La porta del bunker si chiude dietro di noi con un clangore metallico che mi rimbomba nelle orecchie.

Sono esausta, coperta di terra e, probabilmente, di una quantità disgustosa di ectoplasma.

Dean entra per primo, sbuffando come sempre, e Sam lo segue.

Io mi trascino dietro di loro, pronta a crollare sul primo divano disponibile.

Ma quando scendiamo la scalinata, il bunker sembra… diverso.

-Che diavolo?- esclama Dean, fermandosi di colpo e facendomi quasi inciampare.

Mi sporgo per vedere meglio e… oh.

Mio.

Dio.

Lucine natalizie.

Ovunque.

Il tavolo principale è coperto da una tovaglia rossa e verde, e c’è un albero di Natale vero—VERO!—nell'angolo.

Decorazioni pendono dal soffitto, e qualcuno ha persino piazzato una fila di calze vicino alla libreria.

Dean sembra in preda a un cortocircuito. -Chi diavolo ha fatto tutto questo? Non è Natale!-

-Sì, Dean- dice Sam con un sorrisetto mentre scende i gradini -Credo che lo sappiamo già. Grazie per il calendario-

-Spiritoso, Sammy-

Io, nel frattempo, non posso fare a meno di ridere.

È così… surreale.

Il bunker, che di solito sembra la tana segreta di una setta apocalittica, ora sembra la casa di Babbo Natale.

Non è una visione che pensavo di vedere mai nella mia vita.

Dean si gratta la testa, chiaramente in difficoltà -Ma chi ha avuto questa idea? Voglio dire, non è che…-

-Wow, Dean, è un miracolo di Natale!- esclamo, alzando le mani in aria come se stessi facendo una predica.

Lui mi lancia uno sguardo da "non iniziare anche tu", ma c’è un accenno di un sorriso che gioca sulle sue labbra.

E, onestamente, Dean Winchester che cerca di sembrare infastidito mentre è circondato da lucine colorate è una delle cose più divertenti che abbia mai visto.

Sam scuote la testa, trattenendo una risata -Sai, Dean, potresti rilassarti e apprezzare il fatto che qualcuno ha deciso di rendere questo posto un po’ meno deprimente-

-Non è deprimente- borbotta Dean, ma il suo tono è meno convinto di prima.

Mi avvicino e gli do una leggera pacca sulla spalla -Dai, Winchester, ammettilo. È carino. E poi, non sei tu quello che adora i classici del Natale? Voglio dire, mi hai fatto vedere Una poltrona per due tipo sei volte l’anno scorso-

-Prima di tutto- replica, puntandomi contro un dito -è un film epico, ok? E non è colpa mia se lo trasmettevano continuamente-

-Certo, certo- rispondo con un sorriso, sapendo benissimo che non ammetterà mai di avere un debole per le festività.

Sam si lascia cadere su una sedia, guardando noi due con un sorrisetto compiaciuto -Siete adorabili, lo sapete? Quasi mi viene voglia di scattare una foto-

-Chiudi il becco, Sam- ribatte Dean, ma stavolta c’è un vero sorriso sul suo volto.

Io scuoto la testa e mi avvicino all’albero, osservando le decorazioni.

Chiunque abbia fatto tutto questo, ha davvero fatto un buon lavoro.

E devo ammettere che vedere Dean in questo ambiente, con le luci che riflettono nei suoi occhi verdi, è… beh, non è male.

-Sai, Dean- dico, lanciandogli uno sguardo mentre mi accosto al divano -forse potremmo usarlo come scusa per rilassarci un po’. Potremmo persino fare una maratona di film natalizi-

Lui alza un sopracciglio, ma c’è un lampo di interesse nei suoi occhi -Solo se posso scegliere io i film-

Prima che la discussione possa degenerare, però, mi accorgo di una piccola decorazione sopra di noi.

Un rametto verde con bacche rosse.

Oh no.

-Dean- dico, cercando di trattenere il sorriso -hai visto cosa c’è sopra di noi?-

Lui alza lo sguardo e, quando vede il vischio, si blocca.

È chiaramente combattuto tra il fingere di ignorarlo e fare qualcosa al riguardo.

Ma, come sempre, il suo lato sfrontato vince.

-Be’, le regole sono regole- dice con un sorrisetto malizioso.

Prima che possa rispondere, si china verso di me e le sue labbra trovano le mie.

È un bacio lento, dolce, e per un momento dimentico tutto il resto—il bunker, le lucine, perfino Sam.

C’è solo Dean, il suo calore, il modo in cui la sua mano si posa delicatamente sulla mia guancia.

Ha il sapore di birra e qualcosa di indefinibilmente suo, e mi perdo completamente in quel momento.

Quando ci stacchiamo, lui mi guarda con quel sorriso sghembo che adoro e dice -Buon Natale, T/n-

-Non è Natale- ribatto, ma la mia voce è ancora un po’ tremante.

-Dettagli- risponde con una scrollata di spalle.

E proprio quando penso che il momento sia perfetto, Sam tossisce dietro di noi -Avete finito o devo lasciarvi del vischio in ogni stanza?-

Dean si gira verso di lui con uno sguardo irritato -Vai a farti un giro, Sammy-