Wayne Rigsby [The Mentalist]
Immagina per IM_JUST_A_GIRL___
Spero ti piaccia 💚
La penna tamburella contro il bordo della mia scrivania mentre cerco, con scarso successo, di concentrarmi su un report che Lisbon voleva “pronto ieri”.
Lo schermo del computer sfoca leggermente mentre la mia attenzione si disperde, attratta da qualcosa di molto più interessante del lavoro: una discussione tra Cho e Rigsby, che proviene dalla loro zona.
-Il T-Rex vince su tutto- sta dicendo Rigsby, con quel tono pieno di convinzione da ragazzino che sta difendendo il proprio supereroe preferito.
-Non è pratico- ribatte Cho, la voce piatta come sempre, ma il tono vagamente infastidito -Il triceratopo ha corna. Il T-Rex aveva braccia inutili-
-Ma ha i denti! Quei denti sono...-
Alzo gli occhi al cielo, reprimendo una risatina.
Due agenti del CBI, duri e puri, che discutono sui dinosauri.
Giorni così mi ricordano che la serietà non è poi sempre obbligatoria qui dentro.
Mi alzo dalla sedia, raccogliendo i fascicoli che devo portare a Lisbon.
Cammino lungo il corridoio, ma per raggiungere l’ufficio devo inevitabilmente passare davanti alle scrivanie di Cho e Rigsby.
Non appena entro nel loro campo visivo, Rigsby mi nota e solleva la testa.
Quegli occhi azzurri brillano di un entusiasmo così innocente che mi fa quasi sorridere.
-Ehi, T/n!- mi chiama, fermandomi con un cenno della mano.
Sospiro.
-Secondo te, qual è il dinosauro più forte? Il T-Rex o il triceratopo?-
La domanda mi coglie alla sprovvista, ma non perdo un colpo.
Inarco un sopracciglio e stringo i fascicoli al petto -Lo pterodattilo, ovviamente-
Cho smette di parlare e mi lancia uno sguardo che non riesco a interpretare.
Rigsby, invece, mi guarda con la bocca semiaperta, come se gli avessi appena svelato il segreto dell’universo -Ma lo pterodattilo vola!- protesta.
-Appunto- rispondo, dando un’alzata di spalle e riprendendo il mio cammino come se avessi appena chiuso la questione più importante della giornata.
Mentre mi allontano, sento Rigsby borbottare qualcosa che suona come: -Non vale, è un altro tipo di dinosauro…- seguito dal tono più secco di Cho: -Accettalo, hai perso.-
Sorrido tra me e me, ma proseguo senza fermarmi.
Un paio di secondi dopo, però, sento dei passi pesanti che mi seguono.
Non ho nemmeno bisogno di girarmi per sapere chi è.
Con Rigsby puoi sentire l’imminenza a chilometri di distanza.
È come un cucciolo di Labrador che cerca attenzioni.
Accosto dietro un angolo del corridoio e mi fermo, aspettando.
Lui arriva pochi istanti dopo, rallentando di colpo quando mi vede lì ad aspettarlo.
-Stavi correndo dietro a me?- chiedo, con un mezzo sorriso.
-No- dice subito, ma le guance arrossate lo tradiscono.
Rigsby è l’unica persona al mondo che non sa mentire senza diventare del colore di un pomodoro maturo.
-Ah, no? Allora è stata una coincidenza, immagino-
Si gratta la nuca, guardando un punto indefinito del pavimento.
Ha quella goffaggine adorabile che mi fa venire voglia di prenderlo in giro solo per vederlo arrossire ancora di più -Non puoi tirare fuori lo pterodattilo così, T/n. Non è neanche un terrestre-
Scoppio a ridere, più forte di quanto intendessi -Ti stai davvero scaldando per una discussione sui dinosauri, Rigsby?-
Lui mi guarda, imbarazzato, ma con un piccolo sorriso che gli addolcisce i lineamenti -È solo che… volevo sapere da che parte stavi, tutto qui-
Inclino la testa di lato, fingendo di pensarci su -Non sto dalla parte di nessuno, lo sai, no? Io faccio sempre la voce fuori dal coro... E non dirmi che dovevo stare dalla tua parte solo perché stiamo insieme... Ha ragione Cho, il t-rex è stupido-
-No... Ehm... Hai ragione- mormora lui, la voce più bassa e lo sguardo che, per una volta, non scappa via dal mio.
Il silenzio si fa strano per un secondo.
La sua mano è ancora sulla nuca, e si muove a disagio, ma nei suoi occhi c’è qualcosa di diverso.
Qualcosa di dolce.
Di sincero.
È il solito Rigsby, quello gentile e un po’ imbranato, ma è anche l’uomo che mi guarda come se fossi l’unica cosa che ha voglia di vedere in tutta questa giornata.
Faccio un passo avanti e, senza pensarci troppo, metto le braccia attorno al suo collo.
È la cosa più naturale del mondo.
Per un attimo lui resta immobile, completamente spiazzato, ma poi le sue braccia mi cingono la vita con la stessa fermezza di qualcuno che ha paura di lasciarmi andare.
Resto lì, con il cuore che batte più forte di quanto vorrei ammettere.
Quando i nostri occhi si incontrano, non serve dire nulla.
Mi sollevo leggermente sulle punte dei piedi e premo le labbra sulle sue, dolcemente.
Rigsby ricambia il bacio con quella delicatezza che sembra appartenere solo a lui.
Le sue labbra sono calde e un po’ incerte all’inizio, ma quando si rende conto che non ho intenzione di scappare, il bacio si approfondisce.
Le sue dita si stringono contro i miei fianchi, e per un momento tutto il resto — il CBI, i fascicoli, Cho e il dannato T-Rex — sparisce.
Quando mi allontano, lui mi guarda con quel sorriso dolce e un po’ stupito che gli fa sembrare gli occhi ancora più azzurri -Quindi… lo pterodattilo, eh?-
Scoppio di nuovo a ridere, appoggiando la fronte contro la sua spalla -Smettila di rovinare il momento-
Lui ride piano, stringendomi un po’ di più -D’accordo. Ma giuro che vorrò avere questa conversazione di nuovo-
-Non preoccuparti, la prossima volta preparerò anche dei grafici-
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro