*In chiamata*

Tu: Tesoro stai tranquilla che la mamma sta arrivando, ok? Non piangere, su! Sto arrivando, sono già in auto. Vengo subito, stai tranquilla e basta piangere...

*Termine chiamata*

Avevi appena finito di parlare al telefono con la tua bambina, che si trovava all'asilo. Inizialmente una collaboratrice scolastica ti aveva chiamata sul cellulare per informarti che la tua piccola Grace aveva la febbre e aveva rimesso e che di conseguenza dovevi andarla a prendere da scuola, poi però, siccome la tua piccola continuava a piangere, in quanto non si sentiva affatto bene, i suoi insegnanti avevano deciso di far parlare lei stessa con te, in modo da tranquillizzarla leggermente. Dopo aver parlato un po' con te sentivi già la tua bimba un po' più serena, ma a dir la verità eri tu l'unica in quella situazione che non si sentiva affatto tranquilla. Infatti, era il primo anno che Grace andava all'asilo ed era anche la prima volta che la bimba non si sentisse bene mentre era distante da te, quindi tu eri molto agitata in quanto non sapevi se fosse qualcosa di grave o meno.

Tu: Oh mamma! E se ha ingerito qualcosa che l'ha fatta stare male? Magari il pongo! Oppure qualche bambino le ha attaccato l'influenza? Povera piccola! Ma no su, non può essere tanto grave, vero?! Su T/N, stai tranquilla sarà solo una stupida influenza,è semplice influenza,è semplice influenza!

Ti stavi facendo chilometrici discorsi mentali mentre con la macchina, ancora ricoperta superficialmente dalla neve, ti avviavi verso l'asilo della tua piccola, che distava più o meno quindici minuti dal tuo studio legale. 

Una volta arrivata ti affrettasti ad entrare nell'edificio scolastico dove c'era la tua piccola e chiedesti informazioni ai collaboratori scolastici lì presenti, in modo che portassero Grace lì da te e che tu potessi portartela a casa. Dopo un pò di minuti passati ad attendere Grace, vedesti quest'ultima arrivare in braccio ad un affascinante ragazzo con ricci castani. Appena la tua bimba ti vide le si illuminarono gli occhi, lucidi a causa della febbre, ma si illuminarono anche gli occhi dell'uomo che la sorreggeva tra le sue braccia.

Grace: Mammina! Sei arrivata finalmente! Io non mi sento tanto bene...

Ti disse la bambina appena ti avvicinasti a lei. 

Tu: Amore! Non preoccuparti ora sono qui così andiamo a casa, ti tranquillizzi e ti riposi un po', va bene?

La piccola in tutta risposta annuì. Subito dopo però, ti ricordasti che non avevi salutato e non ti eri presentata all'uomo che la aveva in braccio:

Tu: Oh, mi scusi, come avrà capito io sono la mamma di Grace, T/N. Lei invece è...?

Subito l'uomo ti rispose:

Ragazzo: Mi scusi lei! Io sono l'insegnante di musica di Grace. Piacere, Shawn Mendes. 

Ti disse il bellissimo ragazzo dal viso angelico terminando la frase con un sorriso e porgendo la mano. Tu esitando un po' la afferrasti e quando l'afferrasti, essa ti provocò una strana sensazione nello stomaco.

Dopo ciò Mr.Mendes continuò:

Mr.Mendes: Grace è davvero una bambina adorabile e siccome vedevo che non smetteva di piangere, le sue urla si sentivano da fuori l'infermeria, mi sono permesso di prenderla un po' in braccio e di tenerla un po' vicino a me. Spero ciò non abbia creato problemi...

Tu: Ma no, assolutamente! Spero che questa birichina non abbia creato problemi a lei.

L'insegnate scosse la testa per indicare un no e poi ti passò la bambina, che durante tutto questo tempo era rimasta in braccio a lui. Mentre te la passava però, le vostre mani si scontrarono e a quel tocco tu arrostisti leggermente, mentre il ragazzo sorrise e ti guardò negli occhi. Quel momento fu interrotto dalla bambina che ti pregava di andare a casa al più presto e che disse anche:

Grace: Mammi che dici, Mr.Mendes potrebbe venire a casa nostra certe volte, così almeno avrò ogni tanto anche io un papà!

Quella frase fece crescere il tuo imbarazzo alle stelle, ma anche la tua tristezza. Infatti, il papà della tua piccola era morto in un incidente in macchina per proteggere te, che avevi ancora in grembo la tua Grace. Ciò ti aveva sempre creato molta tristezza, in quanto pensavi che non saresti riuscita mai a dare abbastanza a tua figlia, che non saresti mai riuscita ad essere una mamma all'altezza! Un sottile velo di tristezza ti ricoprì, ma poi capisti che dovevi zittire un attimino la tua piccola che altrimenti avrebbe fatto un sacco di pasticci per la sua troppa loquacità:

Tu: Amore, ma cosa dici, eh!? Il signor Mendes avrà altre cose da fare, tipo pensare alla sua famiglia magari a sua moglie, poi tu lo puoi vedere sempre qui a scuola...

La bimba ti guardò con occhioni tristi e poi guardò in basso, ma il suo insegnante le disse:

Mr.Mendes: Non ascoltare la tua mamma, per me non è un disturbo, io non ho una moglie...

Disse questa frase guardandoti con un impercettibile velo di malizia, poi continuò:

 Mr.Mendes: E poi se per la tua mamma va bene: ti va se quando ti sentirai meglio andiamo tutti e tre a prendere un gelato al parco, eh?

La bimba lo abbracciò d'istinto e lui ti fece un occhiolino per poi dirti:

Mr.Mendes: Beh, è stato un piacere conoscerti, quindi ci vediamo un giorno al parco eh! Ah, e diamoci "del tu", se per te va bene.

Tu: Sìsì, v-va benissimo. Arrivederci!

Rispondesti tu al ragazzo e lui ti regalò un bellissimo sorriso.

Ora, non ti restava che aspettare il giorno in cui Grace sarebbe stata bene per poter rivedere l'insegnante che tanto ti affascinava.

Look at me:

Buon Natale! (passato, ma vabbé...)

Allora, spero vi piaccia questa prima parte dell' "immagina" su un bellissimo muffin, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e...nulla!

Se avete richieste, please non esitate a farmele.

SALUTI POTTERIANI A TUTTI!