Immagina per MessengerofEos
Spero ti piaccia 💚

Lucifero mi guarda con quel sorriso sghembo, mezzo divertito e mezzo pericoloso, come se la mia presenza fosse insieme la cosa più interessante e più ridicola che potesse mai accadergli.

Non ha una maglietta addosso, perché ovviamente l'idea di coprirsi deve sembrargli noiosamente umana.

Lui, dopotutto, non ha mai bisogno di scusarsi per essere Lucifero.

Mi fissa con quegli occhi azzurri che sembrano farsi beffe di tutto, anche di me.

Sento un brivido lungo la schiena.

Perché, certo, questo è Lucifero, il Diavolo, il Principe delle Tenebre, colui che ha sfidato Dio stesso.

Ma anche l’unico che riesce a farmi sentire viva con un semplice sguardo.

-Cosa c’è?- gli chiedo, incrociando le braccia e alzando un sopracciglio -Perché mi guardi così?-

-Allora- dice, sporgendosi un po’ in avanti -ho vinto un premio, o sei solo venuta a deliziare la mia giornata con la tua infinita saggezza?-

Il tono è così languidamente sarcastico che mi fa ridere, anche se non voglio -Un premio? E cosa avresti fatto per meritarlo?-

Lui si sporge ancora di più, il sorriso che si allarga come quello di un predatore -Sono sopravvissuto a te, per cominciare-

-Molto divertente- Mi avvicino di un passo, il cuore che batte troppo forte nel petto -Ti sopravvaluti, sai? Non è poi così difficile sopravvivermi-

-Oh, sei così adorabilmente modesta- ribatte, ma c’è un calore nei suoi occhi che non c’entra nulla con la beffa.

È qualcosa di più profondo, più sincero.

Quasi dolce, se si può dire una cosa del genere di Lucifero.

Faccio un altro passo avanti, e ora siamo così vicini che posso sentire il calore del suo corpo -Sai- mormoro -non sembri così invincibile come credi-

Lui ride piano, una risata che mi vibra nelle ossa -E tu non sembri così spaventata come dovresti-

Ci fissiamo per un lungo momento, il silenzio carico di qualcosa che non so nemmeno come definire.

Poi alzo una mano e gli sfioro la guancia.

La sua pelle è sorprendentemente calda, morbida, e lui si lascia fare, chiudendo gli occhi per un istante come se volesse assaporare ogni secondo.

-Stai diventando umano, Lucifero- sussurro, e c’è una strana tristezza nella mia voce.

-Non dirlo- ribatte, aprendo gli occhi.

Ma la sua voce è più morbida di quanto vorrebbe.

-Perché no?-

-Perché significa che sto perdendo- dice, e per la prima volta non c’è traccia di sarcasmo.

Solo una sincerità disarmante.

Mi avvicino ancora di più, fino a che le nostre labbra non sono a un soffio di distanza -A volte perdere non è poi così male- mormoro, e poi lo bacio.

Non c’è nulla di frettoloso o affamato nel nostro bacio.

È lento, dolce, come se entrambi avessimo tutto il tempo del mondo.

Lui mi stringe tra le braccia, e per un istante dimentico chi è, cosa è.

Dimentico tutto, tranne il modo in cui mi fa sentire.

Quando ci separiamo, mi guarda con un sorriso che ha perso tutta la sua arroganza -Sei pericolosa, sai?-

Sorrido -E tu sei un diavolo sentimentale-

-Touché- sussurra, tirandomi di nuovo a sé.