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"Immagina"- Draco Malfoy

Eri la ragazza di Draco Malfoy. Quest'ultimo era il noto Serpeverde per eccellenza, mentre tu "solamente" una mezzosangue Grifondoro.

Draco, sin dal primo giorno in cui vi eravate incontrati, si era dimostrato interessato a te. Notavi che tra di voi ci fosse qualcosa in più, una chimica inspiegabile. 

Era capitato che a volte il suo gruppetto di amici ti prendesse in giro, ma Draco cercava sempre di sviare la situazione richiamando l'attenzione del capannello e dicendo di lasciarti in pace.

Era stato molto duro iniziare una relazione con Daco Malfoy, ma potevi ritenerti soddisfatta di esserci riuscita...più o meno.

Si avvicinava sempre più il giorno del Ballo del Ceppo, una festa danzante alla quale desideravi partecipare con tutto il tuo cuore e speravi altrettanto ardentemente che Draco ti invitasse come sua dama. 

Un giorno, mentre ti avviavi nella Sala Grande per l'ora di pranzo, incontrasti il tuo ragazzo andare nella tua stessa direzione, ma con lui c'erano i suoi amici. Ci fu solamente uno scambio di sguardi tra voi. Tu gli sorridesti e lui ti sorrise. A te andava bene così. In pubblico lui non voleva ci fossero troppe dimostrazioni d'affetto e a te questa cosa andava benissimo, non volevi attirare l'attenzione altrui, soprattutto quella della ragazze Serpeverde: non avevano accettato che una "mezzosangue Grifondoro" avesse rubato il cuore del loro adorato "Re delle serpi".

Finisti di mangiare il tuo pasto per i fatti tuoi nella Sala Grande, ma nella tua mente pensavi sempre a Draco e a quanto desiderassi passare più tempo con lui. Erano rari i momenti in cui potevate stare appartati, baciarvi e coccolarvi senza che nessun Serpeverde vi vedesse e si prendesse gioco di te o che qualche alunno della scuola iniziasse a mettere pettegolezzi in giro.

Ti alzasti dal tavolo. Stavi per andare a svolgere alcuni compiti in biblioteca, poiché avevi alcune ore buche, ma una voce ti richiamò: era Draco.

Draco: Ehi, T/N, vieni qui!

Ti voltasti e vedesti il tuo ragazzo fare cenno di avvicinarti al tavolo delle serpi. Inizialmente non avevi il coraggio di muovere un passo in quella direzione e facesti "no" con il capo a Draco, ma lui con un cenno ti invitò a proseguire.

Arrivasti al tavolo delle serpi e tutti gli occhi erano puntati su di te. Draco ti prese per mano e iniziò a parlare rivolgendosi ai suoi amici e successivamente a te:

Draco: Questa è la mia ragazza e...T/N, vuoi venire al Ballo del Ceppo con me?

Eri felicissima, non ti sembrava vero che Draco ti avesse fatto una proposta del genere davanti a tutti i membri della casa dei Serpeverde. Praticamente senza parole a causa dell'emozione, annuisti con un sorriso smagliante sulle labbra e anche il tuo ragazzo ti sorrise radioso. 

Quel momento, che ti sembrava troppo bello però, fu interrotto da Pansy Parkinson, una delle ragazze della casata:

Pansy: Mah, insomma Draco, sei davvero caduto così in basso? Come puoi invitare questa sciacquetta mezzosangue Grifondoro al Ballo del Ceppo?! E poi, come puoi considerarla tua fidanzata? Insomma guardala, è una buona a nulla e inoltre...ugh, meglio non commentare il suo aspetto.

Mentre quella ragazza diceva quelle cose tutti gli occhi selle serpi erano puntati su di te, si prendevano gioco di te squadrandoti da cima a fondo e si divertivano ad immaginare il tuo grado di imbarazzo in quel momento. Non credevi saresti riuscita a reggere quella situazione emotivamente, ma il tuo ragazzo ti venne in soccorso.

Draco: Parkinson, pensa al tuo di aspetto, che è alquanto discutibile. Ciò che succede nella mia vita privata non ti riguarda minimamente. E risparmiati quei commenti da satanasso, che, per la cronaca, non interessano a nessuno.

Il tavolo dei Serpeverde improvvisamente cadde nel silenzio, mentre la Parkinson mise il broncio e rimase con le braccia conserte, come al solito. Draco continuò:

Draco: Che nessuno di voi si azzardi a fare commenti spiacevoli su di me e la mia ragazza.

Sorridesti al tuo amore per come aveva gestito la situazione, ti sentivi protetta con lui, anche se volevi tanto sapere come mettere a tacere quelle boccacce da sola. Il tuo carattere però non te lo permetteva ancora.

Arrivò il giorno del Ballo del Ceppo. Avevi appuntamento con Draco davanti alla Sala Grande. 

Tu indossavi un vestito un po' più stretto sul corpetto e più ampio lungo la gonna, che riprendeva il colore della notte. Daco invece indossava un elegante completo con camicia, papillon e giacca (N.A. Riprende l'outfit indossato dal personaggio nel film).

Appena ti vide arrivare subito ti corse incontro e ti prese la mano sfiorandola leggermente con le labbra, proprio come un vero gentleman. Tu sorridesti e lui fece lo stesso.

Durante il ballo, nonostante non steste facendo nulla per attirare l'attenzione, tutti gli occhi erano puntati su di voi: era risaputo, la vostra coppia era il prototipo della stranezza, insomma quando mai si era vista una coppia Serpeverde-Grifondoro che avesse avuto una buona fine? 

Dopo il ballo Draco ti fece aspettare seduta alla sedia di un tavolo mentre era andato a prendere qualcosa da bere per voi due. 

Mentre eri concentrata a vedere i tuoi compagni di casata ballare tra di loro e divertirsi, arrivò infuriata nella tua direzione la solita Pansy. Roteasti gli occhi guardandola:

Pansy: Brutta sanguemarcio di una Grifondoro! Come osi uscire e sbaciucchiarti con Draco? Non mi interessa se l'altro giorno lui ti abbia difeso con un misero discorsetto, tu non sei degna della compagnia di uno come noi!

La ragazza con un gesto fulmineo prese un lembo del tuo vestito e te lo strappò rovinando tutto. Fortunatamente quasi nessuno stava prestando attenzione a quella scenetta penosa offerta dalla Parkinson. Poi, la piccola streghetta, per completare l'opera prese di scatto il bicchiere di Acquaviola che aveva in mano una ragazza Corvonero accanto a lei e te lo rovesciò addosso. Non ce la facevi più. Eri così arrabbiata, frustrata, ma non abbastanza per fare una sfuriata, volevi stare da sola. Non volevi piangere davanti a lei, però ti venne naturale:

Tu: Che cosa ti ho fatto di male io, eh? Non mi merito tutto questo! Ti ho sempre rispettata! Sei solo una persona meschina che non raggiungerà mai nulla nella vita con questo comportamento barbino!

La ragazza fece una risata sguaiata e disse:

Pansy: Non farmi ridere per favore. Ti sei messa a fare la sgualdrina con Draco! E questo è quello che ti meriti finchè non capisci che Draco è mio!

La ragazza quasi urlò quelle ultime parole. 

Te ne andasti dalla sala velocemente, prima che quella faccenda potesse attirare anche l'attenzione dei professori: non volevi essere commiserata e umiliata anche davanti ai loro occhi!

Passasti alcuni minuti a fissare il vuoto in uno dei tanti corridoi meno frequentati della scuola. Sentisti qualcuno avvicinarsi. Passi leggeri e felpati. Non avevi dubbi su chi fosse. 

Draco: T/N mi dispiace tanto...io non son-...

Interrompesti il ragazzo. Lo guardasti negli occhi e dicesti:

Tu: Scusa se non sono abbastanza...-iniziasti a singhiozzare-

Draco ti prese tra le sue braccia dandoti un bacio sulla fronte mentre ti cullava dolcemente. Ti sussurrò:

Draco: Io non sono abbastanza per te. Non sono capace di amare. I sentimenti che provo con te mi sono totalmente estranei. Ho dato una possibilità a me stesso, mi sono promesso di prendermi cura di una persona così gentile e buona come te ogni giorno, mettendoci il meglio di me, ma la verità è che è difficile proteggerti dal mondo. Sto cercando di cambiare, ma le altre persone non sempre lo fanno. Sono costernato per la reazione dei miei compagni dell'altro giorno e soprattutto per il gretto comportamento della Parkinson. Ma non so come proteggere te, noi...la nostra storia.

Tu: Stai con me...ho bisogno di averti accanto, solo questo.

Il ragazzo sorrise debolmente e ti strinse ancora più forte a sé.








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