Ho deciso di mostrarvi a ritroso la nascita di questa poesia, dal risultato finale alla genesi. Se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate ne sarei felice.

Nello scrutar l'orizzonte
è immobile il capo
rigido il portamento.

La terra alle spalle,
l'ieri s'allontana,
lasciarlo andare
non è indifferenza.

Mentre il ghiaccio scricchiola,
il sole fonde e libera,
il vento spazza e pulisce.

Pensiero e sguardo mai
rivolto fu indietro,
blu trasfuso nel blu
è delle pupille.

Non un lieve sospiro,
da tumide labbra schiuse,
fuoriesce e, morendo, geme.

Capelli sul viso,
le labbra invadono
e gl'occhi graffiano,
mani restan giunte.

Il corpo teso in avanti,
ritto per fendere l'aria,
è al domani proiettato.

Nello scrutar l'orizzonte
immobile è il capo
rigido è il portamento.

La terra alle spalle,
l'ieri s'allontana,
lasciarla andare
non provoca dolore.

Il ghiaccio scricchiola,
mentre il sole fonde
il vento spazza e pulisce.

Lo sguardo giammai
indietro fu rivolto,
blu fuso in blu,
il domani è nelle pupille.

Non un sospiro
dalle labbra socchiuse
fuoriesce e geme.

Capelli sul viso,
le labbra invadono,
gl'occhi graffiano,
ma le mani restan giunte.

Il corpo in avanti,
a fender l'aria,
è leggermente proiettato.

Le mani giunte
guarda l'orizzonte.

S'allontana la terra,
sempre di più,
il ghiaccio scricchiola
mentre il sole scioglie
e il vento pulisce.

Mai lo sguardo
indietro volge.
La postura è rigida.

I capelli sul viso,
sulle labbra,
negli occhi
lei non sposta.

Non un sospiro
dalle labbra
fuoriesce.

Il corpo,
leggermente
in avanti,
proiettato.

Le mani giunte guardava l'orizzonte.
La terra si allontanava sempre più.
Il ghiaccio sciolto dal sole cocente.
Impetuoso il vento l'aria puliva.
Non volgeva mai lo sguardo indietro.
La postura rigida.
I capelli sul viso, sulle labbra, negli occhi e lei non li spostava.
Non un sospiro fuoriusciva dalle labbra.
Il corpo leggermente proiettato in avanti.