Immagina per KatsukiBakugoWife
Spero ti piaccia 💚

Il pullman è quasi vuoto, fatta eccezione per un paio di persone sparse tra i sedili.

L'aria sa di plastica calda e vecchio deodorante per ambienti, mentre il brusio del motore copre i rumori della città.

Io e Robert siamo in piedi, vicini ma con un abisso invisibile tra di noi.

Lui tiene una mano alla maniglia sopra di sé, l'altra infilata nella tasca del cappotto.

Lo guardo di lato, il profilo del suo viso sembra scolpito dalla luce fredda che entra dai finestrini.

È bellissimo, eppure distante.

-Quindi è così?- chiedo, cercando di spezzare il silenzio che mi sta lentamente uccidendo.

Lui non risponde subito, gli occhi fissano un punto imprecisato fuori dal vetro.

Poi sospira, un suono pesante che sembra portare con sé tutto il peso del mondo -Non voglio ferirti-

Le sue parole mi colpiscono come un pugno allo stomaco.

Una parte di me vuole urlare, dirgli che è troppo tardi, che il dolore è già qui, ben presente.

Ma mi limito a stringere la barra sopra di me, come se potesse darmi un minimo di stabilità.

-Non vuoi ferirmi?- ripeto, la voce incrinata -Allora perché stai facendo questo, Robert?-

Si gira lentamente verso di me, i suoi occhi scuri sembrano velati da una tristezza che non riesco a decifrare -Perché non è giusto per te. Non sono... abbastanza. Non riesco a essere quello di cui hai bisogno-

Rido, ma è una risata amara, priva di allegria -Questo è il motivo più stupido che abbia mai sentito. Sei tu a decidere di non essere abbastanza, Robert. Non io-

Lui abbassa lo sguardo, come se le mie parole fossero troppo pesanti da sostenere.

Il pullman frena bruscamente, e io mi sbilancio un po' in avanti.

Robert allunga istintivamente la mano per fermarmi, ma poi si ritira subito, come se avesse paura di toccarmi.

-Non capisci, T/n- La sua voce è un sussurro, quasi perso nel rumore del motore -Io non so come fare a essere felice. E non posso trascinarti in questo vuoto con me-

Le sue parole mi lasciano senza fiato.

Voglio scuoterlo, urlargli contro che potrebbe essere felice, che potremmo esserlo insieme.

Ma so che non servirebbe.

Robert è già a metà strada per andarsene, e io non posso trattenerlo se non vuole restare.

-Sai cosa, Rob?- dico, con un nodo che mi stringe la gola -Forse il problema non è che non sei abbastanza. Forse il problema è che non credi che qualcuno possa amarti davvero-

Lui mi guarda, e per un attimo penso di averlo colpito.

I suoi occhi si riempiono di qualcosa, un’emozione che non riesco a leggere del tutto.

Ma poi scuote la testa, come per scacciare i miei pensieri, e il momento passa.

Il pullman si ferma, e lui si prepara a scendere.

So che questa è la nostra fermata, ma la sensazione che provo è quella di essere abbandonata.

Quando fa un passo verso la porta, sento il panico montare dentro di me.

-Robert- lo chiamo, e lui si volta -Ti amo-

Le parole escono prima che possa fermarle, e per un attimo il mondo sembra fermarsi.

Lui mi guarda come se non sapesse cosa fare, cosa dire.

Poi scuote la testa di nuovo, il dolore evidente nel suo sguardo.

-Anch’io, T/n- La sua voce è così bassa che quasi non la sento -Spero che ci rincontreremo, quando sarà il momento-

Le porte si aprono, e lui scende.

Rimango lì, immobile, guardandolo camminare via sotto la pioggia sottile che ha iniziato a cadere.

Il pullman riparte, lasciandomi sola con il rumore del motore e il vuoto che si è creato nel mio petto.

Lo guardo allontanarsi sempre di più, sapendo che questa è la fine, anche se una parte di me non vuole accettarlo.

Chiudo gli occhi e appoggio la fronte contro il freddo del vetro, lasciando che le lacrime scorrano silenziose.

Non ho più la forza di trattenerle.