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Jeffrey Dean Morgan‼️[Attore]

Immagina per -adagne-
Spero ti piaccia 💚

L’ultima cosa che mi aspetto, entrando in questo bar buio e affollato, è di trovarlo lì.

Eppure eccolo, Jeffrey Dean Morgan, con una birra in mano e quel sorriso sghembo che non ha perso un grammo di fascino.

È seduto a un tavolo d’angolo, l’unico posto in cui la luce non riesce ad arrivare del tutto.

Classico.

Sempre a giocare al misterioso, sempre troppo affascinante per il suo bene.

Mi vede subito.

Lo sguardo scuro mi cattura, e so che il suo riconoscimento non è casuale: mi ha notata appena sono entrata.

Bastano pochi secondi per fargli inclinare la testa con quel mezzo sorriso che conosco bene.

-Guarda un po’ chi si è degnata di farsi viva- dice quando mi avvicino, il tono basso, graffiante e intriso di sarcasmo.

-Non farla tanto lunga, Jeff- rispondo, lasciandomi cadere sulla sedia di fronte a lui -Sono in città da cinque ore, e il fatto che tu sia qui è una coincidenza. Forse-

Alza un sopracciglio, e so che non crede a una parola di quello che ho detto.

Ma non importa.

Abbiamo lavorato insieme su quel film anni fa, e da allora c’è sempre stato qualcosa di sottile tra di noi.

Una tensione che né il tempo né la distanza hanno mai del tutto cancellato.

-Ti ricordi che questo era il nostro posto, vero?- chiede, prendendo un sorso dalla sua birra.

Sorrido, fingendo di non essere colpita dal calore che si insinua nel mio petto -Pensavo fossi troppo vecchio per i sentimentalismi-

-Lo sono- ribatte, con un luccichio divertito negli occhi -Ma per te faccio un’eccezione-

Ecco.

Quel tono.

Quello che mi fa venire voglia di rotolare gli occhi e, allo stesso tempo, di saltargli addosso.

Decido di ribattere -E tu? Sempre a comportarti come se fossi il padrone del mondo?-

Lui ride, una risata profonda, vibrante, che mi fa venire la pelle d’oca -Solo quando ho un pubblico interessante-

Mj sporgo in avanti, appoggiando i gomiti sul tavolo -Mi stai dicendo che sono ancora la tua musa, Jeffrey?-

Gli occhi di Jeffrey si stringono leggermente, e l’aria tra di noi cambia.

La tensione cresce, lenta ma palpabile -Sei sempre stata più di una musa, T/n- dice, il suo tono più basso, più serio.

-Ah sì? E cosa sarei allora?- Lo sto provocando, e lo so.

Ma il modo in cui mi guarda, con un misto di divertimento e desiderio, mi fa venire voglia di vedere fin dove posso spingermi.

Non risponde subito.

Invece, si alza, venendomi incontro con la sua solita lentezza studiata.

Si china su di me, le mani appoggiate sul tavolo ai lati della mia sedia, e il suo viso è così vicino che posso sentire il calore del suo respiro sulla mia pelle.

-Vuoi davvero saperlo?- chiede, e la sua voce è un sussurro roco, pericoloso.

Non faccio in tempo a rispondere che mi afferra per la mano, tirandomi in piedi e conducendomi fuori dal bar senza dire una parola.

Il freddo della notte mi colpisce, ma il calore della sua presa è sufficiente a farmi dimenticare tutto.

Mi ritrovo premuta contro il muro di casa sua, il suo corpo che mi blocca, le sue mani che afferrano i miei polsi per tenermi ferma.

Non che voglia scappare.

Non lo voglio da anni.

-Tu sei il mio rimpianto più grande e il mio desiderio più pericoloso- sussurra, il suo viso a un soffio dal mio.

Non gli do il tempo di aggiungere altro.

Lo bacio, e il mondo si ferma.

Le sue labbra sono esattamente come le ricordavo: calde, esigenti, perfette.

Le sue mani si spostano sui miei fianchi, tirandomi più vicino a lui, come se la distanza tra di noi fosse insopportabile.

-Sono qui, no?- rispondo, senza fiato.

Le sue mani si muovono senza esitazione, tracciando linee ardenti lungo la mia schiena, sotto la stoffa del mio maglione.

Ogni tocco è un’onda di calore, e mi ritrovo a cercare più contatto, più di lui.

-Tu sei un problema, lo sai?- mormora contro le mie labbra, ma il tono della sua voce è tutto fuorché di rimprovero.

-E tu ami i problemi- ribatto, il respiro spezzato mentre le sue mani si spostano lungo i miei fianchi, le sue dita che si insinuano sotto il bordo dei miei jeans.

La risata che ne segue è un suono profondo, vibrante, che mi fa tremare -Hai sempre avuto una lingua affilata. Vediamo quanto regge quando ti faccio perdere il controllo-

Mi solleva con una facilità che dovrebbe irritarmi, ma non riesco a pensarci troppo.

Sono troppo occupata a perdermi nel modo in cui la sua bocca si muove contro la mia, feroce e senza tregua.

Le sue mani stringono i miei fianchi con una forza che mi lascia un segno, e non posso fare a meno di spingermi contro di lui, cercando più contatto, più calore, più tutto.

Le sue labbra lasciano le mie solo per scendere lungo il mio collo, calde, umide, con una pressione perfetta che manda scintille lungo la mia spina dorsale.

La sua barba sfiora la mia pelle, un contrasto che mi fa rabbrividire.

Sento le sue dita scivolare sotto la mia maglietta, e il modo in cui il suo tocco trova la mia pelle nuda mi fa trattenere il fiato.

-Dio, sei già...- mormora contro il mio orecchio. -Piantala di parlare- riesco a dire, anche se il mio tono è tutt’altro che autoritario.

Lui ride, un suono basso e vibrante che mi fa stringere le gambe intorno alla sua vita.

La sua mano scivola sul mio seno, la sua presa decisa ma misurata, il pollice che disegna cerchi lenti e deliberati sopra il tessuto.

Ogni tocco mi fa tremare, e il mio corpo risponde a lui come se fosse stato progettato per farlo.

-Sei bellissima così- dice, e il tono è così sincero che per un momento dimentico di rispondere.

Prima che possa fare qualsiasi cosa, però, le sue mani si spostano sui miei jeans.

Con un gesto abile, li sbottona e li fa scivolare giù.

Le sue dita sfiorano l’interno delle mie cosce, lente e provocatorie, e mi ritrovo a muovermi contro di lui, incapace di restare ferma.

-Non avere fretta, T/n- mi avverte, ma il sorriso sulle sue labbra tradisce il fatto che si sta godendo ogni secondo di questo momento.

Non riesco a trattenermi quando le sue dita finalmente trovano il punto che brama attenzione.

La pressione è perfetta, il movimento lento e deliberato.

Ogni cerchio che disegna è un tormento dolce, e la sua bocca non smette di esplorare ogni centimetro della mia pelle, alternando morsi leggeri e baci profondi.

Lui alza lo sguardo verso di me, e il modo in cui i suoi occhi mi fissano, è la cosa più eccitante che abbia mai visto.

-Dimmi cosa vuoi, T/n- dice, rallentando di proposito, e il sorriso che si dipinge sul suo viso mi fa impazzire.

-Te- rispondo, senza esitazione -Adesso-

Non servono altre parole.

Con un movimento fluido, mi spoglia completamente, lasciandomi esposta al freddo, ma il calore del suo corpo è sufficiente a farmi dimenticare tutto il resto.

Anche lui si libera della camicia e dei jeans, e il mio respiro si ferma quando lo vedo.

È puro potere, puro desiderio, e il modo in cui mi guarda mi fa sentire come se fossi l’unica cosa che conta.

Mi solleva di nuovo, le mie gambe che si stringono attorno a lui, e quando finalmente entra in me, è come se il mondo si fermasse.

Ogni movimento è lento, profondo, un’esplorazione che ci lascia senza fiato.

-Sei perfetta- sussurra, il tono roco e pieno di emozione, mentre si muove dentro di me con una lentezza che è pura tortura.

-Più veloce- riesco a dire, ma lui scuote la testa, un sorriso sghembo sulle labbra.

-No. Voglio sentire ogni secondo di te-

E lo fa.

Ogni spinta è più intensa della precedente, ogni movimento ci avvicina a quel limite che sembra impossibile da raggiungere.

Le sue mani si muovono sul mio corpo come se stesse cercando di memorizzarmi, e io non riesco a fare altro che aggrapparmi a lui, perdendomi completamente.

Quando finalmente ci lasciamo andare, è come se il mondo esplodesse intorno a noi.

Si infila la camicia ma la abbottona male.

Sorrido.

-Forse dovresti accendere la luce Jeffrey...-

Lui scuote la testa -Sai che sono un tipo notturno-

Alzo gli occhi al cielo e mi avvicino a lui, prendo le sue mani e le faccio scivolare via dai bottoni.

Gli sistemo il colletto e abbottono la camicia in modo giusto.

Quando finisco liscio la stoffa sul petto con le mani e lo guardo.

-Dio se sei bella-

Arrossisco -Gr... Grazie-

-Cosa fai ora?- mi tira su il viso con due dita -La timida?- ridacchia prima di lasciarmi un bacio sulla fronte.

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