Theon Greyjoy [GoT]
Immagina per CRNobody
Spero ti piaccia 💚
Theon è seduto da solo, la schiena curva come se portasse il peso di tutti gli errori del mondo.
I suoi capelli scuri ricadono scomposti sulla fronte, e i suoi occhi fissano il pavimento con una stanchezza che non ha nulla a che fare con il sonno.
È come se cercasse di scomparire, di diventare invisibile, ma non lo lascerò farlo.
Non oggi.
Mi avvicino piano.
Lo osservo per un attimo, trattenendo il respiro.
Ha le mani intrecciate, le nocche bianche per la tensione, e noto come tremano appena.
Theon Greyjoy, il ragazzo che è stato spezzato e rimesso insieme in modo imperfetto, come un vaso frantumato.
Mi fa tenerezza, sempre.
Non so nemmeno quando è iniziata questa dolcezza che provo per lui, ma c’è, ed è un fuoco tiepido che non si spegne.
-Stai cercando di fondere il pavimento con lo sguardo?- chiedo, rompendo il silenzio con il mio solito sarcasmo.
È il nostro linguaggio segreto, quello che usiamo per non affondare.
Lui solleva lo sguardo lentamente, e nei suoi occhi c’è una malinconia che mi spezza il cuore -Non funziona- mormora, con un sorriso appena accennato -Ma ci sto lavorando-
Mi siedo accanto a lui, abbastanza vicina da sentire il calore del suo corpo, ma non troppo da spaventarlo.
Theon non ama essere toccato all'improvviso, e lo rispetto.
Ho imparato a rispettare le sue cicatrici invisibili, anche quelle che non mostra mai.
-Beh, è un peccato- rispondo con leggerezza -Perché se riuscissi a fondere il pavimento, saremmo nei guai con chi deve pulire-
Un'altra ombra di sorriso, questa volta più genuino.
È un sorriso raro, prezioso, e voglio tenerlo per me.
Lo vedo respirare più a fondo, come se solo ora si ricordasse come si fa.
-Non devi restare- dice a voce bassa, come se si aspettasse che me ne vada.
Sempre così pronto a essere abbandonato.
-Non me ne vado- dico con decisione, e lo sento irrigidirsi, sorpreso -Hai finito i tuoi trucchetti per scacciarmi?-
-Non ci provo nemmeno- ammette, con un'espressione che mescola frustrazione e affetto -Tu sei peggio di una tempesta in mare aperto-
-E tu sei un naufrago- ribatto dolcemente -Non hai scelta-
Silenzio.
Ma non è scomodo.
È il tipo di silenzio che sembra una coperta, morbido e avvolgente.
E in questo silenzio, osservo Theon.
Le sue guance scavate, la linea dura della mascella, le cicatrici invisibili che so che porta nel cuore.
E sento di voler fare qualcosa, qualsiasi cosa, per ricordargli che è ancora qui.
Ancora vivo.
Allungo la mano e gli sfioro la guancia con delicatezza, un gesto lento, come se stessi accarezzando una foglia fragile.
Lui non si ritrae.
Anzi, chiude gli occhi.
-Sei qui, con me. E va bene così. Non devi fare altro. Non devi essere altro-
Apre gli occhi e mi guarda come se fossi la prima stella del cielo -Perché?- chiede piano -Perché continui a tornare?-
Sorrido, un sorriso triste e affettuoso -Perché tu vali la pena di restare-
Le sue labbra tremano, ma non dice nulla.
Non ne ha bisogno.
Mi sporgo in avanti e comincio a lasciare piccoli baci sul suo viso, leggeri come fiocchi di neve.
Uno sulla guancia, uno sulla fronte, uno vicino all’angolo della bocca.
Ogni bacio è un modo per dirgli che non è solo, che non sarà mai solo.
Lui chiude gli occhi e si lascia andare, le spalle finalmente rilassate -T/n…- sussurra, il mio nome una preghiera.
-Shh- gli dico, posando l’ultimo bacio sulle sue labbra.
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