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"Immagina"- Zayn Malik

Raghi, questo capitolo è bruttino. Mi scuso in anticipo. Scrivete nei commenti cosa ne pensate.


Eri in ospedale, distrutta. Ti era arrivata una chiamata dalla mamma del tuo ragazzo, nella quale ella, in lacrime, ti avvisava del fatto che Zayn avesse avuto un incidente in auto e ora si trovava in ospedale.

Subito ti eri precipitata nel luogo detto dalla donna, ma, dopo aver trovato i genitori del tuo ragazzo Zayn che ti spiegarono un po' la situazione, nessuno ebbe più notizie di lui. Sapevi solamente che aveva avuto un forte trauma cranico, che la situazione era abbastanza critica e che le condizioni del ragazzo non erano stabili. Subito lo avevano sottoposto ad un intervento, ma dalla sala operatoria in cui era stato portato Zayn sanguinante, non uscì nessuno per più di nove ore.

I genitori del tuo ragazzo erano tormentati, cercavi di consolarli ma non ci riuscivi, eri a pezzi anche tu.

 Dopo tante ore di attesa, di ansia e costante paura, vedesti il chirurgo che aveva svolto l'operazione uscire dalla sala e venirvi incontro. Il tuo cuore batteva all'impazzata, volevi solamente stare con il tuo amore, sapere che stava bene, che tutto era ok, ma, purtroppo, così non era. Il medico parlò:

Medico chirurgo: Abbiamo fatto tutto il possibile, ora il ragazzo sembra aver acquisito una certa stabilità nelle condizioni, ma la prognosi rimane comunque riservata. Il ragazzo si trova in uno stato di coma ora, dobbiamo solo sperare per il meglio. Dopo questo intervento così delicato, lo lasceremo nel reparto di rianimazione. Lo potrete visitare tra un paio d'ore, ma solamente per pochi minuti. Possiamo solo dire che la situazione è abbastanza critica e che finché non ci saranno mutamenti nelle sue condizioni, non possiamo ancora dire nulla.

Il medico vi salutò cordialmente e tu scoppiasti in lacrime. La madre del tuo ragazzo ti abbracciò. Fu un abbraccio con il quale vi trasmetteste un po' di coraggio, ma la paura non vi abbandonava mai.

Quella notte la passasti in ospedale. Nonostante più volte la mamma e il papà di Zayn ti avessero detto di andare a casa a riposare, tu non volevi neanche sentir parlare di quella opzione. 

Quella notte, per rimanere sveglia e per essere vigile su ogni spostamento dei medici dalla camera di Zayn che ti potesse preannunciare qualche novità, facesti continui viaggi al distributore automatico dell'ospedale per prendere del té caldo.

Mamma di Zayn: T/N, ti vuoi sedere qui? Almeno sarai tranquilla per un secondo. Forza tesoro...

Disse la donna indicandoti una sedia accanto a lei. Normalmente non avresti accettato per il troppo nervosismo che ti faceva camminare costantemente da una parte all'altra, ma eri davvero stanca e quindi cedesti.

Tu: Avevano detto che potevamo vedere Zayn due ore dopo l'operazione, perché non ci fanno ancora entrare...

La donna sospirò e scosse la testa per dire che non sapeva nulla.

La mattina dopo, finalmente, riuscisti a visitare Zayn nel reparto in rianimazione. Ti si strinse il cuore in una morsa vedendolo ridotto in quelle condizioni: il colorito ambrato del suo volto, che tanto amavi, era spento, la mascherina dell'ossigeno sul viso nascondeva i suoi tratti angelici, mentre, innumerevoli tubicini, che lo collegavano a macchine per controllare il battito cardiaco e a boccette per l'idratazione, gli avvolgevano le braccia tatuate.

Ti avvicinasti al tuo ragazzo e gli accarezzasti una mano dolcemente. Iniziasti a parlagli, nonostante sapevi non potesse sentirti:

Tu: Zayn, amore, non fare scherzi, eh?! Io ti aspetto qui, sono qui dall'alba sino al tramonto. Non sei solo, capito? Amore, sono qui...lo so che mi ascolti, non mollare proprio adesso, io non riesco ad immaginare di continuare la mia vita senza te...

Iniziasti a piangere disperatamente. Poi sentisti un forte "bip" prolungato da parte delle macchine alle quali Zayn era collegato. Ti prese il panico. Vedesti lo schermo che segnava l'elettrocardiogramma del ragazzo lampeggiare e indicare un'improvviso e pericoloso abbassamento dei battiti cardiaci.  Gridasti e chiamasti aiuto. Subito un' équipe di medici arrivò in soccorso di Zayn. Ti rimanesti lì immobile, fissando il ragazzo, mentre il cuore ti era arrivato in gola. Un'infermiera ti prese delicatamente dalle braccia:

Infermiera: Signorina deve uscire...

La vista ti si annebbiò e iniziasti a gridare e piangere contemporaneamente, non volevi lasciare Zayn da solo nelle mani della morte, non poteva andare così a lui.

Tu: Zayn! ZAYN! Ti pregooo! Io sono qui! Non ti lascio, tu non lasciarmi!

Infermiera: Signorina, la prego...

Ti fecero uscire dalla stanza e, una volta fuori, le tue ginocchia non riuscirono a reggerti più. Cadesti a terra, tremando, piangendo. I genitori del tuo ragazzo ti vennero incontro.

Padre di Zayn: T/N, vieni qui...

Ti prese per un braccio e ti fece appoggiare a lui. Poi ti fece sedere sulle sedie in sala d'attesa. 

La mamma del tuo amore piangeva ininterrottamente da due ore, da quando i medici erano entrati nella camera d' ospedale del figlio e non erano più usciti. 

Madre di Zayn: Se Zayn non dovesse farcela i-io...

La donna singhiozzò ancora più forte, sia tu che suo marito la abbracciaste. Poi tu prendesti parola asciugandole e asciugandoti qualche lacrima sul volto segnato da profonde occhiaie e stanchezza:

Tu: Tuo figlio è forte, è combattivo...ce la farà- i medici uscirono dalla stanza-...sentiamo cosa dicono...

Uno dei medici si avvicinò a voi e iniziò a parlare:

Medico: Ora le condizioni sembrano essere stabili. Terremo sotto controllo l'elettrocardiogramma ovviamente e la fasciatura alla testa, ma, dobbiamo sempre aspettare il suo risveglio.

Passò una settimana nella quale non facevi altro che andare avanti e indietro dall'ospedale a casa e viceversa. Le condizioni del tuo ragazzo sembravano essere migliorate, ma quest'ultimo non apriva gli occhi ormai da sette giorni.

Quella mattina come al solito ti recasti in ospedale e, una volta messa cuffia e camice sterilizzati, andasti a fare visita al tuo fidanzato nella sua stanza e iniziasti a parlargli come al solito:

Tu: Credo che avrò nausea del té per un po', sono giorni che non bevo altro per stare qui sveglia in ospedale e starti accanto. Mi manchi un sacco...la casa è vuota senza te...io sono vuota senza te...sai, ieri pomeriggio, quando sono tornata a casa per darmi una rinfrescata dopo la notte in ospedale, ho visto un filmato sul mio telefono, uno dei soliti stupidi video che fai tu mentre io sono concentrata a guardare qualcosa in tv o su Netflix. Si sentiva la tua risata nel video: un suono angelico per me, che purtroppo non sento da una settimana. Zayn, te lo ripeto, non fare scherzi... Io sono qui e ti aspetto e non me ne vado finché tu non varcherai la soglia di questo ospedale con me. Tu non mi abbandonerai vero?

Iniziasti a versare delle lacrime, in quei giorni non potevi fare altro che piangere. Non potevi credere che solo una settimana prima Zayn ti stava accanto ed era pieno di forze e in salute e sono qualche giorno dopo, ricoverato in coma su un letto di ospedale.

Stringesti la mano al ragazzo.

La mattina seguente arrivasti in ospedale con un barlume di speranza nel cuore: ti sentivi più felice, non sapevi perché. Ogni giorno speravi in una sorpresa al tuo arrivo in ospedale, speravi che lui si fosse finalmente risvegliato, che fosse lì presente con te.  

Arrivasti e ti recasti nella stanza del tuo ragazzo. Lì trovasti i suoi genitori davanti al letto di loro figlio che ti oscuravano la vista e non ti permettevano di vederlo.

Tu: Ciao, io sono arrivata. Se volete andare a casa a rinfrescarvi visto che siete stati qui tutta la notte, nel frattempo sto io con Zayn... 

I due si girarono verso di te in lacrime, ma con un sorriso sulle labbra. Ti fecero spazio e riuscisti a vedere il viso del tuo ragazzo che, sveglio, ti stava sorridendo debolmente. 

Ti emozionasti e iniziasti a piangere lacrime di gioia. Poi subito ti avvicinasti a lui e gli desti un bacio sulla guancia. Non volevi sconvolgerlo troppo. I genitori del ragazzo, sorridendo radiosi, ti lasciarono sola nella stanza con Zayn.

Tu: Non so che dire- dicesti asciugandoti le lacrime di gioia-...

Zayn sforzandosi cercò di parlare:

Zayn: Ti amo così tanto...

Tu: Anche io, non sai quanto...solo cerca di non sforzarti troppo parlando...mi hai fatto passare la settimana più tremenda della mia vita. E sono così grata che ora tu sia qui con me. Ora devi solo pensare a stare meglio, ok?

Gli accarezzasti il viso.

Zayn: Sei così bella...

Ridacchiasti:

Tu: No, tu lo sei... vorrei tanto baciarti ora, ma non so...sei ancora un po' debole e non voglio scombussolarti...

Gli desti solamente un bacio a stampo sulle labbra. 

Zayn: Non so che cosa sia successo l'altro giorno, ho solo visto un'altra auto venirmi addosso e non ho capito più nulla, non ho avuto i riflessi pronti e poi non ricordo più nulla. Solo a pensare che tu sia stata così male...mi dispiace, mi sento male..

Annuisti ascoltando.

Tu: L'importante è che ora tu stia bene. I dottori ti hanno spiegato tutto ciò che ti è successo?

Zayn annuì.

Tu: Ti hanno detto  quanto tempo starai qui in ricovero?

Zayn fece di no con il capo. Tu ti avvicinasti a lui nuovamente e con il tuo volto vicinissimo al suo gli sorridesti.

Tu: Ora dobbiamo solamente fare tutto con calma e fare attenzione alla tua convalescenza. L'intervento che hai subito non è affatto leggero, però insieme ci rimetteremo in sesto. Sei stato forte e le persone che riescono ad affrontare tutto ciò purtroppo sono poche. Insieme però, vedrai, che passeremo anche questa.

Vi stringeste le mani.






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