"Immagina"- Jonathan Whitesell II
Tu e Jonathan eravate appena tornati dal party dato dai suoi amici. Tutta la serata avevi pensato a come potergli annunciare "la grande notizia", ma avevi deciso di posticipare nuovamente il momento in cui gliela avresti comunicata. Tutti questi tuoi ragionamenti vennero interrotti dalla voce del tuo ragazzo che ti affiancava nel caldo letto matrimoniale di casa vostra:
Jonathan: Hei, amore! Cosa c'è? E' tutto il giorno che sei strana. Di solito sei super energica e loquace. Non ti senti bene per caso? No, perché se è c-...
Interrompesti il tuo fidanzato che aveva iniziato a straparlare:
Tu: Nonono! Tranquillo ahahah! E' tutto okay. Stavo solo pensando che ti devo dire una cosa, ma te la dirò domani perché ora è tardi.
E Jon ti rispose:
Jonathan: Ma dai! Lo fai apposta?! Ormai me lo hai detto che mi devi dire qualcosa, quindi starò in ansia tutta la notte! Su su! Dimmela!
Ti incoraggiò il ragazzo:
Tu: Lo so, sono cattivella! Ahahah! Comunque ora dormi su, che si è fatto davvero tardissimo! Altrimenti domani farai fatica a svegliarti.
Jonatha: Ma no! E dai! Dimmela!
Tu: No, ora sono troppo stanca, domani ti dirò tutto...
Dicesti tu terminando la frase con uno sbadiglio. Ma Jonathan, scontento, ti interruppe ancora:
Jonathan: Ho capito! Devo dormire! Ma sappi che appena ti svegli domani mi dovrai dire tutto!
Tu: Okay! Buonanotte!
Dicesti baciando le labbra soffici del tuo ragazzo. In risposta lui ti cinse i fianchi con le sue braccia e, con la tua testa sul suo petto, ti addormentasti.
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Ormai un nuovo giorno era iniziato. Tu ti stavi vestendo davanti allo specchio quando sentisti dei dolci baci sul collo: era il tuo fidanzato.
Tu: Cosa ci fai sveglio a quest'ora? Sono solo le sei meno un quarto! Su vai a dormire che ieri ti sei addormentato tardi, sennò mi arrivi a lavoro tutto stanco.
Dicesti con tono molto dolce a Jonathan e lui ti rispose:
Jonathan: Ma no! Prima mi devi dire quella cosa...
Tu: E va bene... Non aspettarti una notiziona fanstatica, sinceramente non è neanche brutta, diciamo normale...
Jonathan: Meh, sì, va bene, ma non dilungarti e dimmi tutto, che voglio tornare a dormire!
Tu: Sarò rapida e indolore: devo partire. Devo ritornare in Africa. Mi hanno chiesto di riandare lì, dato che è in programma una nuova "spedizione" di medici.
Comunicasti al tuo ragazzo. E lui rispose:
Jonathan: Stai scherzando vero?! Sei tornata da appena due settimane e già te ne vai? Di me non te ne importa nulla! Io ho bisogno che tu mi stia vicino, soprattutto in questo periodo! Io ti amo, non voglio rischiare nuovamente di perderti, nel vero senso della parola! Io non voglio che tu parta!
Tu: "Io, io, io!" Basta con questo "io"! Lo sai che questo è il mio lavoro! Non posso certo lasciare morire delle persone per un tuo capriccio!
Infatti, tu eri un medico e ultimamente non ti limitavi solo a lavorare nell'ospedale della città nella quale vivevi con il tuo fidanzato, ma avevi deciso anche di partire, di tanto in tanto, verso i paesi più poveri e dove purtroppo c'era la guerra, in compagnia di un' équipe di medici per aiutare le persone di quei posti. Tutto ciò per te era molto importante, ti stava facendo capire il vero valore della vita e ciò che davvero importa. E poi vedere i sorrisi dei bambini che riuscivi a "salvare" insieme agli altri dottori ti riempiva il cuore di un qualcosa di inspiegabile, una sensazione che quasi quasi neanche Jonathan stesso riusciva a donarti! Ma a quanto pareva, lui non capiva tutto ciò.
Jonathan: Non sei certo l'unico medico del mondo! Ce ne sono tantissimi nell'ospedale in cui lavori! Possono benissimo andare loro! Ceh, ma quello che dico davvero io è: ma tu ti rendi conto dei rischi serissimi che puoi incrociare lì?! Talvolta mi sembri un' incosciente!
Tu: Ma ti rendi conto TU delle cose che dici?! Sei proprio un egoista! Come ti permetti! Io non mi sono mai permessa di intralciare in qualche modo il tuo lavoro o il tuo volere! In ogni caso tu non decidi quello che è meglio per me! Io sono una donna matura e COSCIENTE! E se le decisioni che prendo non ti stanno bene, quella è la porta e te ne puoi andare! E con ciò la questione termina qui!
Uscisti dalla camera da letto nella quale ti trovavi, calzasti le tue bellissime Louboutin rosa cipria, indossasti il caldo soprabito a doppio petto grigio, afferrasti l'ombrello e le chiavi della macchina e ti dirigesti verso l'ospedale per il lavoro. Sinceramente non ti aspettavi che quella notizia avrebbe dato vita ad un litigio così concitato con il tuo fidanzato! Lui aveva sicuramente esagerato, ma tu allo stesso tempo ci avevi messo del tuo. Infatti potevi anche rivolgerti in una maniera più carina e dolce eh!
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Ormai era sera. Ritornasti a casa dal lavoro e dalle tantissime commissioni fuori casa, stanca morta e appena entrata nel salotto ti togliesti il soprabito e ti stendesti un attimo sul divano. Ad "interrompere" quell'attimo di tregua, fu Jonathan che appena ti vide si accomodò vicino a te sul divano e iniziò a parlarti:
Jonathan: Scusa...Lo so, stamattina sono stato molto brusco, ma prova a metterti nei miei panni! Quando ti trovi in Africa, la notte io non riesco a dormire! Ho paura che ti accada qualcosa! In tal caso infatti non posso proteggerti, non posso aiutarti in situazioni di difficoltà! Sono impotente! E lo sai che io odio questa cosa! Poi stai lì mesi e mesi! Pensi sempre ai bambini di quei posti, ma ai bambini che potremmo avere noi, non ci pensi mai! Per te prima viene il lavoro, poi vieni tu e la tua famiglia e alla fine io sono sempre l'ultima ruota del carro! Prima andavi sempre in Italia perché "Mammina e papino hanno bisogno di me e poi mi manca tanto la mia terra", poi partivi per i tuoi innumerevoli viaggi di piacere per rilassarti e girare il mondo, poi per i viaggi di lavoro in Siria e ora in Africa! Non so, ti faccio così schifo che non vuoi stare mai con me!
Tu: MA TI RENDI CONTO DEI RAGIONAMENTI CHE FAI?! Sembri un bambino! Io con te non ho più niente a che fare! Tu vuoi solamente che io stia a casa a fare la brava fidanzatina che pensa solamente a metter su famiglia! Dei miei progetti, delle mie ambizioni per il lavoro, non te ne frega nulla!!! Sei solo, ripeto ciò che ho detto stamattina, un egoista!
Sbottasti tu piena d'ira alzandoti dal divano sul quale ti trovavi, ma prima di andartene dal salotto continuasti a dire:
Tu: Ah, e per tua informazione oggi ho anche fatto i vaccini come protezione per il viaggio verso l'Africa, quindi la partenza é confermata . Non azzardarti più a rivolgermi la parola e dimenticati di dormire qui stanotte!
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Da quel giorno era passato un mese. Ora tu ti trovavi in Africa, la tua relazione con Jonathan era finita ed eri impegnatissima con il lavoro. Mentre medicavi alcune persone però, ti sentisti male: ti girava la testa,una sensazione di nausea ti pervadeva e ti si era completamente offuscata la vista. Gridasti subito il nome della tua assistente, Cassie, che ti aiutava nel curare i malati, ma riuscisti solo a vedere la sua figura avvicinarsi a te prima che perdesti completamente i sensi...
Continua...
Look at me:
SALVE GENTE FELICE!
Alluuuura, seconda parte dell' "immagina" del capitolo precedente. Premetto già che cercherò di concludere questo "immagina" nel prossimo capitolo e credo ci sarà un colpo di scena... BOOM PSHHH!!!!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e...nulla! Buona notte & SALUTI POTTERIANI A TUTTI!
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