Il parcheggio è semivuoto, le luci al neon tremolano sopra le auto parcheggiate come in una scena da film noir.

Ho avuto una giornata lunga, e tutto ciò che desidero è tornare a casa, buttarmi sul divano e fingere che il mondo non esista per almeno otto ore.

Ma quando alzo lo sguardo verso la mia macchina, lo vedo.

Tommy è appoggiato con nonchalance al cofano della mia auto.

Giacca scura elegante, mani infilate nelle tasche, il solito sorriso che fa sembrare che tutto intorno a lui sia un set fotografico.

-Cosa ci fai qui?- chiedo, cercando di non sembrare troppo sorpresa.

E fallendo miseramente.

-Non posso venire a prendere la mia ragazza dopo una lunga giornata di lavoro?- risponde, alzando un sopracciglio.

La sua voce è così casuale, come se questa fosse una cosa normale per noi.

Come se non fossimo usciti ufficialmente insieme solo da, tipo, tre settimane.

E come se non ci conoscessimo da una vita intera.

Scrollo le spalle, avvicinandomi a lui -Puoi, certo. Ma è ancora strano vederti lì, a comportarti come un…- faccio una pausa, cercando la parola giusta -fidanzato perfetto-

Lui ride, quella risata bassa che fa sempre vibrare qualcosa dentro di me -Strano in senso positivo, spero.-

-Mah, diciamo che sono ancora in fase di valutazione- Lo prendo in giro, ma il sorriso sulle mie labbra mi tradisce.

Tommy si stacca dalla macchina, accorciando la distanza tra di noi con un paio di passi.

È troppo vicino, ma in un modo che mi piace.

Le sue mani si posano delicatamente sui miei fianchi, e mi guarda con quegli occhi chiari che sembrano sempre sapere esattamente cosa sto pensando.

È irritante.

E irresistibile.

-T/n, lo sai che puoi abituarti, vero?- dice, la sua voce più bassa ora, quasi un sussurro -Non mi muovo da qui.-

Prima che possa rispondere, si china e mi bacia.

Le sue labbra sono morbide contro le mie, e c’è una dolcezza in lui che mi toglie sempre il fiato.

Le sue mani si stringono un po’ di più sui miei fianchi, come se avesse paura che potrei scappare.

Ma non vado da nessuna parte.

Quando ci separiamo, lui rimane vicino, la fronte contro la mia -Allora? Ancora strano?-

Scuoto la testa, cercando di riprendermi -Strano. Ma in senso positivo.-

-Sai, ti ci abituerai. O magari no. Ma continuerò a fare cose del genere finché non smetterai di sorprenderti.-

Sospiro, cercando di non cedere troppo al suo fascino -Dovresti avvertire, almeno. Sai, tipo “attenzione, sto per farti venire le farfalle nello stomaco”-

Lui ride di nuovo, e questa volta mi bacia sulla fronte -Farò del mio meglio. Promesso.-

Mi stringo a lui per un momento, lasciandomi avvolgere dal suo calore.

Tommy Merlyn è stato tante cose nella mia vita: l’amico di mio fratello, il ragazzo sempre pronto a fare casino, l’irritante seduttore.

Ma ora è qualcosa di nuovo.

Qualcosa che sto ancora imparando ad accettare.

E, strano o no, non voglio che cambi.

Mi stacco leggermente, ma solo per guardarlo negli occhi.

Mi fissa con quel suo sguardo sicuro e divertito, ma c’è qualcosa di diverso, qualcosa di più profondo, di più vulnerabile.

Lo conosco da una vita, ma non mi stanco mai di scoprire questi dettagli nascosti di lui.

Mi alzo un po' sulle punte e lo bacio di nuovo.

Le mie mani si aggrappano alla sua giacca mentre le sue dita si stringono saldamente sui miei fianchi.

Il bacio è più intenso, più affamato, e quando le sue labbra si schiudono contro le mie, sento un brivido lungo la schiena.

È quel tipo di bacio che ti fa dimenticare dove sei, chi sei, e soprattutto che il parcheggio non è esattamente il luogo più privato del mondo.

Tommy emette un lieve suono di approvazione, quasi un gemito, e per un attimo sento il controllo scivolarmi di mano.

Ma poi sono io a staccarmi, ansimando leggermente, il respiro caldo contro il suo collo.

-Beh, Merlyn- dico con un sorriso malizioso -se continui così, potrebbe essere pericoloso lasciarti guidare.-

Lui ride, basso e rauco, e mi sfiora il viso con il pollice -Oh, quindi vuoi che guidi io? È una cosa da "prendi il comando", o stai semplicemente cercando di distrarmi ancora?-

Lo fisso, mordendomi leggermente il labbro -Magari entrambe le cose.-

Tommy scuote la testa, divertito, e mi bacia ancora, questa volta più dolcemente, ma con una passione che sento bruciare sotto la superficie.

Quando si stacca, il sorriso sul suo viso è puro compiacimento -Allora prendo io il volante. Non mi fido di lasciarti sola dopo un bacio del genere.-

Rido, prendendo le chiavi dalla mia tasca e mettendogliele in mano -Vediamo se sai guidare bene quanto baci, Merlyn.-

-Mettiamola così- dice mentre apre la portiera per me -sono bravo in tutto quello che faccio.-

Mi siedo sul sedile del passeggero, scuotendo la testa e sorridendo.

Questo ragazzo sarà la mia rovina.

Ma, per ora, non mi importa.