"Immagina"- Isaac Lahey- Stiles Stilinski I (#1)
Ti trovavi nella casa tua e di Isaac. Era sera tardi, tu eri tranquillamente appisolata nel vostro letto matrimoniale da sola, consapevole che presto sarebbe arrivato Isaac, che era uscito precedentemente per passare una serata con dei suoi amici, a raggiungerti.
Verso mezzanotte ed un quarto, sentisti dei rumori talmente forti da fati sobbalzare e da farti svegliare dal tuo stato di dormiveglia. Era la porta di casa che si era chiusa con un tonfo abbastanza forte, seppur sodo. Ti spaventasti parecchio e, nonostante sapessi che fosse solo il tuo ragazzo che era appena ritornato a casa, pensasti che doveva essere successo qualcosa di grave per farlo reagire così, poiché sapevi bene che Isaac non sbatteva mai la porta quando entrava o usciva di casa, soprattutto se sapeva che tu stavi dormendo, e inoltre, non aveva mai scatti violenti nei confronti di qualsiasi cosa o persona o almeno, tu non ricordavi episodi simili.
Con la voce sottile a causa della tua stanchezza, chiamasti il nome del tuo amore:
Tu: Isaac...Isaac, sei tu? Sono qui in camera da letto...
Sentisti dei passi pesanti avvicinarsi alla stanza in cui ti trovavi, poi la figura del tuo fidanzato apparve da dietro lo stipite della porta. Come la intravedesti, ti accorgesti subito che qualcosa non andava in Isaac...c'era qualcosa di diverso in lui, ma non riuscivi a mettere a punto cosa... Scendesti dal letto e gli andasti incontro, gli accarezzasti il viso e chiedesti:
Tu: Amore, è tutto ok? Sei strano, non ti senti bene? Hai bisogno di qualcosa?
Guardasti il tuo ragazzo bene negli occhi e ti accorgesti perfettamente di ciò che non andava e di ciò che stava per succedere, nonostante non ricordassi di esserti trovata in altre situazioni simili. D'istinto indietreggiasti, ma Isaac parve accorgersi di questo, anche se in quel momento non lo reputavi il tuo fidanzato, ma una persona completamente diversa. I suoi occhi presto cambiarono colore diventando di un giallo intenso. A quella vista iniziasti a tremare. Poi dalla sua bocca che tanto adoravi baciare spuntarono come delle zanne e le lunghe dita affusolate delle sue mani si trasformarono in artigli. Il panico ti pervase, ma cercasti di rimanere con il sangue freddo. Il "ragazzo" nel frattempo si avvicinava sempre più a te.
Tu: Isaac, cosa ti succede? C-cosa posso fare per te...?- continuavi a fissare negli occhi la belva che avevi difronte anche se ciò ti metteva un estremo disagio, sentivi un contatto troppo diretto con essa stessa- Isaac, lo so che non vuoi farmi del male...se solo t-tu mi avessi parlato prima di questa faccenda ora saprei come aiutarti..., m-ma ora i-io non so cosa fare da-davvero...
Intanto la creatura davanti a te, ti fissava insistentemente. I secondi passavano lentissimi e la tensione nell'aria era così forte che si poteva affettare con un coltello. Presa da un attacco di paura corresti verso la porta della camera da letto sorpassando la creatura mostruosa. Iniziasti a correre per tutta la casa, mentre il tuo ragazzo, anzi, il lupo mannaro che si era impossessato di lui, ti inseguiva. Le gambe erano pesanti mentre cercavi di scappare da quella che ti sembrava "la tua fine". Incapace di correre ancora ti rifugiasti nel bagno che si trovava al piano di sotto della casa e chiudesti la porta a chiave, nonostante sapevi che non servisse a nulla. Non riuscisti a finire neanche di girare la chiave nella toppa, che con una artigliata la porta si squarciò al centro e si aprì.
La creatura si avventò su di te, che subito ti rifugiasti in un angoletto della stanza, senza alcuna pietà. Non ti rimaneva che piangere in quel momento. Poi, sentisti il tempo come immobile, percepisti un liquido caldo scendere sul tuo braccio, provavi un grande dolore, ma quello, in quell'istante, passò in secondo piano: non riuscivi a credere che il tuo Isaac ti avesse ferito, ma infatti non era così, quello non era il tuo Isaac, era un'altra entità. Guardasti più in alto rispetto al tuo campo visivo in quel momento e vedesti gli occhi gialli della creatura che ti aveva appena ferito, guardarti, pieni di terrore e colpevolezza, successivamente si tramutarono negli occhi celesti del ragazzo che amavi e vedesti quest'ultimo allontanarsi da te inorridito da ciò che aveva appena fatto.
Tu: Isaac...finalmente...non andare via, non lasciarmi...
Questa furono le ultime tue parole prima di sentire le voci agitate di Stiles e Scott avvicinarsi a voi.
La mattina seguente ti svegliasti con la luce del sole che ti solleticava dolcemente gli occhi, incitandoti ad aprirli. Pensasti di trovarti sul divano nel tuo soggiorno poiché sentisti la pelle del divano sotto i tuoi polpastrelli, ma ciò non ti importava. Prima di aprire gli occhi però, sentisti delle voci che confabulavano tra di loro con un tono basso, ma comprensibile: erano Isaac, Scott e Stiles.
Scott: Isaac, non puoi più stare con lei! E' l'ennesima volta che la ferisci! Le altre volte sono accadute mentre lei dormiva, dunque non era perfettamente consapevole, ma questa volta le hai fatto vivere un vero e proprio incubo. Credo sia da egoisti la tua decisione di rimanere ancora con lei, nonostante tu sappia di poterla ferire fisicamente e psicologicamente! Almeno lei, lasciala fuori da questo mondo che non la riguarda, falle vivere una vita tranquilla, ma soprattutto sicura!
Sentisti Isaac controbattere:
Isaac: Ma...ma io come faccio senza di lei? Io la amo, anche io ho diritto di dare e ricevere amore, come tutti voi! Credete mi senta bene vedendo la persona più importante della mia vita sanguinare a causa mia?! Perché io mi sento già un mostro senza che voi due me lo ricordiate!
Stiles: Isaac, ma ti rendi conto che è la terza volta questo mese che accade? Vuoi aspettare di ridurla a brandelli direttamente, senza più speranza di farla vivere? Perché io non ti permetterò di fare tutto ciò! Ora basta! Io prendo T/N e la porto a casa e tu...- Stiles puntò un dito verso Isaac- non la vedrai più! Non attribuisco tutta la colpa a te, lo so che non è assolutamente tua intenzione, ma non ce la faccio più vederla in questo stato, a soccorrerla con Scott, a vederla tra la vita e la morte, quando potei tranquillamente farle evitare tutto questo atroce orrore!
Sentisti Isaac iniziare a piangere disperato, poi Scott intervenne:
Scott: Lo capisci bene, amico, che questo è solo per la sua sicurezza, non credo che se succedesse nuovamente potremmo salvarla ancora. Cercare di dimenticarla è la cosa migliore...- Scott guardò l'orologio appeso su una parete vicino al piano cottura ed esclamò- ora, sono già le sei e mezza del mattino...Forza Stiles, portiamola a casa tua prima che si svegli, sarebbe complicato spiegarle tutto...
Ma per loro sfortuna tu in quel momento capisti tutto. Un dolore improvviso alla testa però, ti colpì e ti indusse ad addormentarti, misteriosamente, di colpo di nuovo.
Ti svegliasti quel pomeriggio nella camera di Stiles, mentre quest'ultimo stava al computer ridacchiando con Scott.
Ti mettesti a sedere sul letto e i due ragazzi, percependo quei movimenti, si girarono verso di te:
Stiles: Ben svegliata, dormigliona!
Stiles si avvicinò a te e ti accarezzò il viso, poi si sedette anche lui con te sul letto, mente Scott ti regalò uno dei suoi dolcissimi sorrisi, che tu contraccambiasti.
Stiles: Allora, che facciamo oggi? Cioè, so che è pomeriggio, ma dobbiamo pur fare qualcosa, no?
Tu: Stiles, che ci faccio qui, non mi ricordo nulla. Dove è la mia casa?
Era come se tutto il tuo passato con Isaac non ci fosse più, come se fosse scomparso: la casa che avevi con lui, la vostra relazione, ogni singolo bacio, lui stesso...il tuo amore profondo nei suoi confronti.
Stiles: Ma come, non ti ricordi? Tu vivi con me ora, con la mia famiglia. Cioè, non è che dormi nel mio stesso letto – in quel momento il ragazzo arrossì e si grattò la nuca imbarazzato-, ma ogni tanto la sera ti addormenti qui mentre parliamo...sai del più e del meno...
Non stavi capendo più nulla.
Stiles: Ma quindi noi siamo fidanzati?
Stiles guadò allamato Scott che gli fece cenno di sì con la testa, senza farsi accorgere da te
Stiles: Ma c-certo!
Tu sorridesti incerta. Ti piaceva molto quel ragazzo, ma era come se non sentissi un legame con lui. Poi Scott interruppe quel momento:
Scott: Beh, si è fatta una certa ora. Ci vediamo stasera a casa di Lydia, voi venite, no?
Stiles annuì, poi entrambi salutaste Scott che uscì dalla stanza di quest'ultimo. "Bene ora che devo fare?" pensasti, imbarazzata dalla presenza di Stiles. Poi chiedesti ancora dubbiosa:
Tu: Ma noi...davvero siamo una coppia? Intendo, quelle coppie che si baciano e che...insomma...stanno i-insieme?
Stiles a quella domanda parve farsi coraggio e diventare più sicuro di sé; si avvicinò al tuo viso e ti baciò sulle labbra. Vi staccaste. Poi tu, sorpresa dalle tue azioni, mettesti una mano dietro la sua nuca per attirarlo a te e vi baciaste nuovamente, questa volta però, con molta più passione di prima... così tanta da trasformare quel bacio in qualcosa di molto di più. Quel pomeriggio infatti, tu e Stiles faceste per la prima volta l'amore insieme. In quel momento ti sentivi strana e ti domandavi perché quella che doveva essere una "abitudine" con il tuo fidanzato ti facesse sentire così in imbarazza, ma allo stesso tempo così bene.
Continua...
Look at me:
Hi guys, I hope you like it. I love uuuu!
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