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capitolo 5

MATTHEO POV

Sono passati minuti o forse ore da quando Silente se ne è andato. Sono rimasto qui, a guardarla. Sembra quasi un angelo mentre dorme, ma da sveglia è il demonio. Ho avuto modo di parlare con la sorella, se così può essere definita ormai. Inizialmente era sorpresa dalla mia curiosità verso quella ragazza, ma alla fine ha capito che era meglio non fare domande.

*due giorni prima*

Camminavo per i corridoi per raggiungere l'aula di pozioni quando la vidi. Non sapevo perchè volessi sapere qualcosa riguardo quella sanguesporco ma lo desideravo.

-Hey Jonson!- la richiamai a qualche metro di distanza da me. Si fermò e si girò sorridente, un sorriso che si tramutò in paura quando capì che ero stato io a chiamrla. Abbassò subito lo sguardo per rispondere un semplice e flebile ''Riddle''.

-Vedi Jonson vorrei scambiare due paroline con te, se mi permetti ovviamente- annuì ancora senza guardarmi. Era così patetica, faceva tanto la forte con tutti ma se la faceva sotto se uno considerato cattivo le parlava. Aveva persino umiliato la sorella davanti all'intera scuola, roba da pazzi. Era solo un'egocentrica del cazzo. Era impossibile che questa ed Eithel fossero sorelle.

-Allora come ti chiami?

-Karol

-Bene Karol, come mai quella scenata l'altro giorno? Con tua sorella- le dissi sottolineando l'ultima parola.

-Oh beh vedi Theo- come si permetteva di avere tutta questa confidenza con me!? La preferivo mentre si cagava sotto, ma la lasciai fare- mia sorella è da sempre stata una delusione e una vergogna. E' sempre stata molto diversa da me, non che ci voglia molto a non essere come me,- ma sentitela a questa!- comunque sia è sempre stata più bruttina, con i capelli neri e quegli occhi neri e venati di grigio. Uno scempio. Per non parlare poi della sua pelle! Così pallida e secca. Pensa che una volta per attirare l'attenzione si è tagliata i polsi e non mangiava mai, ha avuto uno svenimento e siamo dovuti correre all'ospedale- ha parlato miss discrezione- le era stata diagnosticata la depressione e l'anoressia. Avevamo 15 anni e le attenzioni per un periodo erano tutte dedicate a lei e io venivo trascurata, poi però tutto tornò normale

-Normale? Ovvero?- mi ritrovai a chiederle incuriosito. Avrei voluto entrare nella sua testa e vederne i ricordi, ma era diverso dal leggerne la mente, lo avrebbe percepito.

-Nel senso di lei chiusa la maggior parte del tempo nella sua stanza a disegnare, leggere oppure ad ascoltare quella musica oscena che ama. A volte saltava i pasti e mangiava solo dopo qualche ora qualche biscotto portato in camera sua. Quando noi andavamo a fare delle passeggiate, per comprarmi vestiti nuovi ovviamente, lei rimaneva a casa, nemmeno la chiamavamo perchè sarebbe stata di troppo

E poi lei vuole attirare l'attenzione, bene questa è decisamente un pagliaccio.

-Perchè è una delusione?

-Perchè a 14 anni ha iniziato a bere e a fumare. Scappava di casa e tornava tardi senza sapere dove fosse stata. Come si veste, come si trucca e per tutti quei piercing che indossa la rendono una delusione

-Perchè come si veste? L'ho vista solo con la divisa e poi alla festa. Ora è su quel lettino in coma- ammisi ripensando a quella sera.

-Spero che ci resti in coma, sarebbe un sollievo guarda. Comunque si veste sempre con colori scuri, con gli strappi e le catene. Non ha mai indossato un colore come il rosa o il bianco. Pensa non indossa quasi mai le gonne e di vestitini non ne ha nemmeno mezzo. Hai notato l'anello vhe ha al naso?- annuisco mentre entriamo in aula- ecco se l'è fatto fare di nascosto, ma tanto è stata punita a dovere- dice mentre sorride a ricordo.

-Vieni sediamoci vicini così ti racconto ancora di quanto faccia schifo come persona- seriamente pensa che io abbia usato sua sorella come scusa? Ma neanche lontanamente mi piacerebbe una come questa biondina ossigenata.

-Che tipo di punizione?- le chiesi mentre ci sedevamo in fondo all'aula.

-Mio padre l'ha picchiata molto forte, ma lei non emetteva versi di dolore ad un certo punto e lui si è fermato dopo aver visto i rossori iniziare a diventare lividi e le ferite riaperte. Era strano vederla a terra a guardare un punto indefinito senza emettere versi o fare facce sofferenti. Comunque era un'abitudine. Ma la cosa che più mi sono gustata è quando quella sera è scesa per mangiare e non ha trovato apparecchiato per lei, ma è stata costretta a lavare i piatti. Così per una settimana perchè poi siamo dovute ritornare a scuola

Bene un'infanzia come la mia quasi. Ora capisco il suo tono beffardo e il non avere paura della morte, anzi non aspetta altro. Bene se vuole la morte non l'avrà, così soffrirà come è giusto che sia.

***

Mentre ripensavo a quella conversazione straziante, la sento agitarsi nel sonno e trattenere dei versi di dolore,penso data l'espressione che assume. Improvvisamente si alza di scatto respirando affannosamente, posso notare come stia cercando di tranquillizzarsi. Fallendo miseramente devo ammettere.

-E' stato solo un incubo tranquilla- mi ritrovo a dire con voce calma. Spaventando sia me per ciò che ho appena detto, ma soprattutto lei che mi guarda terrorizzata con gli occhi sgranati.

-Che diamine ci fai tu qui!?- bene non le sono mancato affatto a quanto pare.

EITHEL POV

Ho fatto uno dei miei soliti incubi, ma lui mi ha spaventata ancora di più. Sono passati istanti infiniti prima che rispondesse alla mia domanda.

-Boh così mi andava- ma guarda che cretino sto qua.

-E' da psicopatici fissare le persone, specialmente se stanno dormendo- gli rispondo quasi sorridendo.

-Forse- mi dice accennando un sorriso. Aspetta un attimo Eithel, ti ha sorriso!?

-Hai sorriso- che cazzo fai Eithel! Dio che scema.

-Può darsi si. Che hai sognato?- e ora chi glielo dice?

-Nulla di che, un vecchio ricordo non molto piacevole. Che re sono?- non avrei mai parlato con uno come lui dei miei problemi, con nessuno in realtà, ma chissà cosa avrebbe detto o fatto. Sarei stata messa in ridicolo

-Le tre, forse dovresti tornare a dormire- mi dice quasi con un accenno di tristezza nella voce. Chissà a cosa sta pensando, proviamo.

E' così carina mentre dorme, magari se resto qui non farebbe più incubi. No Mattheo a che vai a pensare a cosa servirebbe la tua presenza se vi siete parlati mezza volta!? Anche se Silente poco fa mi ha detto che per le sono prezioso, ma lo deve ancora capire. Basta se patetico!

Wow. Sono sorpresa non pensavo di riuscirci e poi che il figlio di Voldemort abbassasse così la guardia. Ha detto che vuole dormire con me. Sento le mie gote andare a fuoco.

Perchè è arrossita improvvisamente? Neanche avesse sentito i miei pensieri.. no aspetta forse si mi guarda..

Sono fottuta, bene.

-Jonson-cazzo che freddo-hai letto i miei pensieri?- e ora che gli dico.

-No, non so come si faccia- rispondo tranquillamente e scrollando le spalle.

-Bugiarda! Sei solo una bugiarda!- si alza e mi tira uno schiaffo talmente forte che mi inizia a sanguinare il naso. Sembra essersene stupito anche lui e se ne va senza dire niente.

Forse non dovevo farlo, lo capisco. Io tengo sempre la mia mente chiusa e forse non se lo aspettava perchè quella volta alla festa non sono riuscita. Volevo capire che intenzioni avesse, ma ho trovato un muro.

Ho passato il resto della notte sveglia o a fare incubi. Però Madame Chips mi ha promesso che mi avrebbe dimessa se i valori nel sangue fossero tornati stabili. Infatti sono riuscita a fare colazione in sala grande, cioè ho mangiato un pezzo di cornetto offerto da Astrid e non volevo rifiutare. Mattheo non si è presentato a colazione e neanche alle lezioni, ma non devo pensarci troppo. Il pomeriggio lo passo completamente in biblioteca e da sola, come sempre del resto. Ho recuperato tutti i compiti che mi sono persa in questi giorni e sono stanchissima, vorrei saltare la cena ma ho sentito dire che Silente vuole fare un annuncio, perciò vado.

La sala è abbastanza vuota, ma tra poco inizierà a riempirsi. Mi siedo infondo al tavolo, così da poter raggiungere subito l'uscita dopo l'annuncio. Come detto prima ora è colma di ragazzini.

-Eithel come mai qua giù?- mi chiede Pansy seguita dai tre soliti ragazzi, Astrid, Blaise e Malfoy.

-Non mi va di stare in mezzo alle persone, sai sono ancora un po' scossa- in realtà non è vero sto benissimo, ma so come sono fatte e romperebbero per saperne di più.

-Silenzio!- ecco finalmente che Silente prende parola- oggi accoglieremo un nuovo alunno. E' stato espulso da Hogwarts, ma oggi lo riaccoglieremo. Anche se già conosciamo la sua casa, come da regola, verrà smistato- detto questo le porte si aprono e ne entra un ragazzo alto, moro e con gli occhi marroni. Mi guarda e ghigna, patetico davvero.  Si siede sullo sgabello e il capello inizia a parlare.

-Mmh di nuovo qui Tom? SERPEVERDE!- perfetto ora pure questo in casa. Non ho voglia di mangiare, così me ne vado in sala comune.

MATTHEO POV

Non so cosa mi sia preso questa notte. Come ho potuto tirarle uno schiaffo dopo che ho saputo quello che le faceva il padre!? Sono un mostro. Persino il naso le ha sanguinato.

Ho deciso di non andare a lezione per non vederla, non ce l'avrei proprio fatta, dato che ho saputo che l'avevano dimessa. Ora a cena la vedo, ha lo sguardo basso mentre gioca con la manica della felpa nervosamente. 

Mio fratello ritornerà a scuola. Sono contento? Ovvio è mio fratello, ma lui tira fuori il mio lato peggiore. Quando entra sorride, quasi, a Eithel e la vedo alzare gli occhi al cielo. Ovviamente viene smistato in Serpeverde, del resto siamo dei Riddle.

-Ehi fratellino

-Ciao Tom

-Non ti sono mancato?

-Non ci vediamo da una settimana Tom- sta per rispondere ma si blocca e guarda verso la porta. Mi giro e noto che Eithel se ne sta andando. Ha già mangiato?

-Non ho fame Theo, ci vediamo dopo- merda so già dove vuole arrivare. Non so perchè, di solito non mi importa chi scopa, ma sta volta si.

-Ce la dividiamo come sempre poi- mi dice e poi se ne va.

Finisco la mia cena e me ne vado. Quando entro trovo mio fratello che vola per aria ed Eithel in piedi che lo fissa con gli occhi privi delle sue venature grigie. Quando si accorge di me, lascia cadere mio fratello e scappa via. Corro verso di lui e, quando mi accuccio accanto, guardo la direzione dove i suoi capelli neri si mischiavano all'oscurità del corridoio.

-Quella stronza! Non la passerà liscia vero?!- la famiglia prima di tutto. Come ho potuto pensare che lei fosse buona. come!?

-Ovvio che no Tom. Ci penseremo domani. Andiamo in camera- lo aiuto ad alzarsi e, arrivati in stanza, ci buttiamo sui letti.

EITHEL  POV

Me ne torno in sala comune, non ho appetito. Sento che c'è qualcuno dietro di me, ma lascio perdere. Quando entro mi siedo sul divano di pelle nero e osservo il fuoco che scoppietta, mi mette calma. Sento la porta scostarsi, ma non mi giro, non voglio vedere nessuno. Sento il divano dietro di me scendere, non posso crederci, si è seduto qui! 

-Se una persona sta sola forse vuole stare sola!?- gli chiedo scocciata e con una punta di acidità.

-Dolcezza.. sei sicura di voler stare da sola?- mi chiede con voce roca. Ma è possibile che siano tutti così coglioni dentro questa scuola?

-Sicura, molto più di quanto pensi

-Mmh.. io non penso sai..- mi scosta i capelli di lato. Sento il suo fiato caldo sula collo. Mi morde il lobo. Che schifo! Bleh.

-Cosa non capisci della frase 'voglio stare sola'!?- perchè quando ho bisogno di non vedere nessuno, tutti sembrano attratti a me. Neanche le api con i fiori o col miele.

-Non mi piace avere ordini sai. Il primo genito del Signore Oscuro non riceve ordini se non da lui- continua con voce roca. Ho la pelle d'oca.

Primo genito.. Signore Oscuro.. Merda! Mattheo è suo fratello!

-Wow.. il figlio di Voldemort mi sta considerando, che emozione- risposi voltandomi e usando la voce seducente, come aveva fatto lui prima.

-Come osi pronunciare il suo nome? Non sai cosa potrebbe farti lui o io o mio fratello- inizialmente sembra arrabbiato, ma infine aveva assunto nuovamente il tono roco.

-Beh del Signore Oscuro, come lo chiamate voi,- dissi roteando gli occhi- non lo conosco, ma conosco le sue imprese. Tu potresti farmi qualcosa come poteva farlo tuo fratello, ma non ha osato neanche lanciarmi la maledizione cruciatus- era rimasto sorpreso, credo, dalle mie parole.

-Perchè non scopriamo insieme cosa posso fare- disse mentre si leccava il labbro inferiore, facendomi comprendere che non intendeva di certo quello di cui stavamo parlando.

-Dai, vieni con me- mi accarezza la spalla con la mano, per poi passarla tra il seno e arrivare alla pancia.

-Ci divertiremo un sacco- passò la mano sulla mia coscia, fino ad arrivare alla mia intimità. Ero come pietrificata  da quei gesti, che mi riportavano alla mente vecchi ricordi.

-Lasciami!- urlai scattando in piedi, quando aveva iniziato a toccare il mio clitoride. Lo guardavo negli occhi per la prima volta. Era il ragazzo nuovo.

-Dai dolcezza, sei invitante- si alzò anche lui e mi posò una mano sul fianco e l'altra dietro il collo. Il suo tocco era morbido, ma del tutto privo di dolcezza. Avvicinò le labbra alle mie, avevamo pochi centimetri di distanza. Con uno scattò spostò la mia testa verso di lui e, per istinto, posai le mani sul suo petto. Mi baciò. Era rude e passionale. Infilò la lingua nella mia bocca che, prontamente, morsi.

Mi staccai da lui. Sentivo la rabbia salire. Lo feci volare in aria lasciandolo sospeso con un sorrisetto malato in volto.

-Mettimi giù!- sembrava un bambino di 10 anni, non riusciva a usare i suoi poteri non so perchè. Sembrava un comune babbano.

Entrò qualcuno in sala comune, quando mi girai incontrai i suoi occhi marroni scuro che mi fissavano quasi sbalorditi. Lasciai cadere Tom e me ne corsi in stanza. Non so come io sia riuscita a farlo, per di più senza bacchetta!

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