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Gendry Baratheon [Got]

Immagina per CRNobody
Spero ti piaccia 💚


Gendry è sdraiato sull’erba umida, il tronco di un albero appoggiato dietro la schiena e quel sorriso sfrontato che sembra sempre sfidare il mondo intero.

È sporco, come al solito.

Il viso ha tracce di fuliggine, il che è piuttosto normale per uno che passa metà della sua vita a forgiare acciaio.

I suoi capelli sono arruffati, e indossa una tunica che ha visto giorni migliori.

Eppure, in qualche modo, riesce a sembrare… incredibilmente bello.

Dannazione.

Io sono qui, accovacciata accanto a lui, cercando di non sembrare troppo distratta da quel sorriso.

Ma non funziona, ovviamente.

Non funziona mai.

-Stai sorridendo come uno scemo- dico, cercando di suonare sarcastica.

Fallisco miseramente.

-È solo che sei buffa quando cerchi di sembrare dura- risponde, ridacchiando -Come un cucciolo che ringhia-

Lo fisso, fingendo indignazione -Un cucciolo che ringhia? Davvero?-

Lui annuisce, compiaciuto di se stesso, e si sposta un po’ per mettersi più comodo -Sì, esattamente così. Piccola, adorabile, e del tutto innocua-

-Ti rendi conto che potrei lanciarti in un fiume, vero?-

-Ah, sì? Come pensi di farlo?-

Lo sfido con lo sguardo, ma lui continua a sorridere, troppo sicuro di sé.

Ha quel modo di ridere che non riesco a ignorare, come se il mondo intero fosse solo uno scherzo da godersi.

E il peggio è che il suo buonumore è contagioso.

Sto già sorridendo, e lo odio per questo.

Mi sporgo verso di lui, fingendo di essere seria -Non dimenticare che sono più furba di te, Gendry-

-Oh, ne sono sicuro- risponde, con quel tono pieno di sarcasmo.

Decido che è abbastanza.

Prima che possa dire altro, gli pianto un dito sulla fronte e lo spingo indietro, abbastanza forte da farlo sobbalzare.

Lui ride, forte e sincero, e io non posso fare a meno di ridere con lui.

-Ecco il cucciolo che ringhia di nuovo- dice tra le risate - Che temibile-

Mi butto accanto a lui, esausta dalle risate, con le guance doloranti.

Il sole filtra tra i rami sopra di noi, e tutto sembra più leggero, più semplice.

Gendry si gira su un fianco, sostenendo la testa con una mano, e mi guarda con un sorriso più dolce stavolta.

Più serio.

-Ti piace vedermi ridere, eh?- chiede, il tono più morbido.

-Sei molto più sopportabile quando ridi- rispondo, fingendo disinteresse.

Ma il mio cuore sta battendo più forte, e lo sa benissimo.

Lui si avvicina, lentamente, fino a che il suo viso non è a pochi centimetri dal mio -Anche tu sei più bella quando ridi-

Mi sento arrossire, e lui se ne accorge.

La sua mano si alza lentamente, e le sue dita ruvide mi sfiorano la guancia.

È un tocco leggero, quasi timido, e non riesco a muovermi.

Non voglio.

-Sei tutta rossa- sussurra, con un sorriso divertito.

-Sto solo… è il sole- balbetto, sapendo che è una bugia ridicola.

-Certo- Ride piano e poi, senza preavviso, mi lascia un piccolo bacio sulla guancia.

Un bacio morbido, breve, ma che mi lascia senza fiato.

Io lo guardo, confusa e affascinata, e prima di rendermene conto, mi sporgo verso di lui e faccio la stessa cosa.

Un piccolo bacio sulla sua guancia, proprio dove un po’ di sporco gli segna la pelle.

Lui sorride ancora di più.

-Oh, stai zitto- mormoro, ma non riesco a trattenere il sorriso.

E allora continua.

Un bacio sulla fronte.

Uno sulla punta del naso.

Uno sulla tempia.

E io rido, perché sembra così ridicolo e perfetto allo stesso tempo.

E poi, finalmente, le sue labbra trovano le mie.

Sono calde, morbide, e mi tiene il viso tra le mani come se fossi qualcosa di prezioso.

Mi sento al sicuro, come se tutto il resto non importasse.

Quando ci stacchiamo, lo guardo negli occhi, e vedo il riflesso di un sorriso che non riesco più a nascondere.

-Sai- dico piano -sei davvero insopportabile-

-Lo so- risponde -Ma ti piaccio lo stesso-

Rimango a fissarlo, cercando di trovare una replica degna, qualcosa di tagliente e sarcastico che gli faccia rimangiare quel sorriso arrogante.

Ma non trovo niente.

Come potrei?

Con le sue mani ancora sul mio viso e le sue labbra che sembrano fatte per sorridere solo per me, ogni pensiero intelligente si scioglie come neve al sole.

-Smettila di sorridere così- dico alla fine, tentando di mantenere una parvenza di controllo.

-Così come?- chiede, alzando un sopracciglio mentre il suo sorriso si allarga ulteriormente.

-Come se avessi vinto qualcosa-

Lui ride, quella risata bassa e profonda che mi fa venire voglia di ridere anch’io, solo per il gusto di farlo -Oh, ma l’ho fatto-

-Davvero? E cosa avresti vinto, esattamente?-

Mi guarda come se la risposta fosse ovvia, e poi si china di nuovo verso di me, le sue labbra sfiorano appena la mia guancia -Te- sussurra contro la mia pelle, e il calore delle sue parole mi attraversa come una scossa elettrica.

Sono in trappola.

Dannazione, sono assolutamente e irrimediabilmente in trappola.

-Sei impossibile- mormoro, incapace di reprimere un sorriso.

-E tu sei mia- ribatte con quella sicurezza che normalmente troverei insopportabile, se non fosse che… sì, ha ragione.

Maledettamente ragione.

Lo spingo leggermente, ridacchiando -Non è così che funziona, sai?-

-Ah, no?- domanda, fingendo di essere sorpreso.

Si mette seduto, guardandomi con quell’aria da furbetto -Allora spiegami come funziona-

Incrocio le braccia sul petto e cerco di mantenere un’espressione seria, anche se il mio cuore sta ancora galoppando -Funziona che non puoi semplicemente… decidere che sono tua. Devo essere io a scegliere-

Lui si appoggia indietro sui gomiti, con un sorrisetto che mi fa venire voglia di colpirlo-E hai scelto?-

Rimango in silenzio per un attimo, fingendo di ponderare la risposta.

Poi mi avvicino lentamente, fino a che il mio viso non è a un soffio dal suo -Forse- dico con un sussurro.

Lui sorride, come se avesse già vinto, e prima che possa aggiungere altro, lo bacio di nuovo.

Stavolta non c’è nulla di timido o esitante.

È un bacio vero, profondo.

Lui mi stringe a sé, le sue mani forti che mi tirano più vicino, e mi sento come se tutto il mondo si fosse fermato per un momento perfetto.

Quando finalmente ci separiamo, i nostri respiri si mescolano nell’aria.

Gendry mi guarda con un’espressione che non avevo mai visto prima: dolce, ma anche un po’ sorpresa.

-Allora- mormora -è un sì?-

Non riesco a trattenere la risata -Sì, Gendry. È un sì-

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