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Spencer Reid [Cm]

Sono seduta sul divano, una tazza di tè tra le mani, e Spencer è accanto a me, perso in una delle sue spiegazioni, come sempre.

Sta parlando di statistica, o forse di come il cervello umano processa le emozioni.

Non lo so più.

Ho smesso di seguire cinque minuti fa, quando ho notato quanto siano belle le sue mani mentre gesticola.

-...ed è per questo che il cervello rilascia dopamina quando...-

-Spencer- lo interrompo con un sorriso, cercando di mascherare quanto mi diverta la sua passione per ogni argomento conosciuto dall’umanità -Sai che ti adoro, vero?-

Si blocca, le guance che si tingono di un rosso tenue.

Il modo in cui mi guarda, con quella miscela di sorpresa e dolcezza, mi fa stringere il cuore.

È come se fosse sempre incredulo che qualcuno possa davvero volergli bene.

-Io... sì, credo di sì- risponde, aggiustandosi il nodo della cravatta, anche se non ne ha bisogno.

È un gesto nervoso che conosco fin troppo bene.

-Bene- rispondo, inclinandomi leggermente verso di lui -Perché penso che tu stia divagando solo per impressionarmi-

Lui ride, un suono basso e timido che mi fa desiderare di sentirlo più spesso -Non sto cercando di impressionarti. Sto... spiegando. È diverso-

-Oh, certo- ribatto, avvicinandomi ancora di più, finché le nostre ginocchia non si sfiorano -E hai bisogno di usare parole come “corteccia prefrontale” per farlo?-

Spencer abbassa lo sguardo, visibilmente a disagio, ma non si allontana.

Lo adoro per questo.

Nonostante tutta la sua timidezza, c’è una parte di lui che vuole restare vicina a me.

E io sono più che felice di approfittarne.

-Sai- continuo, inclinandomi ancora -ci sono modi più semplici per impressionare una ragazza-

-Ah sì?- chiede, sollevando un sopracciglio.

Mi avvicino e lo bacio, dolcemente, lasciandogli tutto il tempo del mondo per decidere se vuole rispondere o meno.

All’inizio rimane immobile, come se non sapesse cosa fare, ma poi le sue mani trovano il mio viso, e il bacio diventa più profondo, più intenso.

Il suo sapore è una combinazione di tè e menta, e mi perdo completamente in lui.

Quando ci stacchiamo, i suoi occhi sono scuri e pieni di emozione -Quindi, funziona?- chiede con un sorriso incerto.

-Decisamente- rispondo, prendendogli la mano e intrecciando le dita con le sue -Sei un genio, dopotutto-

Lui ride di nuovo, ma questa volta c’è meno timidezza e più fiducia -Sai che non hai bisogno di dirmi queste cose, giusto?-

-Lo so- rispondo, spostandomi per sedermi sulle sue ginocchia.

Il suo corpo si irrigidisce per un momento, ma non si tira indietro.

Le sue mani trovano la mia vita, e il modo in cui mi tiene, delicato ma fermo, mi fa venire i brividi -Ma mi piace dirtelo. Mi piace vederti arrossire-

-Sei... terribile- mormora, ma c’è un sorriso sulle sue labbra che mi dice che non intende davvero quelle parole.

-Lo so- rispondo, avvicinandomi di nuovo per baciarlo.

Questa volta è lui a prendere l’iniziativa, le sue labbra che si muovono contro le mie con una sicurezza che non mi aspettavo.

Le sue mani salgono dalla mia vita ai miei fianchi, e poi alla mia schiena, e io mi sento come se stessi sciogliendo.

Le mani che si muovono verso i bottoni della sua camicia.

Lui annuisce, il rossore che ritorna sulle sue guance.

Mentre sbottono lentamente la sua camicia, sento il suo respiro accelerare, e la mia testa si riempie del suo profumo, una miscela di carta, inchiostro, e qualcosa che è puramente lui.

Quando la sua camicia scivola dalle sue spalle, mi prendo un momento per guardarlo.

Il suo petto è sottile, ma muscoloso, e il suo respiro è irregolare mentre mi guarda con quegli occhi grandi.

-Sei bellissimo- dico senza pensarci, e vedo che le sue guance diventano ancora più rosse -Davvero-

Lui scuote la testa, ma il sorriso sulle sue labbra tradisce quanto apprezzi le mie parole -Non quanto te-

-Adesso chi sta cercando di impressionare?- ribatto, ridendo, e lui si unisce a me, il suono basso e profondo che fa vibrare il mio petto.

Mentre i nostri baci diventano più intensi, le sue mani trovano la mia schiena e si fermano sull'orlo della mia maglietta -Posso?- chiede, e il suo tono è così dolce e rispettoso che il mio cuore si scioglie.

-Sì- rispondo, aiutandolo a sollevare la mia maglietta.

Quando la getta da parte, mi guarda con una tale intensità che devo trattenere il respiro.

-Sei bella- mormora, le sue dita che sfiorano la mia pelle come se fosse qualcosa di sacro.

E in quel momento, mi sento davvero incredibile.

Non perfetta, ma bella.

Perché Spencer mi guarda come se fossi la cosa più preziosa al mondo.

Lo bacio di nuovo, le mie mani che esplorano ogni centimetro della sua pelle, e ogni volta che trovo una nuova cicatrice o imperfezione, mi assicuro di baciarla, di fargli sapere quanto sia importante per me, tutto di lui.

-Ti amo- gli sussurro, e vedo che i suoi occhi si spalancano per un momento.

-Ti amo anch’io- risponde, la sua voce che si spezza leggermente.

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