Thomas Shelby [PB]
Entro nel Garrison e l’odore di whiskey e legno mi avvolge immediatamente.
È strano vedere il locale così vuoto.
Nessuno ride o si lamenta.
Solo Thomas, seduto su uno sgabello, un bicchiere tra le mani, e Grace dietro il bancone che sistema delle bottiglie come se avesse tutto il tempo del mondo.
-Vuoi qualcosa da bere, T/n?- mi chiede Grace senza nemmeno alzare lo sguardo, svitando una bottiglia di whiskey.
Scuoto la testa e mi siedo accanto a Thomas, che non si degna nemmeno di guardarmi.
Perfetto.
Questo promette bene.
-Allora? Non dici niente?- provo, con un tono che oscilla tra il sarcastico e il "ho-perso-la-pazienza".
Ma niente.
Il bicchiere sembra molto più interessante di me, evidentemente.
Sospiro, raccogliendo tutto il mio coraggio e, per qualche ragione, tutta la mia rabbia -Senti, Thomas, lo so che sei arrabbiato. Ma io pensavo di fare la cosa giusta aiutando Ada e Freddie. Cosa avrei dovuto fare? Lasciarli nei guai?-
Silenzio.
Il suo unico segno di vita è un lungo, esasperato sospiro.
Oh, bene, siamo arrivati ai sospiri.
-Sai che c’è? Sei un vero stronzo- sbotto.
Lo so, non è elegante, ma ho finito la pazienza -Ti credi sempre il padrone del mondo, che nessuno possa fare nulla senza il tuo permesso-
Finalmente alza lo sguardo.
I suoi occhi azzurri mi trafiggono come un coltello affilato, ma almeno ora so che mi sta ascoltando -Grace, vai pure a casa- dice con la sua calma glaciale, senza nemmeno guardarla.
Grace mi lancia un’occhiata divertita, come se volesse dirmi "Buona fortuna", poi prende il cappotto e sparisce.
Ora siamo solo io e lui.
-Hai finito?- mi chiede con un tono che è tanto calmo quanto irritante.
-No, non ho finito. Tua sorella è incinta e tu cosa fai? La cacci come se fosse un problema da risolvere. Non è giusto, Tommy-
Lui chiude gli occhi per un istante, come se stesse cercando di trovare la pazienza per rispondermi.
Poi, invece di affrontare il discorso, cambia argomento -Devi scusarti-
-Per cosa? Sentiamo-
-Per avermi chiamato stronzo-
Rimango a bocca aperta, incredula.
Poi mi metto a ridere, anche se so che non dovrei -Non ci penso nemmeno-
Prendo il bicchiere di whiskey che ha lasciato sul bancone e ne bevo un sorso, solo per nascondere il sorriso.
Lui mi guarda, e vedo un accenno di un sorriso nascosto dietro quella sua facciata imperturbabile.
-Ti diverti, eh?- chiede, inclinando leggermente la testa.
-Sempre- rispondo, appoggiando il bicchiere con un sorriso soddisfatto.
Lui mi fissa per un momento, poi posa una mano sulla mia gamba.
Il tocco è leggero, ma mi fa trattenere il respiro.
Si sporge un po’, i suoi occhi bloccati sui miei.
-Hai la lingua troppo lunga, T/n, prima o poi finirai nei guai- mormora, con quel tono basso e quasi ipnotico.
-E tu hai una testa troppo dura, Shelby- ribatto, ma la mia voce è un po’ meno sicura di quanto vorrei.
Thomas sorride appena, poi si avvicina ancora di più.
Mi bacia sulle labbra, un tocco dolce e breve, che mi sorprende sempre, nonostante stiamo insieme da così tanto.
Poi mi bacia la punta del naso, facendomi sorridere, e infine le guance, come se volesse scomporre ogni pezzo di me per poi rimetterlo insieme.
Quando si stacca, resto a fissarlo, ancora un po’ stordita -Domani vado comunque a trovare Ada- dico, tanto per farglielo sapere.
Thomas sospira di nuovo, ma questa volta c’è qualcosa di più morbido nel suo sguardo -Non puoi fare a meno di ficcare il naso, eh?-
-Nemmeno tu- rispondo.
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