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"Immagina"- Oliver Wood

Oliver: Ragazzi! Dobbiamo allenarci più duramente! Da quest'anno allenamenti più frequenti e con una intensità alta! Soprattutto in vista della partita del mese prossimo contro i Serpeverde- disse il ragazzo con un'aria disgustata pronunciando l'ultima parola-!-Una ragazza alzò la mano mentre Oliver era intento a spiegare i suoi piani per il Quidditch di quell'anno accademico sulle panchine del campo:-Dimmi Alicia!

Alicia: Noi ragazze ci alleneremo meno rispetto ai maschi, vero? 

Disse la ragazza con aria speranzosa, mentre i gemelli Weasley alzarono gli occhi al cielo udendo quella richiesta. Oliver sembrò ridacchiare nervosamente e disse:

Oliver: Qui non si fanno differenza tra sessi, ok? Se vuoi giocare, devi lavorare, e anche duramente! Semplice, no?- Il ragazzo si guardò attorno e chiese ai suoi compagni alzando il tono di voce:- Tutto chiaro ragazzi?

Tutti annuirono e Oliver continuò:

Oliver: Bene, riscaldate le scope e preparatevi che tra due secondi ci alleniamo, ora devo parlare un attimo con T/N. T/N, vieni qui per favore.

Tutti quanti andarono in campo e iniziarono a svolazzare qua e là con le loro scope. Tu invece, che eri la fidanzata di Oliver, nonché il capitano della squadra, ti recasti da lui perché ti aveva cercata.

Tu: Dimmi, Oliver. 

Il ragazzo ti prese in disparte e mise un braccio intorno al tuo collo e iniziò a parlare:

Oliver: T/N, tu ti allenerai di meno questa stagione. Certo gli allenamenti sono sacri se vuoi giocare, ma faremo anche delle esercitazioni da soli, io e te, un po' più leggere. Ultimamente sei molto stressata e non voglio che il Quidditch, una cosa che ti piace, inizi a pesarti. Non voglio che ti stanchi o che tu ti faccia male. Ah, e dimenticavo, tu ovviamente non parteciperai alla simulazione della partita di giovedì prossimo prima della partita con i Serpeverde. 

Cercasti di controbattere: tutto ciò non ti sembrava giusto e neanche nei confronti degli altri giocatori.

Tu: Oliver, io ti ringrazio, ma non mi sembra carino nei confronti degli altri...tutti si impegnano e anche io devo fare tanto come tutti i miei compagni e come te. Sei molto dolce a volermi proteggere, ma...non è il caso. E poi, perché non dovrei partecipare alla simulazione della patita?

Domandasti abbastanza stupita dalle richieste di Oliver: non erano da lui. Il ragazzo sembrò teso, poi si grattò la nuca e in silenzio, controllando che nessuno stesse origliando la vostra conversazione, disse:

Oliver: Perchè...-si guardò ancora una volta intorno- perché non voglio che tu ti faccia male! Andiamo T/N, lo sai che i Serpeverde sono sempre scorretti! Ci manca che uno di loro ti butti giù dalla scopa e ti faccia cadere a terra: sai il dolore che proveresti? 

Alzasti gli occhi al cielo: il comportamento di Oliver ti stava irritando.

Tu: Oliver, amore, è tutto ok?! In che senso non vuoi che giochi  a Quidditch perchè hai paura che io mi faccia male?! Non solo l'unica che si puo' fare male giocando a Quidditch e inoltre non è l'unica attività durante la quale mi posso fare male! Anche camminando nei corridoi di scuola posso inciampare, cadere e rompermi un braccio (N.A. Regà, fate le corna!)! Che ragionamenti sono questi?! Io faccio parte della squadra e come tutti mi devo allenare! E, ti ripeto, chiunque della squadra si potrebbe fare male durante gli allenamenti e le partite, dunque questo ragionamento lo dovresti fare a chiunque, ma non mi sembra che tu abbia fatto così, no? Anche perché poi non ci sarebbe neanche più un giocatore!

Oliver sbuffò sonoramente e poi parlò:

Oliver: Ma a me interessa di te! Voglio bene ai miei compagni, ma tu sei la mia ragazza, è il mio dovere proteggerti! T/N su, non essere sciocca! Lo sai che lo faccio per il tuo bene, non mi costringere a farti uscire dalla squadra!

Sgranasti gli occhi.

Tu: Ora sei arrivato anche alle minacce? Ma che ti prende Oliver, non ti riconosco più! Ho perso anche la voglia di allenarmi oggi, me ne vado...

Prendesti le tue cose e abbandonasti il campo sotto gli occhi del tuo ragazzo che, mentre ti stavi allontanando, gridò:

Oliver: Meglio così! 

Tutti i ragazzi della squadra  in campo si girarono a quell'esclamazione, e, appena Oliver se ne accorse, li rimproverò dicendo:

Oliver: Beh, che avete da guardare? Continuate a riscaldarvi.

Per tutta la settimana non avevi parlato con il tuo ragazzo: ti mancava un sacco, ma eri arrabbiata con lui per il comportamento sciocco che aveva avuto. 

Era arrivato il giorno della simulazione della partita con i Serpeverde. Appena ti presentasti negli spogliatoi Oliver ti lanciò delle occhiate di disapprovazione, ma tu non intendevi cedere.

La partita di prova iniziò. I Serpeverde erano più violenti che mai, ma comunque tutto sembrava andare per il verso giusto. Notavi che Oliver ti teneva sempre d'occhio. 

Ad un certo punto pero' mentre volavi ad alta quota, vedesti Marcus Flint, capitano della squadra avversaria, che si trovava ancora più in alto di te, fare un segnale ad un suo compagno di squadra, ridacchiare e avvicinarsi a te in picchiata. Non riuscisti a realizzare ciò che stava succedendo che ti trovasti travolta dal ragazzo con l'uniforme serpreverde. La botta era forte e ti eri fatta parecchio male. Il tuo cervello era annebbiato, non capisti più nulla, perdesti l'equilibrio e cadesti dalla scopa perdendo quota velocemente dal punto in cui ti trovavi. Cadesti a terra sul campo da Quidditch con un tonfo. Tra la folla si sentì un coro generale di "Ohhh!", non riuscivi ad aprire gli occhi, sentivi solo un forte dolore alla spalla e al gomito. 

Udisti un "NO! T/N!" da Oliver e poi quest'ultimo accorse accanto a te accarezzandoti il viso e piangendo. 

Oliver: T/N svegliati ti prego, svegliati...io sono qui con te! Pechè non mi hai ascoltato...

Subito arrivò Madam Pomfrey che con una barella ordinò che venissi portata in infermeria, mentre sentisti solamente il tuo ragazzo gridare contro le serpi mentre Madam Hooch lo tratteneva dalla braccia per evitare che assalisse qualcuno:

Oliver: Maledetti Serpeverde! Chi è stato a fare del male a T/N, eh? MA VOI NON AVETE IL CORAGGIO DI PARLARE! SIETE SOLO VIGLIACCHI!

In quel momento tutti i Serpeverde ridacchiavano sotto i baffi.

Oliver ti seguì in infermeria e subito fu sollevato quando vide che avevi aperto gli occhi. Egli stette accanto a te durante tutta la giornata. Madam Pomfrey ti aveva fasciato la spalla (che era lussata) e il gomito che era semplicemente dolorante per la botta forte che avevi preso quando eri caduta al suolo. Oliver nel frattempo ti accarezzava il viso e ti rassicurava, ma non parlaste molto.

La mattina dopo, dopo ad alcune ore di sonno rigenerante, il tuo ragazzo venne a trovarti nuovamente insieme a tutta la squadra di Quidditch che rimase lì conte per alcuni minuti. Poi, quando tu ed Oliver rimaneste soli, quest'ultimo iniziò a parlare:

Oliver: Come ti senti?

Tu: Sono un po' stanca e la spalla mi fa parecchio male, ma credo che la pozione di guarigione di Madam Pomfrey stia funzionando...

Il ragazzo annuì mentre ti ascoltava. Poi riparlò con lo sguardo basso verso il pavimento e la voce tremolante che a tratti lasciava trasparire un sentimento di rabbia:

Oliver: Ti avevo detto di non partecipare...

Alzasti gli occhi al cielo e prendesti la mano del tuo amore.

Tu: Oliver, tesoro, è stato solo un caso. Non posso non vivere la mia vita per paura di farmi male, sono cose che succedono ai vivi e noi fortunatamente lo siamo! Prendiamo le giornate come vengono!

Il ragazzo si mise le mani tra i capelli e con gli occhi lucidi iniziò a dire:

Oliver: No, T/N, tu non puoi capire cosa farei se qualcosa di brutto ti accadesse! Io impazzirei! Non è un caso che io ti abbia detto di non partecipare alla partita contro i Serpeverde. Avevo sentito nei corridoi che avessero in programma di fare una delle loro solite scorrettezze durante la partita contro di noi, avevano detto che questa volta "si sarebbero spinti oltre" contro un giocatore e...semplicemente non volevo che quel giocatore fossi tu, come effettivamente poi si è rivelato...non ti volevo spaventare dicendoti tutto prima, ma...

Accarezzasti la mano del tuo ragazzo:

Tu: Tranquillo, ho capito tutto... lo hai fatto per proteggermi, ma la prossima volta dimmi le cose chiaramente come stanno, in modo che possa provvedere io stessa a capire cosa è giusto o meno per me e per la mia incolumità.

Il ragazzo annuì, poi tu chiedesti:

Tu: Allora, come è finita poi la partita? Che cosa si è detto in proposito alla scorrettezza delle serpi?

Oliver rispose:

Oliver: La McGonagall ha deciso di punire i Serpevede facendo togliere trenta punti alla casata, ma come al solito Piton si è apposto. Alla fine pero' ha ceduto, fortunatamente, e ha tolto i punti alle serpi. Ci mancava altro! Se non avessero tolto punti a quelli, non sai che cosa avrei fatto! Non possono averla vinta per ogni loro villania!

Annuisti in completo accordo.

Tu: Mi dispiace di aver litigato con te per una stupidaggine simile, mi sarei dovuta fidare...ti chiedo scusa. Mi sei mancato un sacco questi giorni e poi, vederti sempre in sala comune e non poterti abbracciare o baciare è stato durissimo...

Dicesti l'ultima parte un po' imbarazzata. Il tuo amore ti sorrise e disse:

Oliver: Anche per me è stato lo stesso. Non credo di avertelo mai detto, ma...ti amo T/N.

Sorridesti appena sentisti quelle tre parole e ripetesti:

Tu: Ti amo anche io Oliver.

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