Klaus Michealson [Tvd]
Immagina per @KatherinePierce_98
Spero ti piaccia 💚
Mi sveglio di colpo.
Il respiro è affannato, le mie membra sono pesanti, e il cuore—oh, il mio cuore—non batte come dovrebbe.
È troppo forte, troppo veloce, come se volesse esplodere. Ma la cosa peggiore?
L’ultima cosa che ricordo è Klaus Mikaelson che mi spezza il dannato collo.
Il buio della stanza è quasi soffocante, rotto solo dalla fioca luce della luna che filtra dalla finestra.
Mi muovo a fatica, i muscoli rigidi come se fossi stato investito da un camion. Poi lo vedo.
Lui è lì, seduto su una poltrona nell'ombra, con quegli occhi fissi su di me.
È immobile, ma la tensione nel suo corpo è evidente. Sembra un predatore in attesa. E, tecnicamente, lo è.
-Avresti dovuto lasciarmi morire- La mia voce è roca, spezzata. Le lacrime mi pungono gli occhi, ma non voglio dargli questa soddisfazione.
Klaus inclina la testa, e un lampo di dolore attraversa il suo sguardo, così veloce che quasi mi chiedo se l’ho solo immaginato.
Poi si alza e si avvicina con quella sua andatura felina, come se il mondo intero fosse il suo parco giochi.
-Non potevo- La sua voce è bassa, quasi un sussurro -Non potevo perderti-
Scuoto la testa, le lacrime iniziano a scendere senza controllo -Smettila-
Lui mi afferra e mi stringe in un abbraccio. Il suo calore mi avvolge, ma io lo odio. Lo odio per quello che mi ha fatto. Per quello che sono diventata.
-Ti amo-
-Non è vero... Se mi amassi davvero mi avresti lasciata morire- La mia voce trema. Voglio respingerlo, voglio urlargli in faccia tutto l’odio che provo.
Ma poi succede qualcosa.
Il suo odore. Mi invade i sensi con una potenza devastante. E colpisce ogni fibra del mio nuovo essere, risvegliando qualcosa dentro di me che non riesco a controllare.
Lo fisso negli occhi. Lo conosco da anni. Io e lui siamo stati tutto l’uno per l’altro.
E ora il mio corpo urla per lui in un modo nuovo, viscerale, incontrollabile.
La mia mano si solleva quasi da sola e gli sfiora il petto.
Sento i suoi muscoli irrigidirsi sotto il tocco.
Traccio la linea della sua clavicola, poi scendo lungo le sue braccia, le vene visibili sotto la pelle chiara.
Lui chiude gli occhi per un istante, come se stesse combattendo contro se stesso.
Non devi cedere, Klaus. Fai il bravo.
Lo bacio sulla mascella, dolcemente.
Lui rimane immobile, gli occhi ancora chiusi. Allora scendo sulle sue labbra. Sfioro le sue con le mie, leggere, lente.
Lui non reagisce, ma il suo respiro cambia. Più pesante.
Gli prendo le mani e le guido sul mio corpo. Lui socchiude gli occhi, e io so di aver vinto.
Lo bacio di nuovo, stavolta più a lungo -Ti amo-
E qualcosa in lui si spezza.
Le sue mani si muovono su di me ora, con una sicurezza e un’avidità che mi fanno tremare.
Le sue dita sfiorano la mia pelle bollente, seguono ogni linea, ogni curva, come se volesse memorizzarmi con il tocco.
Poi è lui a baciarmi, finalmente.
Il suo bacio è intenso, profondo, carico di emozioni represse.
Mi afferra per la nuca e mi tira contro di sé, e io mi aggrappo alle sue spalle, alle sue braccia, come se fosse l’unica cosa che mi tiene ancorato alla realtà.
I nostri corpi intrecciati in un lento, inesorabile avvicinarsi. Non c’è fretta, non c’è bisogno di brutalità.
Le sue mani scendono lungo i miei fianchi, le sue dita tracciano linee di fuoco sulla mia pelle.
Poi si insinua tra le mie gambe, e il mondo intero si dissolve.
Lo sento dappertutto.
Il suo respiro, le sue mani, le sue labbra che esplorano ogni centimetro di me.
Ogni tocco è misurato, studiato, ma così carico di desiderio che mi lascia senza fiato.
-Sei mia- La sua voce è un ringhio soffocato contro la mia pelle.
-Sempre-
E lo sento. Ogni nuova sensazione, ogni onda di piacere che mi travolge è amplificata dal mio nuovo essere, dal legame che ormai ci lega in un modo che non posso più negare.
Lo amo. Con ogni fibra del mio corpo, con ogni battito di questo nuovo, maledetto cuore.
E quando finalmente mi prende completamente, è lento, profondo, perfetto. Non c’è bisogno di parole, solo noi due, fusi in qualcosa che va oltre l’umano, oltre l’ibrido.
Solo noi. Sempre noi.
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