Tu: Non ho bisogno del tuo aiuto! Non mi devi aiutare!

Dicesti tra le lacrime. Harry cercò di metterti una mano sul braccio per calmarti. Ma tu ti girasti di scatto:

Tu: Io posso guidare da sola! Anche a mezza notte con la nebbia più fitta che ci sia mai stata a Londra! Non ho bisogno che tu vada da tua madre disperato in cerca di aiuto perché "la tua bambina è uscita di casa e non si è ritirata entro le nove di sera"! Sai che figura ci ho fatto con tua madre?! Sono alcuni anni più piccola di te, forse diversi anni, ok, ma non c'è bisogno di trattarmi come una neonata!

Harry sbuffò mandando gli occhi al cielo e passandosi una mano tra i bruni capelli:

Harry: Ma possibile, T/N?! Non capisci che l'ho fatto per te?! Ero semplicemente preoccupato, aveva iniziato a tuonare e a piovere - il ragazzo indicò il cielo dalla finestra di casa vostra - e tu non ti eri ancora ritirata! Non mi importa dell'orario in cui arrivi a casa, ma avevo paura che ti fosse successo qualcosa! Che avessi sbandato con la macchina o altro! E ho fatto bene a chiedere aiuto a mia madre! Guardati- il ragazzo indicò il tuo stato- sei tutta fradicia perchè ti sei messa a cambiare una ruota sotto la tempesta T/N, sotto la tempesta! Ma ti sembra il caso?! 

Ridesti istericamente mentre cercavi di strizzare i tuoi capelli zuppi:

Tu: Harry, ancora te lo devo spiegare? Non sono scema, non mi sono messa a cambiare la ruota sotto la tempesta! Lo stavo facendo prima che iniziasse a piovere; il fatto è che solo una volta entrata in macchina mi sono accorta che non avevo addosso l'anello e credevo di averlo perso mentre cambiavo lo pneumatico e allora sono uscita a rivedere prima di partire con la macchina e mi sogna bagnata, tutto qui!

Harry: Ma chi se ne frega dell'anello T/N! Potevi essere colpita da un fulmine o da una macchina vista la nebbia fitta! Poteva succedere qualsiasi cosa! Poi ti sei anche fermata in quelle odiose strade isolate! Poi dici che non vuoi essere trattata come una bambina...lo sei e ti comporti anche da tale!

Eri furiosa. Con il tono più freddo che avevi e guardando in basso dicesti:

Tu: I tuoi comportamenti non mi aiutano... 

Il tuo fidanzato rise nervosamente.

Harry: Mi stai dando la colpa ora?! Boh, io non lo so...non credevo che avrei dovuto farti da baby sitter! Io credevo fossi più matura! Non credevo fossi così stupida da mettere a rischio la tua vita! 

Ti vennero le lacrime agli occhi.

Tu: E allora se pensi che io sia una bambina, perché non mi molli, eh? Vattene, vai dalle tue supermodels fighe e più grandi! Non perdere tempo con una bambina come me!

Corresti nella vostra camera da letto piangendo. Le parole di Harry ti avevano ferito molto. La differenza di età tra voi non ti sembrava fosse mai stata un problema, ma ora ti sembrava che per Harry non fosse più così. Cercavi con tutta te stessa di dargli tutto il possibile, il meglio di te, ma a volte capitavano i tuoi momenti di "follia", "infantilità". Infondo, chi è che non ce li ha?

Mentre eri stesa sul letto a piangere. Sentisti la porta della camera aprirsi. Harry si sedette accanto a te sul letto ed iniziò ad accarezzarti i capelli, ma tu rimanesti con il viso tra le lenzuola facendo finta di nulla.

Harry: Amore, T/N, mi dispiace tanto per le cose che ho detto. Nessuna di quelle è vera. Io ti amo da impazzire ogni giorno di più e la differenza di età tra di noi non è mai stata un problema, non lo è e so che mai lo sarà. Tu sei una ragazza intelligente, brillante e bellissima. A volte fai qualche danno, come quando hai messo troppo detersivo nella lavatrice e questa è quasi esplosa, allagando mezza casa di schiuma - in quel momento, con il viso nel cuscino ridacchiasti e il tuo ragazzo fece lo stesso-, ma io ti amo proprio per questo, per il tuo essere imprevedibile.

Ti voltasti verso Harry guardando verso il basso: forse ti sentivi un po' a disagio.

Tu: Ok...sì, hai ragione. Sono stata un po' stupida e...mi dispiace di averti trattato così, non te lo meriti affatto. Ho sempre desiderato un ragazzo come te, che potesse anche prendersi cura di me quando...sono occupata con altro...diciamo- dicesti sorridendo imbarazzata e facendo riferimento alla tua sbadataggine- e che fosse premuroso. Tu sei perfetto per me.

Dicesti guardando sempre in basso. Harry ti accarezzò i capelli con un gesto pieno di affetto.

Harry: Anche tu lo sei per me e poi... lo sai che ti amo tanto, tanto, ma tanto, tanto? Mi fa stare male vederti così dopo una litigata e mi fa stare male soprattutto litigare con te. 

Sorridesti debolmente e abbracciasti il tuo ragazzo.

Tu: Ti amo tanto anche io Harry...tantissimo, tanterrimo- facesti un gesto con le braccia chiudendo gli occhi-!

Rideste entrambi e vi scambiaste un dolce bacio. Quando vi staccaste:

Harry: Forza, ora vai a farti una doccia calda, sei tutta fradicia per la pioggia. Poi ci mettiamo il pigiama e subito a nanna! Speriamo non ti venga il raffreddore o febbre a causa di tutta l'acqua che ti sei beccata.

Guardasti il tuo ragazzo con uno sguardo del tipo "Stai facendo sul serio?".

Tu: Harry, ripeto, sono felice che tu ti preoccupi per me, ma non ho bisogno di una seconda mamma o di un secondo papà.

Il ragazzo alzò le mani in segno di difesa ridacchiando. 

Harry: Ok, ok, hai ragione.

Tu: E ora, comunque, tu verrai a fare la doccia con me: ho bisogno di un certo tipo di calore, oltre quello dell'acqua calda... sai, fa davvero freddo in autunno qui in Inghilterra.

Facesti un occhiolino al tuo ragazzo che subito ridacchiò per poi seguirti verso la vostra "avventura in doccia".