"Immagina"- Chris Evans
<<Quindi dovrei accompagnarla?>> chiedesti un po' timorosa. <<Sì, mi dovresti accompagnare. Abbiamo un convegno a Bruxelles e il tuo aiuto mi sarebbe molto utile per gestire alcune pratiche burocratiche e per non farmi perdere tempo in inutili quisquilie. Inoltre credo che sarebbe una cosa piacevole per te fare un viaggio e cambiare aria per un po'. Non ti prometto che avrai ore ed ore libere, ma una mezz'oretta per fare un po' di shopping o qualsiasi cosa tu decida di fare, credo ci sarà.>> sorrise il professore e tu sorridesti di rimando anche se un po' incerta sulla risposta da dare. <<Io la ringrazio, ma ammetto questo significherebbe annullare ancora una volta i miei programmi personali e- il professore ti interruppe->> <<Problemi col ragazzo, giusto?>> l'uomo ridacchiò e si passò una mano tra i suoi capelli. Annuisti alla sua domanda senza andare troppo nei particolari. <<Oh, ma andiamo! Una ragazza intelligente come te, ha bisogno di stimoli continui! Sarebbe una enorme opportunità partecipare al convegno di Bruxelles! Non credo che tu sia il tipo di medico che si vuole limitare a fare il suo lavoro, facendo "niente di più e niente di meno". Vedo un grande talento da ricercatrice in te e so benissimo che c'è una grande passione e talento per la ricerca. Il tuo ragazzo capirà, questo è il tuo lavoro, no?>> << Io davvero non so che dire...>> il professore ridacchiò ancora <<Dì di sì! Forza! Non puoi sprecare questa opportunità; se al posto mio ci fosse stato un altro professore non ti avrebbe pregato altre volte, non puoi permetterti di rifiutare una richiesta del genere>>. Sentendoti in imbarazzo rispondesti di sì e molto frettolosamente ritornasti a casa.
<< Eddie, ti prego! Lo so che è dura, però ti chiedo solo di pazientare! Dopo la specializzazione potremo partire per qualsiasi meta tu voglia, abbi un po' di pazienza, per favore... ti verrò a trovare a Londra il prima possibile...>> dicesti al tuo fidanzato attraverso una video-chiamata. <<Cosa potrei fare...non mi resta che pazientare... T/N. Ormai mi resta solo questo, pazientare...cos'altro dovrei fare? Perderti? Rompere la nostra storia?>> quelle parole ti fecero molto male, sospirasti. <<Ci vediamo presto, non dimenticare che ti amo>> dicesti <<Anche io...>> rispose il ragazzo e chiudeste la chiamata con un "bacio volante".
Passò una settimana circa. Eri in aereo, pronta per decollare verso Bruxelles, seduta accanto al tuo professore. Ti sistemasti più comodamente sul sedile e notasti lo sguardo dell'uomo fisso su di te, ti voltasti e solo con uno sguardo interrogativo chiedesti cosa ci fosse che non andava, l'uomo ti rispose: <<Ammiravo i tuoi movimenti>> arrossisti impercettibilmente. Quella frase ti aveva colto totalmente alla sprovvista. Avevi sempre percepito una certa chimica e intesa con questo professore, però avevi paura che stessi fraintendendo e che il suo era solamente un comportamento per metterti più a tuo agio ed eliminare il "gap" studentessa-professore. Non potevi nascondere, però, che ti trovassi, in un certo senso, attratta da lui.
<<Non penserai che durante queste ore di viaggio parleremo di lavoro! E' meglio che ora ci rilassiamo il più possibile. Parliamo un po' di noi...se ti va. Ah e comunque chiamami Chris, "professore" è troppo formale>> disse l'uomo facendoti un occhiolino.
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