Immagina per laDYLANobrienSTALKER
Spero ti piaccia 💚

Kol Mikaelson è un problema. Un problema affascinante, pericoloso e tremendamente irritante.

Lo osservo dal lato del mio laboratorio mentre lui, con la solita spavalderia, porta alla bocca una bottiglia di sangue.

Il suo sguardo è fisso su di me, il solito sorriso da canaglia che promette guai.

-Non vorrai distrarti, vero, streghetta?- chiede con un tono che sa fin troppo bene essere una provocazione.

-Distrarmi? Con te?- Alzo un sopracciglio senza smettere di mescolare le erbe nel mortaio -Kol, ho lavorato sotto pressione molto peggiore della tua presenza-

Lui ride -Mi fa piacere che tu mi consideri una pressione-

Respiro a fondo e continuo a pestare gli ingredienti, ignorando il modo in cui la sua voce mi scivola addosso come seta.

Kol Mikaelson è un vampiro Originale, un truffatore nato e un incantatore pericoloso—e non mi riferisco solo alla magia.

Lui si avvicina, lento. Quando arriva dietro di me, posso sentirlo. Il suo respiro accarezza la mia pelle, le sue dita sfiorano il bordo del mio gomito, come se fosse solo un caso. Ma non lo è mai con Kol.

-Sai, adoro il modo in cui cerchi di fingere che io non abbia alcun effetto su di te- mormora.

-Non sto fingendo- rispondo, girando la testa quel tanto che basta per incrociare i suoi occhi color miele, più scuri del solito.

-Oh, certo- sussurra, avvicinandosi ancora di più -Così concentrata sulla tua magia... eppure il battito del tuo cuore sta dicendo tutta un’altra storia-

-Kol- avverto, facendo scorrere il dito sulla superficie del libro degli incantesimi senza davvero leggerlo.

-Dimmi, amore-

La sua voce è morbida, vellutata, come se mi stesse sussurrando un segreto peccaminoso all’orecchio.

È un gioco, il suo gioco, e io non ho intenzione di partecipare.

O almeno, così mi convinco.

Ignorandolo ostentatamente, prendo un pizzico di sale nero e lo lascio cadere nel calderone.

La fiamma si alza per un attimo, riempiendo l’aria di un calore improvviso.

Kol non si sposta, anzi, approfitta di quel momento per sfiorare la mia schiena con il dorso delle dita, tracciando un percorso languido attraverso il tessuto della mia camicetta.

La mia presa sul pestello si stringe -Kol, se continui a toccarmi, finirai dentro il calderone-

Lui ride, godendosi ogni secondo della mia frustrazione -Sarebbe un peccato. Ma ammettilo, streghetta... un pochino ti piaccio-

Mi giro, finalmente, puntandogli contro un dito -Mi piacciono le cose utili, Kol. Tu sei l’esatto opposto-

Kol afferra delicatamente il mio polso, tenendomi in ostaggio nel suo tocco.

I suoi occhi danzano di divertimento, ma c’è anche qualcos’altro lì dentro.

-Sei sicura?- sussurra, e il suo sguardo scende sulle mie labbra.

Il silenzio tra noi diventa spesso, denso come la magia che vibra nell’aria.

Il suo pollice accarezza l’interno del mio polso, un gesto quasi affettuoso, quasi intimo. Il mio respiro si blocca per un istante.

E poi, con un sorriso malizioso, mi libero dalla sua presa e torno al mio incantesimo come se nulla fosse.

-Sicura quanto il fatto che ti trasformerò in un rospo se non la smetti- dico, con la mia voce più fredda possibile.

Kol scoppia a ridere, scuotendo la testa -Oh, T/n... il nostro piccolo gioco non fa che diventare più interessante-