"Immagina"- Dylan O'Brien II
Una volta andati a letto infatti, mentre vi abbracciavate e vi coccolavate, prima di addormentarti definitivamente, sentisti un rumore strano, quasi come uno startunuto:
Tu: Dyl! Che cos'era 'sto rumore? Sei stato tu?
Dylan ti guardò con gli occhi un po' stanchi e ti rispose:
Dylan: Quale rumore?
Tu allora, un po' preoccupata, gli rispondesti a tua volta:
Tu: Ma lo starnuto no?!- Però vedesti il tuo ragazzo troppo stanco per essere in vane di prenderti in giro, così pensasti che forse era solo una tua immaginazione e dicesti:- Va bé, buonanotte.
Una volta che ti rimettesti a dormire, sentisti un altro rumore, questa volta sembravano quasi dei colpi di tosse. Allora ti mettesti a sedere sul letto e richiamasti l'attenzione di Dylan:
Tu: Dylan basta! Non è divertente! Smettila subito!
Vedesti che il tuo ragazzo non ti stava proprio prestando attenzione, così decidesti di squotergli il braccio. Egli si svegliò e ti disse:
Dylan: Oh cielo, T/N! Che c'è?! Lasciami dormire!
Tu lo guardasti con uno sguardo atroce e gli dicesti:
Tu: Sì, Dylan, ma basta fare 'sti rumori! Lo sai che mi spvanto subito! Hai voluto farmi questo scherzo, ma ora basta! E' stato molto divertente "ahahah"- dicesti in maniera sarcastica-, ma ora lasciami dormire!
Ma mentre dicevi ciò sentisti ancora un altro rumore che pareva quello di un oggetto di vetro frantumato per terra. Al quel punto spalancasti gli occhi e ti precipitasti terrorizzata addosso al tuo ragazzo!
Tu: Dylan, c-cos'era? Ho paura!
Dicesti con una voce stridula e cantilenante. Il tuo ragazzo era rimasto immobile mentre fissava il vuoto con un'aria preoccupata. Allora cercasti di attirare la sua attenzione fino a quando lui non ti rispose titubante:
Dylan: D-dai a-amore, ci sono i-io con te. Dormiamo...
Ma tutto ciò a te non convinceva affatto, così comunicasti al tuo ragazzo ciò che volevi fare:
Tu: Senti non sarà nulla su, vado a controllare io...Però TU devi venire con me...
Il ragazzo non sembrò convinto e infatti ti disse:
Dylan: Ma no, stiamo qui. Saranno i gatti...- pensò su alla scusa appena inventata e poi, trovandola convincente, ripeté - Sìsì! Sono i gatti!
A quel pento tu sbottasti ancora:
Tu: A maggior ragione, se come dici tu sono i gatti,- dicesti molto titubante e sapendo che quella era solo una scusa inventata del tuo fidanzato- bisogna andare a controllare, perché se hanno rotto qualcosa di vetro potrebbero farsi male...
Qualche minuto dopo- e dopo aver convinto finalmente Dylan ad alzarsi- andaste in cucina e qualcosa venne fuori o meglio, qualcuno. Accendeste la luce, poiché vi trovavate al buio, e trovaste Tyler, uno degli amici di Dylan che avevano visto la partita di football con lui quella sera, steso sul divano, con uno dei pigiami del tuo ragazzo addosso e con un bicchiere e un'aspirina in mano.
Tu spalancasti gli occhi e dicesti:
Tu: E tu cosa ci fai qui?
Chiedesti all'amico di Dylan.
Tyler: Ciao T/N scusa se sono rimasto qui a dormire, ma Dylan mi aveva detto che potevo.
Disse il ragazzo in aria molto tranquilla facendo spallucce. Guardasti Dylan con uno sguardo freddo e interrogatorio. Lui fece un sorriso dal quale traspariva tutta la sua preoccupazione, come volesse dirti "scusa" attraverso quel ghigno tirato. Tu allora gli mimasti un "dopo te la vedi con me" con le labbra.
Per non far dispiacere il ragazzo "clandestino" in casa tua dicesti:
Tu: Non ti preoccupare Tyler, torna a dormire- eri al piano superiore vero?
Tyler: Sì, nelle stanze di sopra.
Tu: Okay, va bene...è tutto okay...Hai bisogno di qualcosa dato che mi hai rotto quasi tre tazze da té nel tentativo di prendere un'aspirina?- dicesti guardando sul pavimento della cucina che era ormai pieno di cocci e manici di tazze rotti.
Il ragazzo fece "no" con il capo e poi dopo avervi fatto un cenno con la mano per salutarvi andò a dormire di sopra. Dopo che se ne andò, ti voltasti verso Dylan e gli dicesti:
Tu: DYLAN! Ma come ti viene in mente di far dormire un tuo amico a casa nostra senza avvertirmi?! E se mi avesse trovata svestita o, diciamo, poco vestita per la casa? E se fosse entrato per sbaglio in camera nostra mentre eravamo insieme? Perché non mi hai detto nulla!
Il tuo ragazzo guardando verso il basso ti rispose:
Dylan: Scusa amore, ma non volevo che anche tu lo cacciassi. Sai, l'ho dovuto ospitare in casa nostra perché dopo la fine delle partita che abbiamo guardato, l'ha chiamato Emma (*ragazza di Tyler*) al cellulare e siccome lui ha preferito passare la serata a vedere la partita di football qui, invece che stare con lei, ha detto che almeno per oggi avrebbe dormito fuori casa. Mi dispiaceva lasciarlo dormire da solo nella vecchia casa dei suoi, poi è anche influenzato, così ho deciso che sarebbe stato meglio se fosse rimasto qui.
Tu guardasti Dyl con lo stesso sguardo di una mamma che guarda il suo bambino dopo che quest'ultimo ha fatto una marachella.
Tu: Ho capito amore, ma perché non me lo hai detto?
Dicesti con un tono dolce, e che mostrava comprensività, al tuo fidanzato. Lui rispose con una faccia da "cucciolo bastonato", mentre ti faceva gli occhioni dolci:
Dylan: Perché avevo paura che tu ti arrabbiavi con me perché volevi stare finalmente in "santa pace" e che poi cacciavi via di casa pure me...
Tu ridacchiasti un po' e accarezzasti la guancia del tuo tenero Dylan:
Tu: Lo sai che non potrei mai cacciarti di casa e lo sai che non sono queste le cose che mi fanno arrabbiare...- poi lo guardasti negli occhi e dicesti- vieni qui bambino disubbidiente...
Così baciaste appassionatamente e, finalmente, abbracciati andaste a letto, dove passaste una serata molto..."movimentata...
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