Guardate attraverso la finestra, invidiatelo mentre amorevole, baciandolo gli dico...
Una riunione mi attende.
La cena è nel frigo.

Seta su seta,
lo specchio mi ammira,
mentre lenta sale la calza.

Gli occhi tuoi la coscia
fasciata di perla
accarezzano.

Gli slip da terra raccolti,
ciò che ti ha racchiuso,
al tuo sguardo nascondono.

Spalline lente risalgono le braccia,
rosee alture,
ancora umide di baci,
su gonfie colline
il pizzo lascia intravedere.

Le tue mani,
della loro consistenza;
la tua lingua,
del loro sapore;
il ricordo ancora ne conservano.

Il nero del tubino il corpo ricopre.
Rotondità, che tu ami con denti saggiare,
su cui il tuo sguardo sempre si posa,
fasciano.

La cerniera la schiena risale.
Schiena che hai marchiato
e il possesso reclamato.

La finestra di fronte,
la fronte aggrottata,
attraverso il velo di organza,
con sguardo duro osservi.

Perché?
Perché amo di amori diversi.
Se ancora compreso non avete:
adesso ve lo spiego io.