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Tommy Merlyn [Arrow]

Il bar è pieno, ma non affollato al punto da sembrare un formicaio umano.

Le luci soffuse fanno risaltare i riflessi nei bicchieri e un piacevole brusio riempie l’aria.

Io, però, sono qui per un unico motivo: dimenticare la giornata di merda che mi sono lasciata alle spalle.

La famiglia Queen non ha mai avuto vita facile, ma oggi sembra che il dramma abbia deciso di fare gli straordinari.

Mi siedo al bancone, appoggiando i gomiti sul legno lucidato e sospirando.

-Cosa posso portarti?- Una voce maschile mi fa alzare lo sguardo.

E lì, davanti a me, c’è Tommy.

Il migliore amico di mio fratello, con quel sorriso.

È un sorriso irritante.

E dannatamente efficace.

-Tommy?- chiedo, alzando un sopracciglio -Che ci fai dietro un bancone? Non hai un attico a cui tornare o qualche festa a cui partecipare?-

Lui sorride ancora di più, inclinando la testa -E tu che ci fai qui? Non dovresti essere in una delle tue torri d’avorio a gestire gli affari di famiglia?-

Touché.

-Forse sono qui per controllare che tu non stia combinando guai.-

Tommy ride, un suono basso e piacevole che mi fa stringere lo stomaco in un modo che non voglio ammettere -Niente guai, prometto. Solo un uomo rispettabile che si guadagna da vivere versando drink.-

-Certo, perché “rispettabile” è proprio la prima parola che mi viene in mente quando penso a te- ribatto, ma la mia voce ha perso un po’ del suo sarcasmo.

Lui mi guarda con quegli occhi chiari che sembrano sempre sul punto di dirti un segreto.

-Allora, cosa ti porto?- chiede, cambiando argomento con la stessa facilità con cui si cambia canale in TV.

-Margarita. Forte-

-Hai sempre avuto le idee chiare. Anche da piccola-

Mi lascia lì per un attimo e si sposta verso l’altro lato del bancone per preparare il drink.

Lo osservo, anche se non dovrei.

Tommy ha sempre avuto quel fascino disinvolto che fa sembrare tutto facile, ma c’è qualcosa in lui stasera, qualcosa che non riesco a decifrare.

Quando torna con il margarita, lo appoggia davanti a me, fissandomi con quel suo sorriso mezzo divertito, mezzo misterioso -Allora, vuoi dirmi cosa ti porta qui o devo indovinare?-

-Forse volevo solo un drink. Non è permesso? Dopotutto è il locale di mia sorella- dico, portando il bicchiere alle labbra.

Il sapore deciso della tequila e del lime mi colpisce subito, ma non abbastanza da distrarmi dalla sua presenza.

Tommy si appoggia al bancone, accorciando la distanza tra noi -Oh, è permesso. Ma non mi inganni, T/n. Non sei il tipo da bar solitario.-

Sbuffo, ma non riesco a trattenermi dal sorridere -Forse volevo scappare per un po’.-

-Dal tuo caro fratello?- chiede, alzando un sopracciglio.

-Forse.-

Lui ridacchia -Beh, è una buona scelta. Io sono molto più simpatico di lui.-

-Lo so- rispondo, alzando il bicchiere in un gesto di finta approvazione.

Passiamo i successivi venti minuti a parlare.

Tommy è brillante, spiritoso, e molto più profondo di quanto nom fosse un tempo.

Tra battute e scherzi, scopro che sta cercando di dare un senso alla sua vita, di cambiare davvero, e per un attimo lo vedo sotto una luce diversa.

Più reale.

Più vicino.

-Non ti avrei mai immaginato qui- gli dico, appoggiando il mento sulla mano -Ti sei sempre comportato come se il mondo ti appartenesse.-

Lui mi guarda, e questa volta il suo sorriso si spegne un po’ -Forse è perché, per troppo tempo, ho pensato che fosse vero. Ma non lo è. E ora… sto cercando di fare qualcosa di diverso. Anche se non so se ci riuscirò.-

Non so cosa mi spinga a farlo, ma allungo una mano e gli sfioro il braccio -Tommy, hai più di quanto pensi. Devi solo crederci.-

Ci guardiamo per un momento, e il tempo sembra fermarsi.

È strano.

Non c’è più sarcasmo, solo una connessione silenziosa che non so come spiegare.

-Ecco che fai quella faccia- dice alla fine, rompendo il silenzio.

-Quale faccia?-

-Quella che mi fa venire voglia di baciarti-

Non ho nemmeno il tempo di rispondere, perché si sporge sopra il bancone e mi bacia.

Il sapore della tequila si mescola con il suo, e mi ritrovo a perdere il fiato.

Quando ci separiamo, lui mi guarda con un sorriso compiaciuto.

-Sai, non mi dispiace questa tua nuova versione rispettabile- dico, cercando di riprendermi.

-E a me non dispiace questa tua versione senza difese-

Rido, scuotendo la testa.

Il sorriso compiaciuto di Tommy mi irrita e mi diverte allo stesso tempo.

Cerco di ricompormi, ma il cuore mi batte ancora troppo forte e sento un leggero calore salire alle guance.

-Smettila di guardarmi così, Merlyn,- dico, sollevando il bicchiere per nascondere l’imbarazzo -Non voglio che il tuo ego diventi ancora più insopportabile.-

Lui ride, quella risata bassa e profonda che sembra un’arma letale nelle sue mani -Troppo tardi, T/n. Con quel bacio, hai appena contribuito alla mia autostima in modi che nemmeno immagini.-

Lo fulmino con lo sguardo, ma non posso fare a meno di sorridere.

Tommy ha questo effetto su di me: riesce a far emergere il lato più spontaneo, quello che spesso nascondo dietro muri e sarcasmo.

-Non farti troppe illusioni- ribatto, puntandogli contro un dito -Era solo un esperimento. Volevo vedere se le tue abilità di barman includono anche i baci.-

-Spero di aver superato il test- Si avvicina ancora, appoggiandosi al bancone, così vicino che sento il suo profumo, un misto di colonia leggera e qualcos'altro.

-In modo discreto- rispondo, cercando di non lasciar trasparire troppo.

Tommy inclina la testa, osservandomi con quegli occhi che sembrano sempre sapere più di quanto vogliano far credere -Sai, T/n, non mi dispiacerebbe rendere questo esperimento una cosa regolare. Sai, per ragioni puramente scientifiche-

Rido piano, scuotendo la testa -Sei incorreggibile-

Lui sorride, quel sorriso disarmante che mi fa quasi dimenticare dove siamo -Lo prendo come un sì.-

Prima che possa rispondere, uno dei clienti chiama Tommy da un altro lato del bancone.

Lui mi guarda con un’espressione di finta disperazione -Devo andare a svolgere il mio dovere, ma non scappare. Ho ancora molte altre abilità da mostrarti.-

-Al tuo ritorno voglio il secondo round di margarita. E vedremo se te lo sei guadagnato-

Lui si allontana, lanciandomi un’occhiata di sfida sopra la spalla.

Rimango lì, fissando il bicchiere vuoto e sentendo il sorriso che mi cresce sulle labbra.

Non so se questo sia un errore colossale o l’inizio di qualcosa di straordinario, ma una cosa è certa: Tommy Merlyn sa come scuotere il mio mondo.

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