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"Immagina"- Harry Styles II (#6)

Giorni più avanti incontrasti Harry con la sua nuova fidanzata, Camille, ad una festa dell'università.

Come al solito tu eri da sola mentre, nel giardino super affollato del luogo dove si teneva la festa, ti sedevi su una sedia un po' malconcia sorseggiando una bevanda di dubbia provenienza: almeno però era analcolica. Poi, mentre ti annoiavi, osservando la tua bevanda che sembrava aver assunto un sospetto color arancione tendente al giallo, ti passò davanti Camille con Harry.

Tu: Ehi, ragazzi! Venite qui così facciamo due chiacchiere.

La ragazza bionda si voltò verso il suo fidanzato cercando approvazione verso quello che tu avevi affermato ed egli di rimando scosse la testa indicando una risposta negativa. Poi la ragazza cercò di persuaderlo dolcemente:

Camille: Su! Sono solamente due chiacchiere, magari possiamo chiarire l'avvenimento dell'ultima volta.

Disse la ragazza riferendosi all'"uragano" scatenato da te l'ultima volta. Tu le sorridesti, poi Harry parlò:

Harry: Io non ho niente da chiarire con lei.

Poi se ne andò lasciando la sua ragazza lì con te.

Tu: Allora, Camille...siediti qui, tranquilla...

Tu le indicasti una sedia, altrettanto malconcia, accanto alla tua, sulla quale la graziosa ragazza bionda prese posto. Improvvisamente iniziasti a piangere:

Tu: I-io...mi dispiace ho rovinato tutto! Sono stata una persona meschina...!

Continuasti a piangere. Camille cercò di consolarti, ti porse anche un fazzoletto. Poi ti disse:

Camille: Se è per la storia del vento dell'altra volta, non ti preoccupare. Harry mi ha spiegato un po', ma tranquilla, io non ci credo...sono sicura che è stato qualche spiffero proveniente da qualche parte...Mi sono spaventata inutilmente...Beh, effettivamente sono un po' fifona...-Tu ridacchiasti un po'. Poi la ragazza continuò- in ogni caso ci tengo infinitamente ad un buon rapporto tra te ed Harry, non voglio che siate come quelle "coppie scoppiate" che si odiano a morte, anche perché tu a me stai molto simpatica...

Un po' ti faceva pena ingannare quella dolce e simpatica ragazza così, con le tue finte lacrime e la tua finta preoccupazione, ma...che ci potevi fare? quello era il tuo modo di fare e soprattutto eri impuntata verso un obbiettivo.

Tu: Ascolta ti va di fare una passeggiata nel bosco qui vicino, sai lì ho lasciato la mia bicicletta e...

Iniziasti improvvisamente a parlare. La ragazza bionda ti interruppe subito:

Camille: Ma no, ascolta, ti possiamo accompagnare a casa io ed Harry...ora è buio quindi...

Tu però negasti con il capo.

Tu: No, davvero, insisto. Ci tengo molto a quella bici e per evitare che qui alla festa me la potessero rubare, l'ho lasciata nel bosco quando sono arrivata. Il problema è che quando l'ho lasciata lì era ancora chiaro fuori ed ora  è buio pesto. Se solo tu potessi accompagnarmi, sai per non andarci da sola...

La ragazza annuì timorosa. 

Vi addentraste nel bosco scuro come la pece; non riuscivate quasi a vedere le vostre mani, poiché la luce causata dalla luna non penetrava molto tra i rami fitti degli alberi del bosco. Tu intanto tenevi Camille occupata con le chiacchiere:

Tu: Sai, ho sempre pensato di poter indossare tranquillamente il colore giallo, ma un sacco di persone, compresa mia mamma, mi hanno detto che "mi sbatte", cioé che fa sembrare il mio incarnato più spento, quasi violaceo, e pallido di quanto non lo sia già!

Cercavi di dire un sacco di sciocchezze per non fare spaventare ancora più Camille sperando di non farle prestare troppa attenzione ai rumori sinistri che il bosco produceva, per fare in modo che non tornasse indietro, mentre, spaventata (ovviamente), camminava con te all'interno del bosco buio.

Ad un certo punto ti bloccasti. 

Tu: Mi sembra che siamo arrivati. Qui il terreno è più duro e siamo in discesa; mi sembra questo il posto in cui ho lasciato la bici. Dobbiamo solo provare a cercarla a tastoni, poiché non si vede nulla ed io non ho pensato neanche a portare una torcia o qualcosa.

Camille si tastò le tasche per vedere se aveva a portata di mano il cellulare, ma quando lo trovò si accorse che era scarico, dunque si era spento da solo. Vedesti appena la ragazza bionda tremare impaurita.

Camille: Sì, p-però...sbrighiamoci per favore. Harry sarà in pensiero e...

Tu le poggiasti una mano sulla spalla per rassicurala.

Tu: Ehi, tranquilla, non ti mangio mica! Non ci tengo proprio a mangiare carne umana o robe simili...Non sono mai stata vegetariana o vegana, ma, fidati, anche se la gente dice così, non mi piace mangiare i miei simili ahahah! Poi tu sei così magra, non ci sarebbe neanche gustoa ahahah!

La ragazza sembrò ridacchiare. Poi capisti che era arrivato il momento in cui attuare il tuo "piano". In realtà, lo avevano capito anhe gli alberi, non c'era nessuna bicicletta. "Accidentalmente" ti impigliasti con il tuo vestitino in un ramo di un albero.

Tu: Ahhhh!

Urlasti. Camille balzò in aria e gridò anche lei, poi chiese:

Camille: T/N! Dove sei, non ti vedo! Cosa è successo, stai bene?

Tu: Sì sì Camz. Mi sono impigliata col vestito in un ramo, la spallina si è avviluppata in qualcosa. Ti prego aiutami, sto sentendo qualcosa di peloso premere contro la mia gamba, per favore aiutami!

La ragazza andò nel panico:

Camille: Non so come aiutarti, non riesco a vedere nulla, non so neanche dove sei!

Tu: Sono un po' dietro di te. Tasta gli alberi, io sono impigliata ad uno di essi, non deve essere difficile. Segui il suono della mia voce... però non fare troppo rumore. Cerchiamo di non gridare più o qualche animale si potrebbe spaventare, oppure se c'èqualcuno...

Camille: Q-qualcuno?

Chiese la biondina spaventata.

Tu: Sì, magari anche qualche coppietta della festa che si è rifugiata in questo bosco per rimanere appartata...

La ragazza deglutì rumorosamente, poi finalmente ti trovò e disse:

Camille: Oddio, come ai fatto ad impigliarti così?! Non ho nulla con cui tagliare la stoffa...

 Disse riferendosi alla stoffa del tuo vestito tutta aggrovigliata. Tu sfilasti da una tua tasca un pezzo di ferro molto acuminato e tagliente che, in vista del tuo "piano", avevi posto nella tasca del tuo vestitino precedentemente al tuo arrivo alla festa. Camille intanto cercava di liberarti senza l'ausilio di nessun utensile. Poi disse:

Camille: T/N sento dei rumori, come dei versi, inoltre sento anche io qualcosa di peloso premere contro la mia gamba...ho paura...

 Facesti finta di cercare qualcosa in tasca, poi dicesti:

Tu: Aspetta! Oh, guarda! Ho trovato questa nella tasca! E' la chiave del lucchetto della bici, prova ad usare questa per tagliare la stoffa!

Tu passasti il pezzo di ferro, che non era affatto una chiave, a Camille:

Camille: T/N, sei sicura che sia solo una chiave? Mi sembra molto appuntita e tagliente e non ci vedo nulla con questo buio....ho paura di farti male...

Tu: Ma no su...

La ragazza andò alla cieca verso la tua spalla, dove c'era il pezzo di stoffa del vestito impigliato nell'albero. Tu però le spostasti la mano con uno scatto e lei, senza volerlo, infilzò il pezzo di ferrò nel tuo petto, ma non troppo profondamente, aveva solamente lesionato gli strati superficiali della tua pelle. La ragazza cacciò un urlo, mentre tu debole, sorridesti vittoriosa: i tuoi calcoli erano giusti. 

Continua...



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