"Immagina"- Steve Rogers
Eri assorta nei tuoi pensieri durante la riunione degli Avengers. Non facevi parte della squadra, ma sedevi lì lo stesso in quanto attuale fidanzata di Steve.
Non ascoltavi nulla però di quella assemblea, eri troppo presa dai tuoi pensieri: avevi un grande peso sullo stomaco dovuto ad una notizia che dovevi comunicare a Steve ed eri sicura che non avrebbe fatto i salti di gioia; eri abbastanza certa di quale reazione avrebbe avuto e a quel pensiero eri triste più che mai.
Come al solito, durante il convegno, Steven aveva sul volto la sua consueta espressione seria e concentrata. La sua fronte corrucciata non ispirava molta tranquillità e neanche il suo sguardo autorevole. Ti soffermasti sulla sua figura per qualche istante, poi, per non dare nell'occhio, guardasti in basso e sospirasti.
Quando la riunione stava per finire, prima che tutti si congedassero, cercasti di attirare l'attenzione dei presenti.
Tu: Ragazzi, un secondo, io dovrei dire una cosa. Non riguarda l'argomento di cui si è parlato in questa riunione, bensì di una cosa mia personale. Vorrei sfruttare, però, il momento perché siete tutti presenti - iniziasti a giocherellare con le tue mani -. Probabilmente avrei dovuto comunicare questa notizia prima a Steve, in disparte, ma sono certa che dopo io e lui avremo modo di parlare a proposito, in privato - in quel momento il Capitano girò la testa verso di te con aria confusa e anche allarmata, probabilmente -. Io...tra tre giorni parto. Vado prima qualche settimana in Italia a salutare i miei genitori e a stare un po' con loro e dopo vado a Londra...mi trasferisco lì - in quel momento nella stanza ci furono fiati sospesi e bisbigli impercettibili, mentre il Capitano schiuse le labbra scioccato -. So che probabilmente per alcuni di voi sarà un po' un colpo alla sprovvista, ma purtroppo o, per fortuna, è così. Sapevate del fatto che io fossi qui a New York per il master in economia e...ho raggiunto anche questo mio obbiettivo. Mi hanno offerto un posto di lavoro in una importante azienda di Londra e non posso davvero rifiutare questa proposta...credo che voi mi capirete. Ho passato bellissimi momenti con voi in quest'anno di conoscenza. Avrei voluto conoscervi prima, mentre ancora ero nei miei tre anni di specializzazione e non solo in quest'ultimo anno. Ho tant - non riuscisti a terminare la frase che vedesti Steve alzarsi dalla sedia dove era seduto e uscire con passo svelto da quella stanza. Chiudesti gli occhi per un secondo, mentre tutti gli altri presenti rivolsero lo sguardo verso il basso imbarazzati. Sentisti persino Tony pronunciare un "Ahia..." flebile, in merito alla situazione-...Scusate ragazzi, sono sicura che avremo modo di terminare la discussione anche dopo...
Detto ciò, uscisti veloce anche tu da quella stanza seguendo l'uomo dalla tuta blu. Il suo passo non si arrestava, così fosti costretta ad iniziare a correre. Chiamasti il suo nome:
Tu: Steve! Steve, aspetta!
Il Capitano si voltò verso di te, aveva un'espressione serissima sul volto e la fronte accigliata più che mai. Ti avvicinasti il più possibile a lui.
Tu: Steve, ti prego aspetta che ti spieghi - il Capitano ti interruppe -...
Steve: Che cosa dovresti spiegarmi T/N? Hai detto tutto ciò che dovevi dire, è stato abbastanza.
Guardasti gli occhi addolorati dall'uomo difronte a te.
Tu: Allora...dimmi, cosa pensi?
Steven scosse il capo impercettibilmente.
Steve: Cosa vuoi che ti dica...non posso trattenerti.
Tu: Sì, ma hai avuto quella reazione prima di là, mi sono preoccupata...
Steve: Beh, non posso certo essere contento che tu te ne vada.
Tu: Lo so, ma...
Steve: Pensavo potessi parlarmi prima di questa faccenda, insomma... potevamo discuterne insieme.
Disse Steven con aria delusa e a tratti anche irritata.
Tu: L'ho saputo davvero da pochissimo, non potevo parlarne prima perché avevo soltanto avuto qualche accenno a riguardo, ma non era nulla di certo. Non volevo agitare le acque per nulla - facesti una pausa -... Oltre a questo non mi dici nulla?
Chiedesti dolcemente. Il tuo fidanzato si irrigidì.
Steve: T/N, dimmi tu che cosa ti dovrei dire! Sinceramente non ho parole, non so cosa dirti. Stai realizzando quello per cui hai lavorato duramente negli ultimi anni e...buon per te. Io ero consapevole che la nostra differenza di età prima o poi ci avrebbe divisi. Sapevo che non avrei più fatto parte dei "tuoi piani" un giorno.
Corrucciasti la fronte.
Tu: Steven, ma che dici? Io ti amo, farai sempre parte dei "miei piani". Si tratta solo di stare via per un po' e l'età non c'entra nulla, come al solito!
Steve: No, non è così. La verità, che tu stessa non vuoi ammettere, è che è finita qui. Sono contento per te. Auguri per il futuro.
Il Capitano fece per andarsene, ma tu lo bloccasti chiamandolo.
Tu: Steven! Per favore! Non fare così!
Steve si girò verso di te.
Steve: T/N, io sto per perdere l'amore della mia vita, per la seconda volta - disse con le lacrime agli occhi -. Pensavo di aver trovato finalmente la felicità, ma no. Tu vai via.
Iniziasti a piangere.
Tu: Ti prego non fare così...
Steve: Come dovrei comportarmi...come?! Tutti i nostri piani dove vanno a finire? Tutte le nostre promesse, il matrimonio, i programmi per una famiglia... il nostro "finale" insieme. Tu non puoi capire quanto tu significhi per me... e io so che non ti vedrò mai più. Tu andrai a Londra, troverai un'altra persona capace di darti tutto l'amore possibile, perché guardati, come si può non amare una come te...Ti farai la tua famiglia, lontano da me. Ma è ok, se tu sei felice, io lo sono. Ti auguro il meglio, te lo meriti.
L'uomo stava per andarsene nuovamente, ma questa volta lo trattenesti per un braccio.
Tu: No, Steven. Questa non è e non deve essere la nostra fine. Hai combattuto tanti nemici negli anni e ora si tratta solo di combatterne un altro, o forse, altri due: la distanza e il tempo. Non lasciamoci tutto alle spalle, proviamo a farla funzionare, ti supplico almeno di provarci!
Steven guardò in basso con le lacrime agli occhi e anche tu continuavi a piangere.
Steve: T/N io...
Tu: Steven, proviamoci... ti prego. Questo non deve essere un addio, ma solo un arrivederci - gli prendesti le mani nelle tue -...
Steve: Promettimi che non andrai avanti senza di me...
Disse piangendo disperato. Tra i singhiozzi e le lacrime gli rispondesti, cercando di trovare un sorriso da regalargli in quel momento difficile.
Tu: Te lo prometto.
Ti avvicinasti al suo viso e lo baciasti sulle labbra. Fu il bacio più doloroso che vi scambiaste. Quando ti staccasti da lui, gli asciugasti le lacrime con il dorso della tua mano e gli sussurrasti sulle labbra:
Tu: Non essere triste. Non mi hai perso e mai lo farai. Tu sei la mia casa, sei una parte di me...ti chiedo solo di pazientare, appena avrò tempo verrò qui e passerò del tempo con te. Ti giuro che ci vedremo per Natale, ti verrò a trovare e trascorreremo le vacanze insieme - vedesti che il Capitano aveva nuovamente abbassato la testa verso il basso, lacrimando. Delicatamente gli facesti sollevare il viso -...Steven, io non ti lascio, promettimi che non lo farai nemmeno tu.
Il "ragazzo d'oro d'America" singhiozzò.
Steve: E tu promettimi che non cambierà nulla in questo tempo, che non mi chiamerai un giorno dicendo che è finita e che hai trovato qualcun altro che ti rende felice...promettilo.
Tu: Te lo giuro. Ci sentiremo tutti i giorni, con le video-chiamate, messaggi, foto...Combatteremo anche il fuso orario. Si tratta solo di stringere i denti per un po'.
Cap annuì.
Tu: Ti amo...tanto...troppo...troppissimo!
L'uomo ridacchiò.
Steve: Non credo che questa espressione sia grammaticalmente corretta - ridacchiasti in mezzo alle lacrime -. Anche io ti amo, non sai quanto...non dimenticarlo.
Tu: Non lo farò.
Vi baciaste appassionatamente mentre delle lacrime leggere continuavano a scorrere sui vostri visi.
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