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Shane Walsh [Twd]

Immagina per bettss1414
Spero ti piaccia 💚

Ambientato nella stagione 2

-Ma se Superman fosse davvero una persona, secondo te riuscirebbe a distruggere una città in una botta sola?- mi chiede Glenn, un sorriso curioso che si fa largo sul suo volto.

-Non lo so, ma se è per questo, mi sono sempre chiesta perché Batman non si faccia mai una passeggiata senza il suo mantello. È un po’ come dire: ‘Voglio essere invisibile, ma metto una tuta nera, così tutto il mondo mi nota’- rispondo ridendo.

Glenn sorride di nuovo, ma il suo sorriso si spegne non appena sento dei passi familiari che si avvicinano.

La mia mente si ferma su quella sensazione che mi prende subito.

Un’ondata di tensione che non riesco a ignorare. Quando giro la testa, lo vedo. Shane. Ovviamente. La sua camminata è decisa, e i suoi occhi sono incollati su di me.

Non riesco a fare a meno di notarlo, e nemmeno Glenn, che sembra cogliere la cosa con una leggera smorfia. Ma non lo dice.

-Ci vediamo più tardi?- dico a Glenn, cercando di ignorare lo stomaco che si stringe.

Non ho il tempo di dire nulla, perché appena si avvicina sento il suo pugno colpire Glenn con un suono secco che rimbomba nell’aria.

-Che cosa...?- urlò, e in un attimo sono già accanto a Glenn, che stava cadendo all'indietro, mentre il sangue comincia a colare dal suo labbro.

La rabbia che sale in me è travolgente, ma riesco a restare lucida, a concentrarmi su Glenn.

-Shane, ma che cazzo fai?- grido, cercando di sostenerlo, mentre lui fatica a respirare per il colpo che ha ricevuto.

L'unica cosa che conta è Glenn, che ora sta cercando di alzarsi. Quando riesco finalmente a tirarlo su, Maggie appare, corre verso di noi.

Maggie lo prende, lo solleva e lo porta dentro la casa, dicendomi qualcosa che non riesco a sentire.

Ma Shane non mi toglie gli occhi di dosso. Li sento addosso come fiamme. È come se fossimo in due mondi separati e io fossi l’unico obiettivo su cui lui può focalizzarsi.

E mi fa male. Perché vedo la gelosia in quei suoi occhi, una gelosia che si è trasformata in qualcosa di più oscuro.

-Senti, Shane- dico con voce calma, cercando di mantenere la lucidità -Calmati. Ora basta, non è il momento- Mi avvicino, prendo il suo braccio e lo tiro lontano dalla casa, ma non prima di aver visto il suo sguardo restare fisso su Glenn che scompare dentro la casa.

Lo porto nel campo, lontano da tutti, e appena siamo abbastanza lontani, mi fermo.

Lui si ferma di scatto, il respiro corto, e il suo viso è ancora più teso, carico di frustrazione.

-Cosa cazzo ti prende?- gli chiedo, il tono che non riesce a nascondere l’irritazione che provo in questo momento.

Shane mi fissa, gli occhi che sembrano strappare la mia pelle via -Cosa mi prende?- ripete, e la sua voce è carica di veleno -Cosa cazzo mi prende? Non ti rendi conto di cosa stai facendo? Ma cazzo, cosa ci vedi in quel ragazzino? Pensavi che non me ne accorgessi? Non è più tempo di guardarsi in faccia e fare finta che vada tutto bene!-

Le sue parole sono un fiume in piena, e non posso far altro che guardarlo, con il cuore che batte più forte.

Ogni parola è come una lama che mi colpisce, e mi rendo conto che non riesco a tenermi indietro -Shane, smettila! Non ti rendi conto che per gli altri sei una minaccia?-

-Minaccia?- grida -Ma che cazzo dici? Stai sempre con lui, sempre lì, ti fa ridere e io devo stare a guardare mentre ti avvicini a lui, sempre più vicino!- Ogni parola che dice, ogni sguardo che mi lancia, è come un pugno al cuore.

La sua gelosia non è solo possessività. È disperazione. E io non so più come affrontarla.

La sua mano mi prende il viso con un movimento rapido e prima che io possa fermarlo, mi bacia.

Un bacio furioso, che sembra voler consumare tutto. Mi fa male, ma mi fa sentire anche viva, e per un istante mi trovo a lasciarmi andare.

Ma è solo un attimo.

Lo allontano bruscamente, con un colpo secco -Cosa ti prende, Shane?- grido, e la mia voce è piena di frustrazione e rabbia -Non è così che funziona!-

Lui fa un passo indietro, il respiro ancora irregolare. È come se fosse un animale ferito, e io non so cosa fare.

Non so se posso ancora aiutarlo, se posso ancora salvarlo da se stesso.

-Non capisci, T/n! Non capisci che non riesco a stare a guardare mentre ti perdi dentro a tutto questo? Non posso! Non posso vedere nessun altro accanto a te e stare fermo, senza fare niente!-

Le sue parole mi colpiscono, e per un momento il silenzio ci avvolge, come se tutto il mondo stesse guardando. Ma non voglio fermarmi. Non voglio dare per scontato che tutto si risolva in un attimo. Eppure, guardandolo, so che non posso fuggire da questa realtà.

-Shane, ti prego- dico con voce più calma, ma ancora piena di dolore -Ti voglio bene... Ti amo, ma non posso vivere in questo modo. Non così-

Lui non risponde.

Si lascia andare, come se ogni forza lo avesse abbandonato, e si siede per terra, la testa tra le ginocchia, con le mani che tremano visibilmente.

Mi avvicino a lui, lentamente, con il cuore che mi fa male a guardarlo.

Siedo accanto a lui e, senza pensarci troppo, passo la mano sulla sua testa.

-Perché hai rasato i capelli?- chiedo con tono morbido, cercando di distogliere la mente da tutto il caos che ci circonda.

Lui solleva lentamente la testa, mi guarda con uno sguardo che sembra vuoto, perso -Avevo bisogno di sentirmi… diverso- risponde, la voce bassa, quasi timida.

Senza dire una parola, la mia mano si sposta delicatamente sulla sua testa, accarezzandolo con delicatezza.

La sua pelle è calda sotto la mia mano, e il suo respiro diventa più regolare, più calmo.

Sento il suo corpo che si rilassa piano, come se, per un momento, tutto fosse stato dimenticato.

Scendo con la mano lungo il suo collo, le dita sfiorano la pelle tesa, mentre cerco di non fare rumore, di non farlo sentirsi come se stesse sbagliando qualcosa.

Risalgo lentamente sul suo mento, sentendo il suo viso sotto la mia mano, ruvido e caldo, ma stranamente vulnerabile.

Lo guardo negli occhi, e lui mi fissa con una profondità che non avevo mai visto prima. Non c'è rabbia, non c'è gelosia. C'è solo una tristezza che riesco a sentire, una solitudine che è troppo difficile da nascondere.

Mi avvicino ancora un po', e senza dire niente, lo bacio. Non è un bacio come gli altri. Non è furioso, non è arrabbiato. È dolce, delicato, come se volessi sciogliere la tensione che ci separa.

Le sue labbra sono morbide, calde, e mi ci perdo.

Non c'è fretta, non c'è nulla da risolvere in fretta. È solo il momento, il respiro che si unisce, il cuore che batte all'unisono. Il mondo si ferma per un attimo.

Quando mi stacco, vedo i suoi occhi brillare. È come se finalmente fosse riuscito a lasciar andare tutto il peso che si portava dentro. La sua mano si alza lentamente, e mentre mi accarezza la guancia, il suo volto si rilassa.

-Sono… scusa- mormora, la sua voce è bassa, ma sincera.

-Senti- rispondo, cercando di sorridere, ma è un sorriso dolce, che non nasconde nulla -Non devi scusarti. Ma dobbiamo parlare, Shane. Sei migliore di così-

Lui mi guarda per un attimo, poi annuisce lentamente, e mi stringe in un abbraccio. La sua testa si appoggia sul mio petto, e mentre lo tengo stretto, non sento più il peso della rabbia.

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