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"Immagina"- Steve Rogers

VI PIACE? VI PREGO DITEMELO!

Ti trovavi ad una delle noiosissime riunioni degli Avengers. Non facevi parte della squadra, ma prendevi posto lì in quanto aiuto per una missione. In realtà però, non ascoltavi affatto quello che veniva detto in quel convegno. 

Mentre eri concentrata sulle tue fantasie e pensieri, Tony parlò: <<T/N, che ne pensi?>>. Sussultasti sentendo pronunciare il tuo nome e, non seguendo il filo degli argomenti della riunione, ti trovasti alquanto impreparata sulla risposta: che cosa ne pensavi, di cosa? 

Nel giro di qualche secondo tutti i presenti avevano gli occhi puntati su di te  perché non avevi risposto alla domanda di Tony, così tu, sentendoti sotto pressione, dicesti la prima cosa che ti venne in mente: <<Non so...sinceramente non stavo seguendo, scusatemi.>> Tony sospirò e continuò a parlare. Steve, invece, sembrava molto irritato dal tuo comportamento. 

La riunione finì e tu andasti a scusarti con Tony per non aver prestato attenzione a ciò che veniva discusso: <<Tony, davvero scusami tantissimo, oggi ho qualche pensiero per la testa e sono più distratta del solito. A mia discolpa, però, devo dire che comunque non posso darvi un aiuto dal punto di vista delle strategie da usare nella missione, non mi compete. Sono qui momentaneamente per aiutarvi dal punto di vista medico, per questa precisa situazione. So che comunque il mio comportamento è stato inadeguato.>> Tony annuì. Nel frattempo Steven si avvicinò per ascoltare ciò che stavi dicendo e intervenne:<<Va bene dottoressa T/N, non si preoccupi. Massima vigilanza per le prossime riunioni, qui non stiamo giocando.>> annuisti e porgesti nuovamente le tue scuse, poi Steve andò via.

<<T/N, davvero scusa per il comportamento eccessivamente rigido di Rogers è fatto così, purtroppo...>> Tony alzò gli occhi al cielo pronunciando quelle parole. <<Non importa, ammiro la serietà con cui adempie al suo lavoro>> sorridesti prima di congedarti. 

Mentre stavi per tornare a casa sentisti un forte tuono e ti affrettasti ad uscire dalla Torre per giungere alla tua macchina.

 Ti avviavi verso l'uscita quando  trovasti Steve che ispezionava alcune carte fuori dalla Stark Tower. Avevi bisogno di parlargli. 

<<Steven! Ehi, Steven, vorrei parlarti per una cosa...>> l'uomo ti guardò e annuì, poi ti invitò ad entrare nell'edificio che avevate appena lasciato: <<Deduco che stia per diluviare,  quindi credo sarebbe meglio entrare...>> lo seguisti dentro la Torre. 

Il ragazzo si posizionò davanti a te e con lo sguardo ti incoraggiò a parlare. <<Non ti farò perdere altro tempo...sarò molto schietta... Dopo l'ultima volta che siamo stati insieme, tre mesi fa circa, ho avuto un ritardo e ho scoperto di...aspettare un bambino>>. Potevi quasi sentire il cuore del Capitano fare un tonfo a quella notizia. Continuasti. <<Non voglio sconvolgerti la vita, è l'ultimo dei miei desideri, tanto ormai ho già sconvolto la mia... credevo solo che tu dovessi essere a conoscenza di tutto ciò.>> a quelle parole Steve annuì in una maniera quasi impercettibile. 

<<Ecco io ho finito.>> aspettavi una reazione da Steven, ma lui non batteva ciglio. Aspettasti ancora con le viscere che ti tremavano, ma niente, lui era in stato di shock. Te ne stavi quasi per andare dopo tutta quella attesa quando Steve ti prese per un braccio delicatamente facendoti girare. <<E tu come...come stai? Che programmi hai per il bambino, per noi due... ? Io sono disposto a prendermi cura del bambino, di te... Ammetto che questa situazione mi sconvolge, ma io sono responsabile di ciò, eravamo in due quella sera...>>. Ridacchiasti istericamente: << No, Steve, no. Forse mi sono espressa male. Tu non avrai il bambino. Non voglio sembrare egoista o cattiva o altro, ma io sono in una relazione seria, lo sai... farò finta che il bambino sia del mio fidanzato ufficiale, non posso rischiare di perdere il mio futuro marito...>>. 

A quelle parole il Capitano si sentì male, come se gli avessero strappato il cuore. << Cosa? T/N tu non puoi farmi questo, il bambino è anche mio figlio! Io posso prendermi cura di voi, di lui! Non ho bisogno che il tuo ragazzo miliardario si metta in mezzo! Questa situazione è assurda! Prima mi parli di tutto questo e poi mi dici che non posso avere niente. Sei arrivata dal nulla e hai sconvolto tutto!>> l'uomo alzò un po' la voce. Lo invitasti a calmarsi.

<<Steven, per favore, posso offrirti qualsiasi cifra tu voglia se stai lontano dal bambino. Per favore, non sconvolgermi la vita più di quanto tu abbia già fatto!>>. L'uomo si adirò: <<T/N come puoi farmi una proposta così indecente?! Rinunciare al sangue del mio sangue per soldi?! Non ti credevo capace di tanto squallore! E io che mi ero illuso in un futuro per noi...io che credevo che avremmo potuto avere una possibilità...io che dopo ogni incontro con tutto il team credevo che tu ti saresti avvicinata a me e io subito ti avrei chiesto di uscire e ti avrei detto quanto sei bella... credevo che fossi quella giusta, mi sembravi perfetta per me. Dopo quella sera hai rapito il mio cuore...io ti amo T/N. Non farmi questo.>>

Iniziasti a piangere. <<Non mi puoi dire questo adesso Steven, non puoi. Io ho già il mio futuro, tra poco mi sposerò e non permetterò che tu ti intrometta>> dicesti stringendo i denti, anche se volevi solo lasciarti andare in un urlo liberatorio e confessare i tuoi sentimenti. 

<<Allora non è significato nulla quella notte per te. Io ti ho consolato dopo l'ennesima carognata del tuo amato "fidanzato ufficiale". Ci siamo amati quella notte e non dirmi che non hai provato nulla mentre ci baciavamo...eravamo insieme. Quando ti sorprendo a guardarmi allora non significa nulla? Quando abbassi la testa quando mi vedi...>> un'altra lacrima sfuggì dal tuo occhio. <<Steven, noi non staremo mai insieme, io ho già la mia vita. E' tutto perfetto. Io e il mio futuro marito ci sposeremo e dopo annuncerò la gravidanza pubblicamente. Io faccio parte di quel mondo, non del tuo, mi dispiace.>>

Te ne andasti col cuore spezzate e profondamente pentita di ciò che avevi fatto.

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