"Immagina"- Steve Harrington
Stavi riponendo i tuoi libri di scuola nel tuo armadietto. Era suonata la campanella che segnava la fine delle lezioni, quindi tutti gli studenti si accalcavano nei corridoi, correndo, per uscire al più presto da scuola.
Tu ti stavi scervellando mentre cercavi di inserire i quaderni per i compiti a casa all'interno del tuo zaino, che non sembrava poi così capiente. Poi, tutti gli studenti che ti venivano addosso mentre frettolosamente si affrettavano a raggiungere l'uscita dell'edificio scolastico, non erano d aiuto.
Tu: Oh, dannazione! Perché in questo zaino non entra un bel niente?!
Mentre dicevi ciò però, qualcuno ti finì addosso facendoti sbattere la testa contro il muro.
Tu: Ouch! MA INSOMMA!
Ti voltasti e ti trovasti davanti Steve Harrington, il ragazzo più ambito della scuola. Non dicesti nulla davanti a lui, ma comunque almeno ti aspettavi che ti chiedesse almeno scusa. Il ragazzo ti guardò per un tempo che ti sembrava lunghissimo, poi ti voltasti e, pensando che se ne fosse andato, parlasti tra te e te:
Te: E che caspita, ora neanche più "scusa" si chiede?! Boh, la maleducazione!
Poi sentisti qualcuno toccarti sulla spalla. Irritata ti voltasti:
Tu: Ora chi è?
Ti trovasti il ragazzo di prima davanti e subito arrossisti.
Steve: Oh, scusa se ti ho disturbata...
Disse il ragazzo con una mezza smorfia sul viso. Guardasti in basso:
Tu: Cosa c'é?
Il ragazzo fece spallucce ridacchiando.
Steve: Niente. Volevo solo chiederti se avevi bisogno d'aiuto.
Tu: No, grazie.
Steve ti guardò con un sopracciglio alzato.
Steve: Sicuro sicuro?
Tu: S-sì. Ora va, la campanella è suonata da un pezzo, dovresti fremere dal desiderio di andartene a casa e uscire da questa prigione chiamata scuola, no?
Steve: Più o meno ahahah! Vabbè, allora, visto che non hai bisogno d'aiuto - disse il ragazzo guardando tutti i libri che ormai ti erano cascati a terra. Te ne raccolse un paio e te li diede in mano-, io vado, ci vediamo domani T/C (N.A. Sarebbe il tuo cognome)!
E il ragazzo andandosene ti schioccò un bacio sulla guancia. Il cuore ti pulsò a mille. Come gli era venuto in mente di darti un bacio sulla guancia, così, senza nessuna ragione? No che non ti avesse fatto piacere ovviamente. Ridesti tra te e te e finisti di raccattare tutti i libri per tornare a casa, questa volta però, con una felicità diversa nel tuo piccolo cuoricino palpitante.
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