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Non sempre agire come si crede è il modo corretto di amare

Barbara Pravi - Voilà
Narratore esterno
Ilvermorny 2043
Futuro

Il ritorno dalle vacanze natalizie, una vera e propria batosta per fino ad Ilvermorny.
La fine del primo trimestre.
Riprendere in pochi giorni il ritmo ormai perso delle lezioni mattutine e pomeridiane sembrò difficile per sino a Michael Blake con tutti i richiami e i finti permessi che aveva richiesto solo per cercare di inventare un piano perfetto per i loro programmi.
Per giunta aveva passato delle notti insonne a pensare ai diversi motivi per cui avrebbero dovuto farlo.
Il gran giorno era arrivato e ancora non aveva sperimentato nulla forse perché pressato dall'ossessione continua dei fratelli: Avril e Ross Blake.
Era continuamente stressato da sua sorella sul fatto che loro madre le aveva accennato della sua scapestrata avventura nel tempo, dove un gruppo di ragazzini l'avevano aiutata.
Talmente fissata che cercava di ricollegare tutto a loro, erano certi nel non essere quel gruppo, però la casualità nel predire una previsione da parte di Iris Fallen chiarì la situazione.
"Salvare il mondo un gioco diventerà pieno di intrighi e furia,
Certa che nessuno ti aiuterà,
dove dubbi e incertezze lasceran spazio alla sfiducia".
Probabilmente riconduceva tutto all'intento di voler intraprendere quella missione spericolata oppure era solo stata pura casualità.
Stava a loro decidere se e quando farlo.
L'unica cosa che Michael Blake sapeva era che la maggior parte di loro era intenzionato a farlo anche per motivi ben oltre all'avventura.
Dylan Beker era pronto ad intraprendere questo viaggio nel passato solo per scoprire l'enorme segreto della sua famiglia legato ai Mccall e di conseguenza questo riportava a coinvolgere, ma sopratutto convince Jake Mccall a partecipare.
Avril invece non aveva nessuna ragione valida semplicemente voleva ascoltare il suo sesto senso che le diceva di dover affrontare questo percorso fondamentale per la vita da adolescente, pure filosofico questo sesto senso.
Max Fallen, ma sopratutto la sorella Iris, erano più che agevolati a partecipare dati i continui cambiamenti d'anima della ragazza: da una normale adolescente super energetica ad un possente spirito, cosa alquanto inquietante e dannatamente paranormale per fino nel mondo magico di New York.
Immerso nei libri, seduto nella Sala Principale a pranzo, Blake fu distratto dall'arrivo improvviso di Ivy Saltzman accompagnata da Lucinda Beker.
Entrambe parvero stringere un legame sempre più stretto sopratutto dopo l'episodio della sera a cena.
Entrambe evitavano tutti, Luce da sempre rimasta sola aveva nettamente tagliato i ponti con le uniche persone con cui parlava: Avril, Iris e il fratello Dylan con cui aveva un rapporto fraterno stupendo ormai distrutto.
Nel caso di Ivy Saltzman era diverso, sempre sorridente e con un bel caratterino.
Non ascoltava mai il fratello maggiore Alec che la proteggeva a modo suo per ogni singola cosa, a mala pena era riuscito ad accettare la relazione tra il suo migliore amico e sua sorella figuriamoci farla partecipare ad una missione spericolata come quella.
D'altro canto Ivy non voleva saperne di parlare con Alec men che meno con il suo ormai ex fidanzato da tre mesi per questo passava del tempo con Luce, sua compagna d'avventure e di classe e poche volte scambiava qualche parola con il cugino Jake Mccall, sì proprio quel Mccall.
Una volta che le due ragazze presero posto lontano da tutto il gruppo, Michael si drizzò sul posto e con quegli occhi castani cercò lo sguardo di Ivy.
Lei lo ignorava costantemente, d'altronde aveva tutte le ragioni del mondo per farlo, era stato proprio lui a lasciarla per l'enorme differenza di caratteri.
Allo stesso tempo però lui bruciava per lei e la cercava continuamente con lo sguardo e ciò avvolte bastava più di una semplice parola.
《Continua a guardarti...》cantilenò Luce intenta a sfogliare uno dei suoi libri mentre a volte alzava lo sguardo per osservare i movimenti di Blake.
Ivy alzando gli occhi al cielo e sospirando finse di non averla sentita per la milionesima volta.
Lo sguardo di Luce lasciò andare il libro per rivolgersi di nuovo a Blake che con aria quasi disperata continuava a guardare Ivy, nel mentre si massaggiava la nuca.
In modo top secret Luce si sporse poco più avanti verso Ivy riferendole a bassa voce《Continua a farlo, se vuoi posso leggergli...》fu interrotta dalla voce di Ivy Saltzman, ormai esasperata《Cavolo ho capito che mi guarda!》.
Entrambe resosi conto degli sguardi dei vicini puntati su di loro si voltarono a guardare Michael Blake, per accertarsi che non avesse sentito, che una volta incrociato lo sguardo con quest'ultime lo distolse imbarazzato.
La Saltzman sospirò irritata《Beh, adesso non lo fa più》disse la Beker, fingendosi vaga, per sdrammatizzare.
Ivy scoppiò a ridere, forse la prima risata dopo una settimana orribile piene di fratelli odiosi e ex ossessionati da evitare e compiti a non finire.
Così per caso incrociò quegli occhi castani che la guardavano sorridere e per una frazione di secondo si sentì andare a fuoco come un fiammifero brucia la carta, il cuore le prese a battere forte come un martello.
E quasi quasi l'intensità di quello sguardo la fece smettere di sorridere per dar spazio a uno sguardo desideroso di vicinanza e calore.
Incapace di resistere a quella sensazione di 'odio e amo' si costrinse ad abbassare lo sguardo su quello che ne rimaneva del suo pranzo.
E in quell'attimo intenso di tristezza ricordò quelle parole "Siamo troppo diversi, tu continui ad essere testarda e lo capisco sei più piccola, ma io ho bisogno di serietà tra poco sarò maggiorenne mi aspetta una grande responsabilità, non posso dare l'esempio sbagliato, continuando a litigare".
Dare l'esempio sbagliato probabilmente non era stato discutere con lei, ma prendere la decisione di allontanarsi da lei cosa che adesso nonostante le sue idee su quel rapporto rimanessero vive ne sentiva la mancanza.
L'orgoglio è e rimarrà sempre l'arma più letale a un cuore innamorato e indifeso.
Riprendendosi si accorse solo dopo della presenza del fratello Alec accanto a sé《So che non ti va di parlare, ma è da più di una settimana che non mi parli... ho bisogno di sentire la tua voce almeno per un secondo, una volta》.
Lei rivolse lo sguardo al fratello maggiore che la guardava come un cucciolo abbandonato, poi scosse la testa e lanciando uno sguardo a Luce di fronte a sè si alzò sorpassando Alec.
Luce assecondandola rimise a posto le posate e con estrema velocità prese giacca e borsa con tanto di libro in mano e seguì Ivy fuori dalla Sala Principale.
Michael incapace di capirla non fece nulla per fermarla, anzi rimase lì fermo a guardarla andare via《Sono un totale idiota!》affermò tra sé.
《Concordo pienamente》lo assecondò Avril rubando dal piatto del fratello un toast bruciacchiato con un po' di miele sopra, prendendo posto accanto a lui.
Michael le lanciò un'occhiataccia fuggitiva, poi abbassando lo sguardo si riconcentrò sul piano.
Avril intenta ad assaporare il toast si fece più vicina a Michael per sbirciare il progetto《Trovato niente?》chiese.
Lui disperato spostò il progetto più in là in modo da non farle leggere il fantastico piano di fuga dell'anno.
Facendo così però rischiò di metterlo in vista《Devi stare più attento, avremmo potuto essere chiunque》lo riprese Dylan Beker con quell'aria sempre seria forse per via del suo essere sempre rigido e protettivo e pallido, molto pallido.
Dietro di lui c'erano Max e Iris che entusiasta del progetto raggiunse Avril dall'altro lato del tavolo passando da sotto la lunga tavolata.
Dylan le rivolse uno sguardo confuso, erano vicini alla fine del tavolo poteva benissimo fare il giro, poi però si accorse della banalità di quel pensiero e ritornò a Blake.
Max prese posto di fronte ad Avril.
Certo che non mancava mai l'occasione di provarci, d'altro canto ad Avril non sembrava dispiacere così tanto come faceva credere.
Era in un certo senso lusingata da quegli sguardi, ma anche confusa dalla circostanza e dal... senso di colpa.
Davanti a sè vide passare Luce che sbadata per com'era aveva dimenticato la sciarpa dei Wampus sul tavolo.
Una volta raggiunta la sciarpa, Luce le rivolse uno sguardo che non esprimeva emozioni.
"Non essere arrabbiata con lei, non c'entra nulla con tutto questo" le comunicò un po' arrabbiato "Ho per caso chiesto il tuo parere, Dylan?" pensò lei con aria irritata tanto da sbuffare.
Dylan concentrato sul progetto non la guardò nemmeno "Sai che c'è mi hai stancato, fai tanto la vittima ma non ti accorgi di quello che sto facendo per te" caratterialmente non sembrò nemmeno arrabbiato come lo era mentalmente.
Luce invece mostrava molto spesso le sue emozioni, infatti era arrabbia.
"Magari faccio tanto la vittima perché lo sono?! Hai mai pensato di essere un po' troppo egocentrico? Adesso capisco tutto, le tue solite sospensioni giornaliere sono causate dal tuo forte ego e non da Mccall" rispose a tono.
Dylan dapprima calmo, si voltò bruscamente verso la sorella ancora a distanza dal suo posto "Scusami? Adesso stai dalla parte di chi nemmeno conosci?" "Sai quando le cose ti vengono nascoste fai di tutto per scoprirle, fratellone" disse Luce lanciando uno sguardo al tavolo dei Tuono Alato, in altre parole dei Serpeverde.
Anche Ross Blake era un Tuono Alato, ma stava continuamente con i Wampus che quasi quasi lo era diventato per davvero.
Avril intenta a fissare una Luce Beker sorridere soddisfatta con lo sguardo rivolto verso l'ultima tavolata al lato opposto della loro, seguì il suo sguardo.
Subito la sua attenzione venne attirata da Jake Mccall che con aria seria fissava Dylan Beker ormai rivolto a guardarlo.
E subito le venne in mente l'idea di dover convincere Dylan a portare pure Mccall con loro, era fondamentale per Dylan avere un'altro punto di vista sulla storia della maledizione, ma di certo non sarebbe stato molto d'accordo.
"Lucinda Isabelle Beker, smettila di comportarti come una bambina, è una cosa seria non posso perdere tempo con queste cose..." la rimproverò Dylan, Luce si voltò verso il fratello maggiore smettendo di sorridere lasciando spazio ad un'espressione delusa "Bene, se per te è perdere tempo, non credo cosa ti debba importarti del mio rapporto con Avril o di chi frequento".
A passo pesante Luce sorpassò il loro posto nella grande tavolata《Non volevo dire questo...》disse Dylan Beker pensando ad alta voce seguendola con lo sguardo verso l'uscita.
I presenti guardarono Dylan confuso, lui con molta calma si giustificò solo con tre parole semplici e complicate allo stesso tempo《Niente, problemi familiari》.
Avril approfittando del momento disse《Dalle un po' di tempo, stai facendo del tuo meglio per proteggerla, comunque》e qui abbassò di un tono la voce, Dylan la guardò.
《Non credi ti servirebbe una mano?》chiese Avril rivolgendo lo sguardo verso Mccall, Dylan per la prima volta in vita sua scoppiò a ridere.
Subito dopo però smise riprendendo la solita espressione seria《Tutti fissati con lui! No, sono abbastanza capace da poter fare questa cosa da solo》.
Alec Saltzman, in quanto cugino di quest'ultimo, divertito dalla cosa affermò《Potrei convincerlo...》《Per quanto nobili sono le tue intenzioni non ho intenzione di mettermi nei guai, quell'idiota potrebbe anche dirlo a qualcuno, senza offesa Alec》rispose Dylan storcendo il naso.
Alec fece spalluccie, ormai era abituato a sentire gli scambi di insulti tra i due.
Avril lo fulminò con lo sguardo affermando《Andiamo Beker, da quando in qua ti importa di chi lo viene a sapere, lo ha scoperto Luce, ma non per questo ti sei fermato》《Ha ragione, dovresti provare o se non vuoi tu ci proviamo noi credo che non faccia differenza》l'assecondò Max.
Avril sorrise compiaciuta a Max contenta di non essere l'unica a sostenere un'idea assurda come quella《Forse per voi non fa differenza, ma per me sì》《Devi solo ignorarlo》gli consigliò Iris dopo una lunga riflessione in silenzio《Ignorare quello lì?》chiese retorico Dylan.
Avril sorridente affermò《Bene, mi occuperò del caso io stessa, ho trovato pure uno stratagemma per convincerlo, dopotutto non mi chiamano Blake perché suona bene》.
Lo stratagemma? Ovviamente per lei si traduceva in "Ricatto bello e buono".
Ad aggiungersi senza nessun preavviso fu Max Fallen《Cos'hai in mente piccola Blake?》chiese sottovoce alla fine del pranzo.
《Mccall ha ancora una cosa in sospeso, non so se ricordi...》disse la ragazza con spietatezza, Max schiuse le labbra intrigato dalla crudeltà, ma allo stesso tempo astuzia della Blake.

D'altro canto Mccall non aveva mica dimenticato quel dannatissimo episodio.
Avril Blake le si era rivoltata contro dicendo esattamente queste parole "Persuadere una Beker, questo è un colpo basso per fino per un Mccall!".
Li aveva colti in flagrante tanto che quella che credeva non fosse una Lucinda Beker sussultò.
Lui incapace di capire perché la piccola Blake gli stesse urlando conto rimase a guardare la litigata tra le due.
Solo quando Avril Blake gli sbattè la verità contro lui capì chi si trovava di fronte, una Beker.
Si era voltato a guardarlo con stupore e preoccupazione tanto da infilarsi le dita tra i capelli e chiudere gli occhi nervosamente.
Non riusciva a smettere di pensare a ciò che aveva fatto inconsapevolmente, si sentiva un traditore a tutti gli effetti.
E per di più quella piccola odiosa Beker quella sera gli aveva pure chiesto chi fosse, cavolo!
Era un completo idiota, si era fatto ingannare da lei e dalle circostanze.
Come diavolo aveva potuto credere fosse la sua fidanzata, avendo a cena tutta la famiglia Beker al completo?
Incapace di restarsene fermo ad immaginare la Beker sorridere soddisfatta, uscì dalla Sala Principale per seguirla in compagnia di Connor Mcdermott, Serpeverde e suo potenziale compagno di crimini.
Il fatto che Ivy era solita prendersi un'ora buca il mercoledì per andare in biblioteca, Connor e Mccall si recarono proprio lì.
Una volta dentro entrambi educatamente salutarono Mrs. Stone seduta nella sua solita scrivania posta al centro, dell'immensa biblioteca, in un angolo a destra.
Una volta superata si diressero verso le grandi tavole in legno la quale erano occupate da ben pochi studenti.
Jake li osservò ad uno a uno fino a soffermarsi su di lei, i lunghi capelli castani ondulati, quella sera erano sciolti, adesso stavano raccolti in una coda con dei ciuffi ribelli che le ricadevano sugli occhi.
Immersa nella lettura, prendeva appunti su una pergamena di fianco al libro, e accanto a lei vide sua cugina Ivy che continuava a parlarle mentre lei fingeva di ascoltarla.
Connor fissò la sala incuriosito《Chi stiamo cercando? Oh c'è Ivy! Ed è in compagnia della Beker... della Beker?!》.
Jake si precipitò a rimproverlo, ma ci pensò Mrs. Stone precedendolo《Che ci facciamo qui e perché spiamo tua cugina?》bisbigliò Connor.
Jake quasi lo ignorò, ma fu costretto a dare una risposta frettolosa per via del fatto che non avrebbe più smesso di fare domande《Ti ho portato con me perché credevo fossi più silenzioso di Grey, ma ora mi rendo conto che non è così Mcdermott e comunque non siamo qui per Ivy》affermò.
Riportò la sua attenzione sulla Beker.
Preso dall'impulso di precipitarsi lì e andarle contro, per la tranquillità con cui se ne stava lì ferma, si rese conto fosse una stupidagine.
Era solo una semplice ragazza che neppure conosceva, non poteva farle una scenata così nonostante in pubblico raggiunse il tavolo delle due sedendosi di fronte.
Connor confuso lo seguì precipitoso Ivy Saltzman si sorprese alla vista di entrambi e chiese gentilmente ma nervosamente《Qualcosa non va, Jake?》.
Luce che fino a quel momento era rimasta con lo sguardo rivolto verso il libro di fronte a sé, rimase perplessa e schiudendo le labbra rosee spostò lo sguardo sulla pergamena, intimorita dallo sguardo di fronte al suo.
Jake assentì come se nulla fosse e gocherellando con la piuma della cugina lasciata sul tavolo disse《Connor non dovevi parlare con Ivy in privato?》affermò riferendosi ad un immaginaria conversazione avuta prima di sedersi lì.
Luce fremette silenziosamente, astuto, pensò imprimendo l'inchiostro della penna a piuma sulla carta giallognola.
Connor alzò improvvisamente le spalle e guardando Ivy percepì all'istante l'intento di Mccall.
Ivy d'altra parte non rifiutò《Certo, dimmi》fece per alzarsi, ma Luce senza distogliere lo sguardo dal libro l'afferò da una mano《Avevi promesso di spiegarmi erbologia, Ivy, non puoi andare》disse col pretesto di non rimane da solo con Mccall.
Jake alzò un sopracciglio, assunse un sorriso compiaciuto e con serietà sfidò il tono asciutto della Beker《Connor l'aspetta, può istruirti dopo》riferì, Luce imperterrita e con ancora lo sguardo basso disse《Ci starai molto e poi tra un'ora ho il compito》.
Jake smise di sorridere e mandò un'occhiata a Connor di fianco a sè che rispose《Tranquilla, non ci metto molto, Ivy sarà tua molto presto promesso》.
Finalmente la Beker alzò lo sguardo per rivolgersi a Ivy che le sorrise lasciandola da sola in compagnia di Mccall.
Lei chiudendo le labbra in una sottilissima linea riportò lo sguardo sul libro.
Approfittandosi del momento Jake le rivolse un sorriso divertito《Hai paura che ti pietrifichi con lo sguardo?》《Scusa che sbadata hai detto qualcosa?》chiese retoricamente.
Lui sorrise beffardo sistemandosi i capelli《Dicevo hai paura di me?》chiese provando ad essere serio.
Lei troppo ostinata alzò lo sguardo, inarcando le sopracciglia, dal suo libro per rivolgerlo al diretto interessato.
Jake le fece l'occhiolino sorridendole, lei in tutta risposta gli lanciò un'occhiataccia e inconsapevolmente gli mostrò il colore rosso accecante delle sue iridi sovrannaturali.
Per un momento rimasero a guardarsi negli occhi finché lui non proferì parola《Perché fuggi da me allora, piccola Beker?》affermò Jake con voce calma.
Luce distolse lo sguardo dal suo e con fare veloce inserì la pergamena tra il libro e lo chiuse sbattendolo e poi prenderlo in mano, alzarsi e dire con molta non curanza《Non credo di avere nessuno motivo di fuggire men che meno parlarti》.
Raccolta la sua borsa gli passò accanto per dirigersi nello scaffale dietro di lui, ma prima che potesse farlo Jake l'afferrò delicatamente dal polso.
Lei allontanandosi dalla sua presa lo fulminò con lo sguardo e infastidita affermò《Non toccarmi》.
Jake abbassò lo sguardo per sorridere divertito, si inumidì le labbra e alzandosi le si mise di fronte per bisbigliarle《Sbaglio o qualche giorno fa non ne facevi a meno?》.
Luce gli lanciò uno sguardo agghiacciante con un sorriso beffardo e avvicinandosi ulteriormente al suo viso bisbigliò《Sbaglio o qualche giorno fa eri tu quello a sedurre quella sbagliata? Non ridi più vero?》.
Mccall seguì il movimento delle sue labbra rosee con lo sguardo.
Era troppo vicina per i suoi gusti e questo lo mandava fuori di testa, per non parlare del fatto che ancora una volta lo stava prendendo in giro per quella stupida sera.
Riconcentrandosi nei suoi occhi nocciola a poca distanza dai suoi con una punta di rabbia disse《A proposito di questo, Beker...》assunse un'espressione serissima quasi minacciosa e continuò il discorso《Ascoltami bene Beker perché non lo ripeterò due volte》.
Luce divertita gettò la testa all'indietro per poi scuoterla leggermente《Ah, si? Allora dimmi ti ascolto》disse prendendolo in giro.
Jake ignorandola andò dritto al punto della questione《Non so quali fossero le tue intenzioni, ma qualunque cosa sia successo quella sera, non c'è stato nessun sbaglio, nessun momento e nessun bacio... ci siamo capiti》spiegò.
Luce annuì e con fare divertita affermò《Niente di niente, Mr. Mccall》con l'indice colpì la sua cravatta verde argento scombinata《Dovresti imparare a farla》disse lei cambiando argomento.
Lui non si mosse di una virgola, nemmeno quando lei senza il suo permesso gli sciolse la cravatta per rifarla daccapo.
Intenta ad applicarsi Jake sospirò《Non devi preoccuparti, rimarrà tra me e te ... il fatto che non sai aggiustarti la cravatta ovvio》disse divertita.
Jake sorrise《Cosa ti fa credere che quello che è successo a Natale possa dannegiarmi? Sono io quello che vince in ogni caso Beker》.
Il divertimento di Luce finì all'istante, non era mai stata sminuita in quel modo da nessuno.
Presa di rabbia tirò la cravatta stringendola in modo da riportarlo al suo posto《Potrà anche essere, ma da una parte saresti disonorato dalla tua stessa famiglia e potresti essere ucciso e sappiamo da chi, dall'altra cosa guadagneresti? Il fatto di poter dire di averci provato con me? Non credi che vantartene ti riporterebbe alla prima opzione, Mccall?》bisbigliò.
Jake infastidito dall'ovvia ipotesi della Beker ritrasse la cravatta dalle sue fredde mani e finì col sistemarla da solo, a Luce scappò un risolino.
Adesso era certa che Jake Mccall sapesse farsi il nodo alla cravatta senza l'aiuto di lei o di qualcun'altro.
Con sguardo minaccioso disse《Non converrebbe nemmeno a te》lasciò ricadere in perfetta forma la cravatta sulla camicia bianca in ordine.
Luce sorrise mesta, lui si sporse leggermente su di lei《Perciò abbiamo un segreto in comune adesso Beker》concluse afferrando un libro.
Luce trattenne il fiato, indietreggiò, ma andò a finire contro il davanzale dello scaffale da cui Mccall aveva preso il libro.
Si guardò intorno imbarazzata, mentre i suoi straordinari occhi verdi non smettevano di guardarla memorizzando ogni suo minimo particolare.
Prendendo un respiro profondo si costrinse a sostenere quello sguardo《Non sono brava a mantenere segreti》rispose a tono.
Jake alzò le sopracciglia attirando a sè il libro, lo analizzò poi fece scorrere lentamente l'indice sul dorso del libro《Beh, ti conviene imparare a farlo》ribattè pronto.
Lei in tutta risposta lo sorpassò andando dritta nello scaffale successivo.
Mccall la seguì con lo sguardo.
Precipitoso si immerse tra i libri dello scaffale che aveva di fronte e ne separò due per sbirciarci dentro.
Una volta che lei incrociò il suo sguardo tra i libri quasi non urlò spaventata dal suo sguardo gelido《Mantieni il segreto》disse ferreo《No》rispose lei sospirando infilando con furia un libro proprio in quello spazio vuoto.
Mccall si ritrasse immediatamente fortuna per i suoi riflessi abbastanza pronti.
Luce dall'altra parte dello scaffale sorrise divertita, era la prima volta che teneva il coltello dal manico.
Avere in pugno Mccall era diventato un gioco da ragazzi.
Era infastidita dall'insistenza cui lui la sottoponeva ma allo stesso tempo la divertiva essere l'unico problema in quell'istante di Mccall.
Sorrise divertita nascondendo il viso e il buon umore dietro un libro di erbologia preso da poco.
Jake sospirò e arresosi la raggiunse nello scaffale affermando《D'accordo, cosa vuoi?》, Luce alzò gli occhi al cielo più chiara di così non poteva essere stata.
Tuttavia si sentì costretta a rispondere e riflettendoci su diede una risposta alquanto diretta, forte《Vorrei che tu non facessi più sospendere mio fratello》.
Quelle parole per Jake furono come un colpo al cuore e addolorato si poggiò una mano sul cuore come se avesse un attacco《Certo e magari potrei pure aiutarlo a non cacciarsi nei guai》disse premuroso poi però cambiò espressione.
Divenne freddo e serio《Ma per chi mi hai preso? Per Babbo Natale?》, Luce trattenne il sorriso per non smontare la sua immagine da prepotente.
Tuttavia non evitò di prenderlo in giro《Beh, ineffetti qualche somiglianza la vedo e visto che ti sei offerto perché no?》.
Jake sgranò gli occhi e bloccandole il passaggio disse《Aspetta, non dirai sul serio Beker》lei assentì serissima.
Poi con molta tranquillità se lo lasciò alle spalle per raggiungere Ivy Saltzman e Connor Mcdermott seduti in uno dei tavolini di fronte le alte e grandi finestre della biblioteca .
Ma le fu sbarrata la strada proprio da chi meno si aspettava, Dylan Beker seguito da Avril Blake.
Indietreggiò all'istante pestando involontariamente le scarpe nere lucide di Jake Mccall il quale la spinse via gemendo di dolore.
Interdetta si voltò verso di lui con fiato sospeso, Jake alzò le sopracciglia con uno sguardo destabilizzato.
L'attimo dopo però alzando lo sguardo, dietro Luce Beker, vide proprio il suo miglior amico fin dall'infanzia.
Ovviamente ironizzo la situazione.
Col battito a mille si ritrovò a non saper bene cosa fare, poi però si accorse del fatto che si ritrovava di fronte a pochi millimetri da una Beker nello stesso spazio e ciò lo fece ritornare in sé.
Indietreggiò e in fretta e furia afferrò un libro dallo scaffale accanto e come nulla fosse passò dal lato opposto scaffale in cui c'era Dylan Beker.
Luce chiuse gli occhi per un momento e buttò fuori aria calda con un sospiro profondo causato dall'ansia e la paura provata l'attimo prima.
Saltò in aria quando il fratello le poggiò una mano sulla spalla《Ehi, okay non credo di far così paura forse sì ... tutto bene, Luce?》le chiese dolcemente.
Sembrava essersi calmato dalla discussione di quella mattina.
Avril stava alle sue spalle aspettando il momento adatto per parlarle mentre con lo sguardo seguì proprio lo strano e misterioso ragazzo con in mano un libro uscire da dietro lo scaffale.
Luce sorrise a labbra chiuse《Adesso che siete qui, non bene》Dylan si morse le labbra internamente annuendo.
Adesso la riconosceva.
Fece scivolare la mano dalla sua spalla, sospirando le confidò《Credimi non dovresti preoccuparti di noi》il tono della sua voce si fece più serio del solito《Non sono io men che meno Avril e il resto del gruppo da cui dovresti diffidare. Presto lo capirai, e quando succederà spero tu faccia la scelta giusta ... ti consiglio di rifletterci già da adesso, il tempo scorre e quella che ti sembrerà adesso una vita noiosa e monotona ti mancherà dopo》continuò.
Luce fremette silenziosamente non era mai stato più serio in tutta la sua vita e adesso le diceva di dover fare attenzione di chi fidarsi.
Forse Avril e Max gli avevano detto di Mccall, era rimasto deluso?
Mortificata iniziò a tremare, il respiro le si bloccò al petto per via della paura di non essere perdonata dal suo stesso sangue.
Dylan allarmato la fece sedere in una delle sedie vicino allo scaffale, Avril le si mise accanto tastandole la fronte poi scosse la testa constatando che non aveva febbre.
Dylan sbuffò mettendosi le mani tra i capelli castani e parlando tra sé disse《Non dovevo dirle ... per Godric, ci mancava solo lui!》quasi non urlò alla vista di Mccall insieme a Connor e Ivy.
La Saltzman si fece vicina accompagnata dal curioso Mcdermott trattenuto dal colletto da Mccall stesso.
Luce non smise di tremare come una foglia, sentiva freddo anche se non poteva visto che per metà lo era e aveva un senso di nausea alla bocca dello stomaco.
Preso di rabbia Dylan afferrò Mccall dalla cravatta《È solo colpa della tua famiglia! Spero che ora tu tene renda conto, guardala, non si regge neanche in piedi!》lo trascinò proprio di fronte a Luce.
Mccall si voltò a guardare Dylan Beker con un'occhiataccia per controbattere《Sai benissimo che la colpa è della maledizione, le hai detto qualcosa in proposito, non è vero?》chiese ovvio.
Gli occhi nocciola di Beker divennero di un rosso fuoco alla vista di quel sorrisetto convinto sul viso di Mccall, poi i canini bianchi affilati uscirono dalle sue labbra.
Mccall indietreggiò con la paura di rimanerci secco《Dylan ti prego fermati c'è un altro modo》affermò Avril trattenendo Dylan per un braccio.
Lui però parve non ascoltarla《Non c'è nessun'altro modo!》sbraitò contro Mccall afferrandolo con la mano destra dal collo.
La presa fu talmente forte da sprofondare le unghie nella pelle del giovane Jake Mccall causandogli una grande ferita.
Ivy si rifugiò tra le braccia di Connor terrorizzato e preoccupato per l'amico.
Jake cercò di non urlare quando con forza lo trascinò vicino le sue fauci, i canini, che ben presto affondò senza pietà nel suo collo.
Avril rimase traumatizzata dal comportamento di Dylan, non era mai stato così brutale negli anni precedenti perché proprio adesso?
A distarla però fu la mano di Luce posarsi sul suo braccio, si alzò faticosamente e con tutta la forza che possedeva tirò via il fratello da Mccall.
Con una semplice presa del colletto lo scaraventò contro lo scaffale di fronte causando la caduta di alcuni libri.
Luce guardò dritto negli occhi Dylan.
I suoi occhi erano famelici come il sangue rosso scuro che sgorgava dalle sue labbra.
Lei scosse la testa contrariata e disgustata dal pessimo stato del fratello.
Distolse lo sguardo per portarlo su Jake, gli si avvicinò e spostandogli il mento con l'indice e il medio osservò la ferita sul collo.
Inebriata da quell'intenso e meraviglioso profumo metallico e da quel rosso luccicante con l'indice tastò la ferita per poi portarlo alle labbra e assaggiarlo.
Per un momento chiuse gli occhi perdendosi nel dolce sapore del suo sangue, poi li riaprì.
Non si era nemmeno resa conto di aver trattenuto la sua brama di sangue mordendosi le labbra fino a farne uscire del sangue.
Ne approfittò per curare Mccall.
Si mise alla pari del suo sguardo e proprio di fronte a suo fratello per ripicca trasmise il proprio sangue curativo a Jake Mccall tramite un bacio.
Mccall quasi non cadde in preda al panico per via di quel gesto sconsiderato e per giunta proprio di fronte a Beker.
Solo Salasar e Godric sapevano cosa gli avrebbe fatto una volta soli in corridoio, sicuramente non sarebbe scampato alla morte.
Tuttavia la piccola Beker sapeva sempre come farlo finire nei guai.
Baciare il peggior nemico di tuo fratello proprio di fronte a quest'ultimo direi proprio che stesse cercando di metterlo nei guai, guai seri.
D'altro canto Jake non rifiutò neppure una singola goccia del suo sangue che qualche secondo prima avrebbe considerato sporco e impuro.
Luce invece sembrò interdetta lo scambio di sangue poteva peggiorare la situazione innescando l'emolisi, distruzione dei globuli rossi.
Per Dylan Beker invece lo scambio in sé era come un qualcosa di intimo, personale tra due persone e questo lo faceva andare ancor di più fuori di testa.
Se solo l'avesse vista l'intera famiglia l'avrebbero esonerata per sempre se non fosse per il fatto che in futuro le sarebbe toccata una profezia.
Cercò di leggere il pensiero della sorella, vuoto totale.
Non era mai stata così brava da impedirglielo e ad un tratto lo divenne nascondendo molto bene i propri pensieri ed emozioni.
Probabilmente era stato, ma questo Dylan non poteva saperlo, per via del fatto che la sua mente fosse stata invasa dai pensieri o ricordi di Jake Mccall.
Più intenso era lo scambio più vividi i suoi ricordi apparivano a Luce Beker.
Dal netto buio che la circondava vide un abito rosso accecante girarle attorno era una ragazza, dai castani capelli raccolti per metà in una sottilissima coda, che sorrideva divertita.
La sua vivacità trasmetteva una forte caloria e spensieratezza da diventare limpida e riconoscerne accanto un alta figura in un abito nero da cerimonia.
Il ragazzo la fermò di colpo l'afferrò dalla vita, Luce gemette e l'attimo dopo si ritrovò di fronte un Mccall abbastanza forte che la stringeva a sè.
Il suo cuore fece un balzo e non ne seppe nemmeno il motivo, se per la poca distanza o perché, come per magia, si era ritrovata dall'assistere al ricordo al viverlo.
Lui la guardava così intensamente da toglierle il respiro, di fatti boccheggiò ansimando《Tutto bene, Miss Beker sembrate in difficoltà posso in qualche modo aiutarvi?》gli chiese lui prendendola in giro.
Lei senza fiato riuscì a pronunciare《Non credo di aver alcun problema, Mr. Mccall a meno che voi non vi considerate come tale》《Ammetto di esserlo mia dolce spregevole fanciulla, ma un problema alquanto dissuadente》disse lasciando scivolare lentamente la mano dietro il lungo abito per delineare dolcemente e con superbia le sue stringhe.
Un brivido la percorse da capo a piedi《Dal distruggere tuo fratello a duello domani. Sarà la vittoria definitiva dei Mccall, puoi starne certa.》continuò con sguardo compiaciuto che aveva occhi solo per lei quella sera.
Era come se entrambi fossero destinati ad essere lì insieme in mezzo a quella gente, in quel posto, in quell'angolo del mondo in cui nessuno li avrebbe potuti riconoscere.
Col fiato smorzato lei lo guardò impassibile《Gli pianterò un paletto nel cuore, Amethy Beker e nessuno mi fermerà》chiarì Mccall sfiorandole con le dita, il lato opposto al cuore, sotto la scapola per poi bisbigliare《Proprio qui, in questo punto, il più debole in assoluto》.
Il fiato le si bloccò alla gola come se l'avesse afferrata e stesse per strangolarla.
Improvvisamente ritornò in sé, nella realtà, ad Ilvermorny in biblioteca.
Qualcuno l'aveva afferrata e separata bruscamente da Jake Mccall interrompendo il legame che si era creato e di conseguenza lo scambio.
Alzò lo sguardo con affanno.
Di fronte si ritrovò gli stessi identici occhi del Mccall del sogno.
Aveva le labbra dischiuse e tremanti, non riusciva a crederci, erano identici così come Jake aveva notato per la Beker: stessi lineamenti, stessi occhi, per fino stesso colore di capelli.
Per un momento sostennero l'uno lo sguardo preoccupato dell'altro, poi una voce li interruppe《Perché diavolo lo hai fatto? Ti sembra essere un gesto che ritrovi nell'etica di un Beker, salvare la patetica vita di chi da secoli ti dà la caccia?》la riprese Dylan strappandosi via con forza la cravatta dal colletto strappandola.
Avril e Ivy indietreggiarono di nuovo, Dylan infuriato si portò le mani alla fronte pressandola solo per trattenersi dal commettere un'omicidio.
Lei col fiato corto e con voce lenta e bassa rispose《Se pensi questo, non sai nemmeno cosa significhi la parola 'Etica', Dylan》prendendo una lunga pausa silenziosa riprese《E se questo ti fa sentire peggio, non è la prima volta che succede》.
Con superbia lentamente si passò l'indice sulle labbra per pulirle dal suo stesso sangue rosso scuro sostenendo ancora lo sguardo di Mccall appoggiato con le spalle allo scaffale sfinito.
Nei suoi occhi verdi notò il terrore e lo stupore di quell'attimo vissuto pochi istanti prima con Dylan Beker presente ad assistere senza dire niente fino ad allora.
Il momento dopo distolse lo sguardo per portarlo sul fratello Dylan ancora furente《Ci vediamo nel passato tesoro》disse dandogli le spalle portando indietro i capelli e sorridendo malevole.
Qualcosa era cambiata e per quanto ne sapesse Dylan era stata colpa della goccia di sangue che aveva preso da quel Mccall.
Dando un'ultimo sguardo alla sorella svoltare l'angolo del corridoio fuori la biblioteca Dylan si rivolse verso Mccall.
Lo afferò dal colletto e freddamente con tono preoccupato chiese《Cosa le hai mostrato, Mccall?》.
Il giovane dagli occhi verdi parve essere spaesato, scosse la testa.
Non aveva idea di cosa avesse visto o da dove quel ricordo fosse stato reale nella sua vita.
Nemmeno la più remota parte del suo subconscio sapeva cosa aveva appena ricordato e il perché lo avesse fatto proprio quando aveva stretto un legame con Lucinda Beker.
Probabilmente aveva ricordato un sogno fatto tempo fa, in quel periodo, era solito sognarla in luoghi e tempi mai visti prima.
Questo solo di notte, non in pieno giorno e ad occhi aperti.
Il capitolo è finito!
A breve continueremo a parlare di sogni strani, attacchi di panico e così via, tranquilli questa suspense non lascerà in sospeso le nostre anime ancora per molto, siate pazienti di scoprire la verità.
Ben presto tutto sarà svelato!
Cordiali saluti,
~ Beauty_princess05

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