Eri in uno Starbucks, mentre aspettavi il tuo turno per ordinare la tua solita bevanda. Ti stavi annoiando parecchio ed eri anche in ritardo per una lezione importante all'università ed un meeting con un professore per parlare di alcune questioni riguardo il prossimo esame.

Tu: Oh, andiamo...è tardi, mi devo spicciare...

Sussurravi tra te e te. Poi, ad un certo punto, mentre eri  persa tra i tuoi pensieri, sentisti un liquido bollente scottare sul tuo stomaco. Ti toccasti la maglietta nel punto in cui sentivi del caldo e la sentisti tutta bagnata: qualcuno ti aveva rovesciato la sua bevanda addosso.

Tu:Oh, no! Che macello! 

Ti guardasti intorno e un ragazzo super preoccupato stava prendendo un sacco di fazzoletti dal distributore per aiutarti ad asciugare la maglia.

Ragazzo: Mi dispiace, mi dispiace! Scusami, sono il solito sbadato. Come posso aiutarti? 

Stavi perdendo la pazienza, ma non volevi essere scortese con quel ragazzo, così, con il tono più calmo che riuscivi ad avere in quel momento, dicesti:

Tu: Sì, è ok, ma ora ho la maglietta fradicia, inoltre questo caffé bollente mi sta cuocendo le budella e inoltre ho un importante incontro all'università con dei professori più le mie lezioni regolari e SONO IN RITARDOO!

Non te n'eri accorta, ma stavi iniziando a gridare.

Ragazzo: Okay, okay, scusami...ti accompagno io, ti do il mio caffé, o almeno quello che è rimasto del mio caffé così almeno farai colazione...basta che mi dici il nome dell'università, forza, seguimi, andiamo in auto...

Seguisti il ragazzo anche se non lo conoscevi, ma eri davvero in ritardo. Una volta in macchina il ragazzo parlò ancora:

Ragazzo: Ho una maglietta pulita nella borsa della palestra, probabilmente ti starà un po' larga, ma non ho altro e non so come rimuovere le macchie di caffé. Ah, mi dimenticavo: per caso ti sei scottata o robe simili con il caffé?

Tu guardasti il ragazzo con un sopracciglio alzato.

Tu: No, diciamo che mi sono fatta una doccia della salute- dicesti in tono sarcastico-. In ogni caso apprezzo i tuoi sforzi nel volermi aiutare, ma preferisco non bere il caffé o sarò più schizzata che mai.  Ah e io mi chiamo T/N, piacere. Posso cambiare la maglietta per favore?

Il ragazzo annuì, poi disse:

Ragazzo: Io mi chiamo Peter. La maglietta è nella borsa lì dietro...e-e dimmi, h-hai intenzione di cambiartela- il ragazzo deglutì- qui?

Ti girasti per prendere la maglietta, poi rispondesti:

Tu: Certo, dove credi dovrei cambiarmela, hai per caso una stanza nascosta in questa macchina o cosa?

 Dicesti in maniera ironica. Ti togliesti la maglietta rimanendo solo in reggiseno, sentivi lo sguardo di quel ragazzo addosso, così esclamasti:

Tu: Ehm, forse è meglio se tieni gli occhi sul volante o faremo anche un incidente e questo proprio non ci serve.

Ridacchiasti un po' vedendo il ragazzo arrossire bruscamente. Una volta arrivata in università ringraziasti Peter:

Tu: Beh, ti ringrazio Peter, sei stato molto gentile e scusami se a volte ti ho risposto in una maniera un po' brusca. Allora, dove posso trovarti?

Il ragazzo arrossì ancora e chiese a sé stesso:

Peter: Già...dove puoi trovarmi?

Tu:  Intendo, per restituirti la maglietta e per ringraziarti.

Peter: Davvero, non ce n'è bisogno, però ci possiamo incontrare domani pomeriggio allo Starbucks di stamattina, è ok per te?

Tu: Perfetto! Allora ciao Peter, è stato un piacere!

Tornasti alle tue lezioni universitarie mentre per tutta la mattinata pensavi ancora al ragazzo appena incontrato e a quanto fosse carino. Non vedevi l'ora di rincontrarlo!