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Daryl Dixon‼️[Twd]

Immagina per CRNobody
Spero ti piaccia 💚

Daryl è accovacciato sullo sgabello improvvisato, il volto illuminato dalla debole luce di una lanterna.

Io, invece, sono seduta con le gambe incrociate, una coperta sulle ginocchia, e parlo.

Parlo troppo, come al solito.

-…e poi Melanie capisce che ama Jared, ma Wanda—l’aliena dentro di lei—si innamora di Ian. Insomma, due corpi, due menti, ma due amori diversi. Una follia- dico, gesticolando con entusiasmo -Ma alla fine funziona. Non so come, ma funziona. Jared capisce, Ian accetta, Melanie e Wanda si rispettano. È complicato, ma… dannatamente romantico, no?-

Daryl mi guarda, con quella sua espressione di chi sta cercando di seguire ma non è sicuro di volerlo davvero.

Ha una mano sulla coscia, l'altra giocherella con un bastoncino.

Le sopracciglia sono leggermente aggrottate, ma le sue labbra si increspano in un sorriso appena percettibile.

-Che c’è?- chiedo, inclinando la testa.

-Niente- risponde, ma il suo sorriso si allarga un po'.

-Dai, Dixon. Ti ho visto. Che c’è?-

Lui alza lo sguardo, e i suoi occhi azzurri sembrano brillare nella penombra -Non è che stai cercando di dirmi qualcosa con ‘sto romanzo, eh, ragazzina?-

Il calore mi sale alle guance, e lo colpisco leggermente sulla spalla -Oh, ma smettila... E non chiamarmi così-

-Dico solo- Ride sotto i baffi, e quel suono è così raro che mi sento come se avessi appena vinto la lotteria.

Lo fisso per un momento, poi decido di fare qualcosa di incredibilmente stupido, come al solito.

Mi avvicino e lo bacio.

È un bacio lento, inizialmente timido, perché so quanto Daryl può essere impacciato con queste cose, ma quando le sue labbra si muovono contro le mie, la timidezza svanisce.

Lui risponde, una mano che mi sfiora il fianco, e il calore che si diffonde nel mio petto è quasi insopportabile.

Mi stacco appena, le nostre fronti che si sfiorano, e sussurro: -Posso restare qui stanotte?-

Daryl mi guarda per un lungo momento, i suoi occhi che cercano qualcosa nei miei.

Poi annuisce -Sì- dice semplicemente.

Prima che possa rispondere, mi prende per la vita e mi fa sdraiare sotto di lui.

La coperta scivola a terra, ma non importa.

Il suo peso sopra di me è rassicurante, come se fosse un'ancora che mi tiene salda alla realtà.

Continuiamo a baciarci, più intensamente questa volta.

Le sue mani sono ancora incerte, si muovono lentamente, come se avesse paura di fare qualcosa di sbagliato.

Io, invece, sono più sicura.

Scivolo con le mani verso i bottoni della sua camicia e comincio ad aprirla, uno per uno.

Quando arrivo all'ultimo bottone, sto per sfilargliela, ma lui si irrigidisce.

Mi fermo immediatamente, guardandolo -Che c’è?-

-Non voglio che… che mi veda così- dice, il tono più basso del solito.

-Così come?- chiedo, ma lui non risponde.

Lo guardo per un momento, poi gli accarezzo una guancia con dolcezza -Daryl… va tutto bene. Qualunque cosa sia, va bene-

Per tutta risposta, lui scuote leggermente la testa, ma non si allontana.

Gli sorrido, cercando di rassicurarlo, e mi tolgo la maglia -Se serve, possiamo essere pari- scherzo, ma la mia voce è gentile.

Daryl mi guarda, i suoi occhi che passano dal mio viso al mio corpo, e vedo il conflitto dentro di lui.

Poi, finalmente, annuisce e lascia che la camicia scivoli dalle sue spalle.

Allungo una mano e gli accarezzo la schiena, le dita che sfiorano le linee irregolari delle cicatrici.

Poi mi sporgo e gli bacio il collo.

-Sei bellissimo- sussurro, e sento che il suo respiro si spezza per un momento.

Lui si blocca di nuovo e mi fissa.

-Daryl, smettila di pensare così tanto. Non ti fa bene-

-Io non penso troppo- borbotta, ma le sue orecchie si tingono di rosso, il che è un chiaro segnale che ho colpito nel segno.

Sfioro il suo mento con le dita -Sei sempre così bravo a far sembrare che nulla ti tocchi, ma poi basta un po’ di vicinanza e vai in corto circuito, eh?-

Lui sbuffa, ma non c’è vera irritazione nel suo tono.

Solo un po’ di nervosismo -Non sono abituato a... a tutta questa roba-

Sollevo un sopracciglio -Questa roba?-

-Sai cosa intendo- Si passa una mano tra i capelli, lo sguardo fisso sul pavimento della tenda.

Per un attimo il sarcasmo che mi viene così naturale scompare, sostituito da una tenerezza che cerco di mascherare, senza successo -Daryl. Devi solo essere te stesso-

Lui mi guarda finalmente, e c’è qualcosa nel suo sguardo che mi stringe il cuore -E se non fosse abbastanza?-

Sorrido e scuoto la testa, portando una mano alla sua guancia, il pollice che accarezza la barba ispida -Sei più che abbastanza-

Lo vedo sciogliersi, lentamente.

Le sue spalle si rilassano, e anche se non lo dice, so che mi crede.

O almeno, che vuole provarci.

Si abbassa di nuovo, e il bacio che mi dà stavolta è diverso.

È ancora un po’ impacciato, ma c’è una dolcezza che mi disarma completamente.

Le sue mani si muovono, risalgono lungo la mia schiena con una delicatezza che non mi aspettavo.

Quando si stacca da me, mi guarda con un’espressione strana.

-Che c’è?- chiedo, sorridendo.

-Niente- Si passa una mano dietro il collo, visibilmente a disagio -Solo che anche tu... sei bellissima-

Lo dice così piano che quasi non lo sento, ma il rossore sulle sue guance è impossibile da ignorare.

Le sue mani trovano il gancio del mio reggiseno, e per un attimo penso che potrebbe esplodere per l’imbarazzo -Non... non sono molto bravo con queste cose...- mormora.

Mi scappa una risata - Vuoi una mano?-

-No. Ce la faccio- risponde, testardo come sempre.

Dopo qualche tentativo, il reggiseno cede, e il sollievo sul suo volto è quasi comico.

-Visto? Te l’avevo detto- borbotta, ma il suo sguardo è già scivolato su di me, e l’espressione che ha ora è tutto fuorché sicura.

Le sue mani trovano la mia pelle nuda, e il modo in cui mi tocca, con una combinazione di timidezza e desiderio, mi fa stringere le gambe intorno ai suoi fianchi.

Daryl lascia che le sue labbra esplorino il mio collo, scendendo lentamente, quasi come se avesse paura di andare troppo veloce.

Ogni tanto si ferma, sollevando lo sguardo verso di me per assicurarsi che stia bene, che mi piaccia quello che sta facendo.

E Dio, sì, mi piace.

-Non devi fermarti ogni due secondi- gli sussurro, lasciando che le dita gli scivolino tra i capelli.

-Voglio solo essere sicuro...- borbotta, ma c’è una determinazione nuova nei suoi movimenti.

La sua bocca scivola sul mio petto, lenta e attenta, mentre le sue mani si muovono sui miei fianchi, tracciando linee invisibili sulla mia pelle.

Il nervosismo iniziale lascia pian piano spazio a un’intimità più profonda, più naturale.

Le sue dita trovano il bordo dei miei pantaloni, e questa volta non chiede il permesso, ma mi guarda, aspettando un segnale.

Gli faccio cenno di continuare, e lui annuisce, con quel suo modo serio e concentrato che trovo incredibilmente sexy.

Le sue dita scivolano lentamente lungo i miei fianchi, e sento il respiro di Daryl spezzarsi mentre esplora una nuova intimità.

È goffo nei movimenti, e la sua mano trema appena quando trova la mia pelle nuda sotto il bordo dei pantaloni.

Sta andando con una lentezza quasi esasperante, come se temesse di oltrepassare un limite invisibile.

-Daryl...- sussurro, e il mio tono è più supplichevole di quanto vorrei.

Mi guarda, e il rossore sulle sue guance è talmente evidente che quasi mi scappa da ridere.

Le sue dita scivolano più in basso, sfiorandomi, e trattengo il respiro quando il primo tocco mi manda un’ondata di calore attraverso il corpo.

È leggero, quasi sperimentale, come se stesse cercando di capire cosa fare, non posso fare a meno di gemere piano.

Il suono sembra sorprenderlo, e i suoi occhi si alzano verso di me, quasi spaventati.

-Dixon...- Mi sollevo un po’, catturando il suo viso tra le mani e baciandolo con tutto ciò che ho -Sì, stai facendo benissimo-

Questo sembra dargli un po’ di fiducia, perché le sue dita si fanno più sicure, tracciando movimenti lenti ma decisi.

La sua mano è ruvida, ma il contrasto con la mia pelle è incredibilmente intimo.

-Sei così... dannazione...- borbotta tra i denti, il suo sguardo fisso su di me mentre i miei respiri si fanno sempre più irregolari.

Non riesco a rispondere, troppo persa nelle sensazioni che mi sta regalando.

Decido di non lasciarlo fare tutto da solo.

Le mie mani scivolano lungo il suo corpo, trovando il bordo dei suoi jeans.

Quando inizio a sbottonarli, lo sento irrigidirsi per un attimo, come se non fosse sicuro di cosa aspettarsi.

Ma quando i miei palmi sfiorano la sua pelle, emette un suono basso e gutturale che mi fa venire la pelle d’oca.

-T/n...-mormora, e c’è un avvertimento nella sua voce, come se non fosse sicuro di poter reggere il mio tocco.

Ma io non mi fermo, perché voglio vederlo perdere il controllo, voglio che capisca quanto mi desidera e quanto lo desidero io.

Le mie dita esplorano con la stessa lentezza che lui ha usato su di me, tracciando linee sulla sua pelle e ascoltando attentamente ogni respiro spezzato.

Quando finalmente lo tocco, davvero lo tocco, il suo corpo si tende sopra di me, e il modo in cui il suo respiro si spezza contro il mio collo mi fa sentire potente, come se avessi il controllo completo di questo momento.

-Sei... dannazione, T/n...- borbotta di nuovo.

-Daryl, smetti di pensare- gli sussurro all’orecchio, mordendogli piano il lobo per sottolineare le mie parole -Goditi il momento-

Lui ride piano, una risata bassa e nervosa, ma mi ascolta.

-Tutto bene però?- chiede, la sua voce più morbida di quanto mi aspettassi.

È una domanda semplice, ma il significato è più profondo.

Non mi sta chiedendo solo se mi piace, sta cercando di capire se sono pronta, se sono davvero qui con lui.

Esito.

Non perché non voglio – Dio, quanto lo voglio – ma perché c’è una parte di me che teme di sbagliare qualcosa.

Lui deve notarlo, perché mi accarezza la guancia con il pollice, il suo tocco così delicato da sembrare un sussurro.

-Non devi fare niente che non vuoi- dice, e c’è una sincerità tale nella sua voce che quasi mi commuove.

Inspiro profondamente e annuisco -No, voglio. È solo che... io... non l’ho mai fatto prima-

Lui si blocca.

Lo vedo chiaramente: il momento in cui le sue parole si spengono e la sua mente inizia a elaborare quello che gli ho appena detto -Mai?- chiede, come se avesse bisogno di conferma, e quando annuisco, si gratta nervosamente la nuca -Dannazione, T/n... non lo sapevo-

Sorrido un po’, cercando di alleggerire la tensione -Non è esattamente il tipo di cosa che annuncio a gran voce davanti al gruppo, no?-

Lui ridacchia piano, ma c’è ancora quel nervosismo nei suoi occhi -Non so se... voglio dire, io...- Si interrompe e si passa una mano tra i capelli, chiaramente a disagio -Io l’ho già fatto. Qualche volta. Non molte, ma abbastanza da sapere che... non sono perfetto, ok? Non voglio fare cavolate con te-

È strano vedere Daryl Dixon così insicuro, ma è anche incredibilmente dolce.

Gli prendo la mano, intrecciando le dita alle sue, e gli sorrido -Non mi importa che tu sia perfetto. Mi importa che sia tu-

Le sue spalle si rilassano un po’, e un angolo della sua bocca si solleva in quel mezzo sorriso che mi fa sciogliere ogni volta -Dannazione, sei troppo buona con me-

Lo tiro giù per un altro bacio.

Le sue mani tornano a muoversi lungo il mio corpo, e il modo in cui mi tocca mi fa dimenticare ogni insicurezza.

Quando i suoi polpastrelli scivolano tra le mie cosce, mi sento sciogliere sotto di lui.

-Dimmi se devo fermarmi- mormora contro la mia pelle, e il tono basso della sua voce mi fa tremare.

-Non fermarti- gli rispondo, lasciandomi andare completamente.

Le sue dita sono lente, attente, quasi come se stesse cercando di imparare ogni singola reazione del mio corpo.

Quando finalmente mi tocca dove ho più bisogno, non posso trattenere il gemito che mi sfugge.

Lui si blocca per un attimo, come se stesse cercando di capire se è una cosa positiva o meno, e quando lo vedo sorridere – timidamente, quasi con orgoglio – capisco che sta iniziando a fidarsi.

-Ti piace così?- chiede, e il suo tono è insolitamente insicuro per qualcuno come lui.

-Sì... dannazione, sì- ansimo, le mani che si stringono attorno alle sue spalle -Continua-

E lui lo fa.

È ancora un po’ goffo, ma c’è una determinazione nei suoi movimenti che mi fa sentire incredibilmente desiderata.

E quando le sue labbra tornano a posarsi sul mio collo, lasciando una scia di baci umidi, non riesco a trattenere il mio corpo che si muove contro di lui, cercandolo, volendolo.

Le sue dita abbandonano il loro posto, e io lo guardo mentre si solleva leggermente.

Mi sollevo leggermente, pronta a togliermi gli ultimi strati di vestiti.

Quando finalmente siamo pelle contro pelle, il calore del suo corpo contro il mio mi fa sentire come se il mondo fuori non esistesse più.

Si muove piano, come se avesse paura di spingere troppo o troppo velocemente.

Quando finalmente ci uniamo del tutto, il suo respiro si spezza e il mio corpo si tende contro di lui.

La sensazione è intensa, quasi travolgente, e mi sorprendo a cercare di assorbire ogni sfumatura di ciò che sta succedendo.

Mi fa sentire piena, viva, come se il mondo intorno fosse completamente svanito.

Le sue mani sono ferme sui miei fianchi, le dita che si stringono appena nella carne per controllare i suoi movimenti.

È lento, quasi esasperante, e posso sentire la tensione nei suoi muscoli mentre si trattiene, cercando di non lasciarsi andare troppo in fretta.

Lui sospira piano, quasi con sollievo, e aumenta leggermente il ritmo, ma è ancora incredibilmente attento, come se avesse paura di spingermi troppo oltre.

Ogni movimento è misurato, ogni spinta lenta e profonda, e il modo in cui mi guarda – come se fossi l’unica cosa che conta – mi fa tremarella.

Ma c’è una parte di me che vuole di più. Voglio sentire il controllo, voglio vedere quel lato di Daryl che raramente lascia emergere.

Mi mordo il labbro, inspirando profondamente prima di spingere le mani contro il suo petto.

I suoi occhi cercano immediatamente i miei.

Lo spingo delicatamente indietro, e lui si lascia cadere sul materassino sotto di noi.

Il rossore sulle sue guance si intensifica, ma non dice nulla.

Si limita a osservare mentre mi posiziono sopra di lui, le mie mani che guidano le sue sui miei fianchi.

Il respiro di Daryl si spezza in un gemito basso che quasi mi manda fuori di testa.

-Dannazione, T/n- mormora, le sue dita che si stringono contro la mia pelle mentre inizia a seguire i miei movimenti.

Mi muovo lentamente all’inizio, cercando di trovare un ritmo che funzioni per entrambi, e il modo in cui Daryl reagisce – i suoi gemiti bassi, i suoi occhi fissi su di me – mi dà tutta la sicurezza di cui ho bisogno.

Ogni spinta è accompagnata da un’ondata di piacere, e quando accelero leggermente, il suo corpo si tende sotto di me, le sue mani che cercano di guidarmi.

-Non... dannazione, non so quanto riesco a resistere- borbotta, la sua voce spezzata dal desiderio.

-Non devi resistere- gli rispondo, abbassandomi per catturare le sue labbra con le mie.

Le sue mani si muovono lungo la mia schiena, tracciando linee di fuoco contro la mia pelle, e il suo corpo si alza leggermente per incontrare i miei movimenti.

È così coinvolto, così perso in me, che non posso fare a meno di sentirmi completamente desiderata, come se in questo momento fossi la cosa più importante per lui.

Il piacere cresce rapidamente, una spirale che non riesco a controllare, e mi aggrappo a lui mentre i miei movimenti diventano più frenetici, più disperati.

Daryl mi guarda, i suoi occhi scuri e pieni di emozione, e quando mi afferra il viso per baciarmi, mi sento come se stessi cadendo, ma in modo sicuro, sapendo che lui è lì per prendermi.

-T/n... non riesco... dannazione, sto per...- mormora contro la mia bocca, la sua voce spezzata mentre il suo corpo si tende sotto di me.

Lo seguo poco dopo, il mio corpo che si lascia andare completamente mentre il piacere mi travolge.

Ci stringiamo l’un l’altro, i respiri che si mescolano mentre entrambi cerchiamo di tornare alla realtà.

Quando finalmente mi stendo accanto a lui, il suo braccio si avvolge attorno alla mia vita, e sento il suo petto sollevarsi e abbassarsi rapidamente contro la mia schiena.

-Se Rick lo scopre, siamo morti- sussurra, e non posso fare a meno di ridacchiare.

-Allora è meglio che tu impari a stare zitto- gli rispondo, il sorriso che mi si dipinge sul volto mentre lui scuote la testa con un’espressione tra il divertito e il rassegnato.

-Ti amo- sussurra poi, inaspettatamente.

-Lo so, Dixon, lo so- ridacchio poi gli scosto i capelli dal viso con una mano -Anche io, tanto-

-Io tantissimo, ragazzina-

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