcun'altro lo conoscesse così bene? Perché il mondo si é fatto così buio?
https://youtu.be/5rOiW_xY-kc
Sofia si lasciò abbracciare dalla donna in lacrime, troppo incredula persino per piangere.
Aveva fatto tante ipotesi per il suo futuro... ma mai avrebbe immaginato che potesse prendere quella piega.
Cercò Franz con lo sguardo... ma non si sorprese di non vederlo. Affrontare il dolore non era mai stato il suo forte malgrado tutto.
La donna l'aveva chiamata di domenica presto, stava aspettando di essere contattata da Giò per cui Sofia fu piuttosto sorpresa di sentire la piangente voce di sua madre. Tra i singhiozzi aveva afferrato solamente le parole Giò e Ospedale. Le aveva chiesto di raggiungerla là e così aveva fatto. Si dette della stupida, aveva fatto così tante ipotesi, ridendo persino. Se lo immaginava con il broncio e una stupida sbucciatura al ginocchio a dare il tormento ai poveri infermieri e medici del pronto soccorso. Aveva fatto tante teorie divertenti, mai avrebbe immaginato... La loro vera vita li attendeva a pochi mesi. Un viaggio, una corsa mano nella mano e la certezza che niente al mondo avrebbe potuto separarli.
Aveva progettato tutto... Quel viaggio a fine scuola... E chissà, magari sarebbe riuscita anche a convincere Giò e Franz che fossero fatti l'uno per l'altro.
Ora non sarebbe più stato possibile... Giò era morto. Sua madre le aveva detto che era caduto da un ponte... Avevano addirittura ipotizzato il suicidio. La sua mente l'aveva tormentata facendole immaginare il suo dolce Giò che inseguendo una farfalla blu precipitava in un pozzo. Sofia si dette della scema... un ponte, non un pozzo... come poteva essere successo?
Era uscito con Giuliano e tutto sembrava sereno. Eccezion fatta per la distanza che Franz aveva preso da loro. Ma non poteva essere motivo... Giò non lo avrebbe mai fatto... Eppure, era caduto... E nessuno riusciva a spiegare loro cosa fosse accaduto... Restava solamente la certezza che Giò fosse morto.
Matty era incredulo, credeva che mai Franz sarebbe tornato in quella casa, eppure adesso era là, in piedi davanti alla sua porta sotto la pioggia come un cane bastonato.
Aveva aspettato ben quindici giorni, senza farsi vivo con nessuno. Non era andato al funerale, non si era fatto sentire da nessuno. Eppure, adesso era là... Davanti alla casa in cui mai avrebbe voluto tornare. Matty era solo, lo era sempre da così tanto tempo...
Franz se ne sorprese, ricordava un posto ben diverso. Prima che Phil morisse, prima che lui fuggisse come un vigliacco dando a Matty la colpa di tutto. Avevano entrambi commesso errori e ora, nel momento più brutto della sua vita aveva bisogno di trovare rifugio tra le sue braccia. Non appena fu in casa non gli dette nemmeno il tempo di parlare lo afferrò per un braccio e lo trasse a sé per un bacio.
Fu un lungo bacio disperato all'amaro sapore delle lacrime. Franz lo strinse, avrebbe dovuto farlo prima... ma l'orgoglio ferito gli aveva impedito di agire. Ma adesso... Niente aveva più senso... Ora che il suo migliore amico era morto, ora che non avrebbe più potuto dirgli la verità.
Ricordava bene la strada che portava alla sua camera, come la prima volta che aveva percorso quei passi. Le emozioni erano molto diverse. Due stupidi ragazzini impazienti di esplorare un mondo misterioso. Ricordava bene quella prima volta la fretta di rimuovere ogni barriera. La mano che cercava di inseguire la soddisfazione, per la prima volta insieme.
L'ebrezza di quella piacevole scoperta, mentre Matty aggrappato a lui non esitava.
Ma in quel momento era tutto così diverso, su quello stesso letto, dove Franz adesso si rannicchiava come un bambino mentre Matty lo stringeva, con fare protettivo un tempo avevano condiviso ben altro.
Aveva ceduto a ogni sua fantasia, con cieca fiducia, che Franz sentiva di aver tradito. Adesso voleva chiedergli perché lo aiutasse, perché lo cercava ancora... Dopo la sua egoistica reazione.
Dopo aver lasciato che Miriam spargesse quelle voci... Tutto pur di celare la verità...
Eppure, Matty non lo aveva odiato?
Adesso dopo tanto Franz aveva sentito di nuovo bisogno di lui. E Matty a differenza sua non lo aveva allontanato.
Sofia quella mattina si svegliò nel silenzio della sua stanza. Aveva strappato ogni decorazione, ogni immagine, ogni cosa che le potesse ricordare Giò.
Sarebbe tornata a scuola, aveva comunicato ai suoi la decisione. Avevano acconsentito, non senza esitazioni.
Ma forse pensavano che fosse un bene tornare alla vita di tutti i giorni.
Non perdere l'anno, cercare di immergersi nella routine... Per quanto possibile.
Andare a scuola in autobus, sopportare il silenzio del viaggio, senza la voce di Giò, senza i suoi colori.
Quando arrivò a scuola vide che tutti la osservavano e si pentì della sua scelta.
Avev sempre avuto Giò e Franz... Adesso si sentiva esposta, come un nervo scoperto, suscettibile a qualsiasi stimolo.
La osservavano come un animale in gabbia, ma non osavano avvicinarla, come temessero che potesse morderli.
Quando cadde a terra, rimase a terra, con le mani dolenti, in attesa di quella voce, di una battuta, di intravedere i lacci rosa delle sue scarpe.
Vedi Giò quanto è facile cadere se non si presta attenzione a dove si mette i piedi? Il terreno è sempre là, pronto ad accoglierti ad ogni tuo sbaglio, a farti sentire il peso della realtà. Una mano si protende verso di te.
Attraverso le lacrime riconosci quei capelli rossi, dietro agli occhiali scuri riconobbe Eddie.
Lo seguì senza riflettere, avrebbe dovuto avvertire i suoi, dire loro che non ci era riuscita, che tornare a scuola era stato troppo difficile. Ma si sentiva troppo turbata.
«Perché sei venuto? Ci conosciamo appena... E tua sorella credo mi consideri una stupida...»
Eddie la osservò sotto gli occhiali «Io non sono mia sorella...»
Per Sofia fu come vederlo per la prima volta. Era come se i pregiudizi le avessero impedito di vedere la persona che aveva davanti fino a quel momento.
«Volevo dirti che mi dispiace per quanto successo a Giò... Non pensavo che lui...»
«Giò è caduto...»
Sofia si chiese se ripeterlo prima o poi avesse spazzato via ogni suo dubbio, se un giorno se ne sarebbe convinta.
Eddie allungò la mano verso quella di lei senza aggiungere altro.
«Quanto ci hai messo a capire... accettare che Phil non sarebbe tornato alla squadra di nuoto... che non vi saresti più rivisti? »
Eddie rimase in silenzio, era difficile trovare le parole. Sapeva che la ragazza volesse essere consolata, ma niente avrebbe alleviato quella sensazione.
Sofia si lasciò cadere sul letto, quasi aveva sperato che i suoi l'avessero redarguita per non essere andata a scuola. Sarebbe voluto dire che la vita stesse tornando alla normalità.
Eddie era stato così gentile, non pensava che nemmeno si fosse accorto di lei e invece... La conosceva, inaspettatamente era stato gentile.
Il telefono squillò e Sofia saltò sul letto con il cuore a mille.
Franz?
All'altro capo del telefono una voce roca le chiese di uscire.
L'amico la aspettava alla sua macchina.
«Scusa se sono sparito... scusa se... Sono una pessima persona...»
Sofia avrebbe voluto colpirlo, ma la felicità di vederlo prese il sopravvento, corse e gli gettò e lo strinse tra le lacrime.
Decisero di camminare, parlando di niente. Sofia voleva riempire quei silenzi, così dolorosi senza le parole di Giò.
Si fermarono solo al parco e Franz si sedette su una delle altalene.
Sembrava molto più grande in quel gioco da bambini.
«Sofy... Non ti ho mai parlato del periodo in cui io e Matty eravamo compagi di classe... compagni di squadra... Compagni... di vita...»
Sofia rimase in silenzio...
«Giò era arrabbiato con me... Perché non gli ho mai detto molte cose di me... E adesso non avrò più modo di dirglielo... è successo tutto così all'improvviso...»
Franz trasse un profondo respiro, doveva dirlo almeno a lei, in qualche modo sarebbe stato come dirlo anche a Giò... Erano stati inseparabili per così tanto, adesso era come se una parte di Giò fosse sopravvissuto in lei.
«Io e Matty eravamo... fidanzati... Ma non lo avevamo detto a nessuno. Volevamo tenerlo segreto, entrambe le nostre famiglie non potevano capire... dovevamo solo stringere i denti e aspettare la maggiore età... Poi ci saremmo trasferiti e avremmo potuto vivere le nostre vite... Solo... Phil ci ha scoperto. Ci chiese di aiutarlo, pensava che se facessimo coming out assieme, i nostri genitori sarebbero stati obbligati ad accettare. E... Io mi sono rifiutato, dissi a Matty che lo avrei lasciato... Ero convinto che solo una volta finita la scuola ci saremmo potuti liberare... Non pensavo che Matty avrebbe tradito suo fratello. Spifferò ai suoi la cosa e lui fece altrettanto con noi... E io... Negai tutto. Quello che ci dissero... Non puoi immaginare... Volevo nascondermi per sempre... E poi ho incontrato tu Giò... E lentamente... speravo che avrei potuto raccontarvi tutto durante il nostro viaggio post diploma... speravo...»
Sofia lo abbracciò lasciandolo piangere.
«Perché è dovuto succedere? Perché è dovuto cadere? Perché...»
La notte non aveva risposte, ma almeno le braccia di Sofia lo tenevano ben ancorato a Terra.
Matty gli strinse la mano. «Sei sicuro?»
Franz deglutì. «Ne sono più che certo...»
«Anche se questo volesse dire perderli per sempre? Anche se dovessero odiarti?»
«Perché hai continuato ad aspettare? Perché mi hai aperto la porta di nuovo? Nonostante la mia vigliaccheria? Nonostante quello che è successo a Phil?»
Matty gli prese il volto.
«Ero suo fratello... dovevo prendermi cura io di lui... non tu... Ho fatto i miei sbagli... Ma non lascerò te solo...»
Franz deglutì... In fondo al suo cuore poteva vedere il sorriso di Giò...
Nel suo grigio mondo era apparso.
«Ricordi la prima volta che...»
«Ne vuoi parlare proprio adesso?» sbuffò Franz abbozzando un sorriso.
«Sono stato io il primo a fare il primo passo... ricordi? Adesso potremo fare assieme il secondo... Per Phil... Per Giò... Sento che sarebbe fiero di noi...»
Franz chiuse gli occhi. Ricordava bene quel giorno, era stato come riscoprire ogni sensazione attraverso il corpo di Matty, la sua mano, la sua bocca... mentre il resto svaniva.
Sarebbe stato il genere di confessione che Giò avrebbe amato e odiato al tempo stesso.
"Non riesco a crederci, me lo hai soffiato di sotto al naso... Ma... sono felice che tu me lo abbia detto..."
Giò era sempre stato onesto con se stesso e con gli altri e lui dal canto suo, pur professandosi suo amico, suo migliore amico gli aveva nascosto così tanto di se stesso. Perché lo aveva fatto? Per paura? Oppure perché si odiava?
Solo ora che non poteva più parlargli capiva quanto avesse tenuto a quel rapporto...
«Se dovessero cancellarmi dalla loro esistenza... Mi aggrapperò a Giò... E a te... E a Sofia...»
Franz strinse la mano di Matty.
«Comunque vada... Alla fine di tutto voglio partire... voglio fare quel viaggio... E scoprire cosa desidero veramente fare...»
Matty si scostò un ciuffo e gli sorrise. Un vero sorriso.
Franz chiuse gli occhi, ripensò a un anno prima, quando il suo ultimo anno di scuola doveva ancora iniziare e il suo futuro gli pareva già irrimediabilmente deciso.
Pareva passata un'eternità da quel pomeriggio in riva al fiume con Sofia e Giò.
Se solo Giò avesse potuto immaginare che quelli sarebbero stati i suoi ultimi mesi... Se solo avesse saputo che la sua morte lo avrebbe spinto a riprendere in mano la sua esistenza.
Quella caduta avrebbe potuto tirare tutti a fondo e invece li aveva spinti avanti. Oltre ogni immaginazione.
Quando l'aereo si staccò da terra Franz si guardò attorno. Sofia dormiva da una parte dall'altra Matty era immerso nella lettura. Quando Eddie tomò a sedere gli fece cenno con la mano.
Il mondo dall'alto era così strano... come se fosse un'altra realtà.
Franz si chiese se quel viaggio avrebbe cambiato qualcosa veramente.
Aveva portato dei fiori alla tomba di Giò e si era fermato anche a Phil. Li avevano inaspettatamente messi vicino.
Aveva chiesto scusa a entrambi e per un attimo aveva avuto l'impressione di sentire la voce dell'amico.
"Ti rendi conto che stai parlando a delle pietre? Pensi di ricevere risposta?"
Sentiva ancora nella sua mente la sua voce, sofia gli aveva confessato che per lei era lo stesso.
Alle volte aveva l'impressione di vederlo, con la coda dell'occhio alle loro spalle, con lo sguardo assorto e il sorriso sempre stampato in volto.
"Credo di aver ancora paura... E che il rifiuto di mio padre mi porti a fuggire di nuovo facendo soffrire le persone che amo..."
Parlare con Giò, anche solo nella sua testa lo confortava sempre tanto e gli ricordava di allontanare la paura.
Doveva farlo per Matty, che non aveva più nessuno e per Sofia, che continuava a guardalo con ammirazione.
Aveva scelto di diventare la famiglia che Matty aveva perduto.
In fondo al cuore, sapeva che i colori di Giò non lo avrebbero mai abbandonato.
the End?
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro