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Spencer Reid [Cm]

L’open space del BAU è insolitamente silenzioso, il che, considerando il tipo di lavoro che facciamo, è già abbastanza inquietante di per sé.

Mi sporgo appena oltre la colonna che mi nasconde, osservando Spencer seduto alla sua scrivania.

È solo.

La cravatta leggermente allentata, i capelli che gli cadono disordinati sulla fronte.

Un piccolo sorriso mi sfugge mentre lo guardo armeggiare con la penna tra le dita, un tic nervoso che conosco fin troppo bene.

Eppure, qualcosa non va.

Lo capisco dal modo in cui si strofina il collo, un movimento lento e distratto.

Quella postura stanca e abbattuta non è da lui.

Spencer è un fascio di energia contenuta, sempre in movimento, sempre in equilibrio tra mille pensieri.

E ora… sembra quasi intrappolato dentro di sé.

Prima di farmi avanti, controllo velocemente che non ci sia nessuno nei paraggi.

L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è che qualcuno del team ci colga in un momento… personale.

Quando sono sicura che siamo soli, mi muovo silenziosamente verso di lui.

-Spencer…- lo chiamo dolcemente mentre mi avvicino da dietro, le mani che si posano delicatamente sulle sue spalle.

Lo sento irrigidirsi appena, ma quando si rende conto che sono io, si rilassa sotto il mio tocco.

Le sue spalle sono rigide, i muscoli tesi, quasi come se stesse portando tutto il peso del mondo su di sé.

Comincio a massaggiarle piano, sperando di alleviare un po’ di quella tensione.

-Ehi- mormoro, inclinandomi verso di lui -Va tutto bene?-

Alza la testa e inclina il viso all’indietro per guardarmi, il movimento così lento e spontaneo che mi fa sorridere.

I suoi occhi marroni, profondi e caldi come sempre, si incontrano con i miei.

Ma c’è qualcosa che nasconde lì dentro, lo so.

È una bugia che conosco troppo bene, perché Spencer è bravo a nascondere i suoi sentimenti, ma non con me.

-Nulla- risponde con un piccolo sorriso che non raggiunge gli occhi -Tutto a posto-

Oh, certo, Spencer.

E io sono un profiler alle prime armi.

Non insisto, però.

So che se lo spingo troppo, si chiuderà ancora di più in se stesso.

E, sinceramente, non voglio rovinare questo momento.

Mi abbasso un po’, sporgendomi sopra la sua spalla per osservarlo meglio.

Lui mi guarda, confuso ma divertito, mentre il mio volto si avvicina sempre di più.

-Che stai facendo?- chiede, la voce un misto di curiosità e risate trattenute.

Mi piego ancora di più, finché non sono quasi capovolta sopra di lui.

Con un piccolo movimento, mi avvicino e premo le mie labbra sulle sue, un bacio dolce e capovolto, alla Spiderman.

La sua sorpresa dura solo un istante prima che risponda al bacio, le sue mani che si sollevano istintivamente per sfiorare i miei polsi, come per assicurarsi che io sia davvero lì.

Il bacio è morbido, lento, e pieno di quella dolcezza che solo Spencer sa dare.

Quando mi stacco, lui ride piano, scuotendo leggermente la testa -Era necessario?-

-Sì- rispondo, decisa, mentre torno in piedi e continuo a massaggiargli le spalle -Adesso dimmi cosa c’è che non va-

Lui scuote di nuovo la testa, un gesto quasi impercettibile -Non è niente, davvero-

-Sai che non ti credo, vero?- Gli sorrido mentre mi abbasso per appoggiare il mento sulla sua spalla, il mio viso così vicino al suo che posso sentire il calore della sua pelle -Ma va bene, non insisterò… per ora-

Lui sorride di nuovo, questa volta un po’ più sincero -Grazie- dice semplicemente, il tono così pieno di affetto che mi fa sciogliere.

Passo qualche minuto in silenzio, continuando a massaggiare le sue spalle e godendomi la vicinanza.

È un momento tranquillo, un piccolo frammento di pace nel caos del nostro lavoro.

E anche se so che qualcosa lo sta turbando, sono felice di poter essere qui con lui, di offrirgli almeno un po’ di conforto.

-Sei il mio eroe, sai?- mormoro, rompendo il silenzio.

Spencer ride piano, scuotendo la testa -Non credo di meritarmelo-

-Lo meriti eccome- ribatto, accarezzandogli delicatamente i capelli con una mano -E non provare a discutere con me, dottor Reid. Sai che ho sempre ragione-

-Ah, certo- risponde lui, il suo tono sarcastico ma giocoso -Come potrei dimenticarlo?-

Sorrido e, per un momento, tutto sembra perfetto.

Forse non so cosa lo stia preoccupando, e forse non posso risolvere ogni suo problema, ma posso essere qui per lui.

E, per ora, questo basta.

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